Il 98° Festival areniano si farà. Ma nel 2021. A causa dell’emergenza Coronavirus tutta la programmazione del 2020 verrà spostata all’anno prossimo, con una novità riguardo ad Aida. I riflettori dell’Arena, però, quest’estate si accenderanno. Per il mese di agosto la direzione artistica sta elaborando un piano, straordinario, innovativo e inedito per l’assetto logistico e scenografico, che tiene conto di un protocollo di sicurezza ad hoc.  

Nel Cuore della Musica è il progetto che ridefinisce i confini dell’anfiteatro: una serie di serate-evento in cui il palco torna nell’area solitamente occupata dalla grande platea – similmente a come accadeva al tempo dei Romani –, con il coro tutto intorno, posizionato su piedistalli e ben distanziato, ed il pubblico che siederà sugli ampi spalti. Ogni serata potrà ospitare circa 3.000 spettatori, una cifra ben distante dalle solite 13.500 a pieno regime.  

rendering del palco che sarà collocato nell’attuale platea

Grandi artisti hanno aderito a Nel Cuore della Musica, da Marcelo Álvarez a Marco Armiliato, da Roberto Aronica a Daniela Barcellona, da Ezio Bosso a Plácido Domingo e Yusif Eyvazov, da Vittorio Grigolo a Francesco Meli, da Anna Netrebko a Leo Nucci e Daniel Oren, da Lisette Oropesa e Michele Pertusi a Saimir Pirgu e Anna Pirozzi, da Marina Rebeka a Luca Salsi, da Fabio Sartori a Ekaterina Semenchuk, fino a María José Siri e Sonya Yoncheva.

«Quest’estate l’Arena non rimarrà silente né spenta né chiusa – ha spiegato oggi in conferenza stampa il sindaco e presidente di Fondazione Arena, Federico Sboarina –. Questa sarà una sorta di edizione straordinaria. Una proposta di spettacoli come non si era mai vista finora e che ci permetterà anche di valorizzare la spettacolarità del nostro monumento. Fermare completamente la musica nel più grande teatro all’aperto del mondo sarebbe un sacrilegio, oltre che un grave danno culturale ed economico.» L’indotto del festival lirico per Verona e provincia si posiziona infatti sui 500 milioni di euro a stagione.

«Non lasceremo che l’emergenza sanitaria tolga la voce ai nostri artisti – ha proseguito il sindaco –. In questi mesi, con tutto il consiglio di indirizzo abbiamo chiesto agli amministratori della Fondazione Arena di impegnarsi per dare al pubblico qualcosa di straordinario e allo stesso tempo che fosse rispettoso delle norme di sicurezza e degli equilibri di bilancio. Ci siamo riusciti e adesso manca solo l’ultimo miglio, la data da parte del governo sulla ripresa delle attività. Sono in contatto con il ministro della Cultura e del Turismo Dario Franceschini per avere risposte. Ci sarà tutto in sicurezza: artisti e pubblico. Ringrazio tutti per queste settimane intense e di duro impegno affinché si potessero trovare delle soluzioni». 

Il cambio della quotidianità, dovuto alla pandemia di Covid-19, ha portato anche a rivedere il target degli spettatori in Arena: «che sarà più limitato e forse non vedrà presenze straniere – ha concluso Sboarina –. Si tratterà di pubblico di prossimità. I veronesi, che in questi giorni con l’allentamento delle misure del lockdown si stanno riappropriando della città, avranno anche più piacere di partecipare agli eventi in Arena».

Riguardo al prezzo dei biglietti dell’estate 2020, il direttore generale della Fondazione Arena Gianfranco De Cesaris ha precisato che «sarà accessibile, per dare un messaggio sociale importante e dal momento che i posti a sedere riguarderanno la gradinata numerata». Secondo i piani, i biglietti potranno essere acquistati a partire da fine giugno. 

Per quanto riguarda il cartellone 2021, la programmazione vedrà una novità per Aida, proposta nell’allestimento di Zeffirelli, non potendo lavorare su nuove produzioni. L’opera regina per l’Arena, in occasione del 150° anniversario dalla sua prima al Cairo del 1871 e nel 120° anniversario dalla morte del compositore Giuseppe Verdi «per due recite verrà proposta in forma di concerto e con un cast di grande eccellenza che vi riveleremo entro la metà di maggio – ha spiegato la sovrintendente e direttrice artistica Cecilia Gasdia –. Sono contenta di essere riuscita a varare un cartellone 2021, che conterrà tutte gli artisti presenti nel 2020 arricchendolo di nuovi nomi e appuntamenti. Riguardo all’estate 2020 è lecito, deontologicamente corretto e anzi doveroso non solo sognare, ma anche pianificare tatticamente con grande serietà e responsabilità una ripartenza dell’attività in sicurezza e una riapertura con regole chiare. Siamo italiani, abbiamo una solida reputazione di creatività e serietà che non possiamo smentire agli occhi del mondo, che ci guarda con rinnovata attenzione sin dall’inizio della pandemia. Dobbiamo quindi preparare il futuro con grande lucidità, attenzione ma senza farci bloccare dalla paura. Nel nostro lavoro ci ha sostenuti innanzitutto l’orgoglio per il nostro Paese che, patria del belcanto e della musica, deve presto diventare un luogo chiave nel mondo per la ripartenza della cultura musicale.»

Le grandi star hanno apprezzato la nuova configurazione per quest’estate: «se le autorità ce ne daranno la possibilità – ha sottolineato Gasdia –, quella del 2020 non sarà affatto una estate minore, sarà invece una stagione diversa, storica, memorabile per il nuovo assetto che assicura una potenza estetica di grande impatto e che diventerà così simbolo della rinascita culturale e sociale del Paese». La sovrintendente, nel concludere, ha voluto ricordare tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo: «Esprimo il mio profondo dolore per tutti gli artisti che in questo momento non godono della minima tutela».

Riguardo agli 80.000 biglietti già venduti per la stagione 2020, la Fondazione Arena propone tre possibili opzioni: spostare sin da subito il proprio biglietto sul titolo prescelto nel Festival 2021, donare il proprio biglietto, oppure, a partire dal 15 giugno, secondo le regole che saranno stabilite dal governo, sarà possibile richiedere un voucher per un importo pari a quello del biglietto in proprio possesso.