Il bubbone è esploso nei mesi a cavallo tra il 2023 e il 2024, con l’arrivo di bollette dei mesi invernali, soprattutto di Enel Energia, uno tsunami si è abbattuto sui consumatori e sui loro portafogli. Molti consumatori si sono trovati con il prezzo del gas passato da 0,60 a 2,50 euro al metro cubo e in difficoltà a fare fronte agli importi richiesti. Cosa era successo? Nel 2022, anno di turbolenza nei prezzi di luce e gas, molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

Questi contratti avevano, però, una durata limitata nel tempo: la grande maggioranza era di 12 mesi. Alla scadenza, ove il consumatore non avesse cambiato fornitore/contratto, sarebbe entrato in vigore un nuovo prezzo con una identica durata. Ovviamente per poter permettere al consumatore di fare la scelta giusta, questi deve essere informato con ampio anticipo di cosa andrà a pagare con il nuovo contratto. Arera, per tutelare il consumatore dai cambiamenti inaspettati, ha regolato la modifica unilaterale e il rinnovo del contratto luce, stabilendo dei tempi precisi per comunicare tale variazione e la procedura da seguire.

Arera ha dichiarato che dallo scorso mese di gennaio sono arrivate “numerose e continue denunce (oltre 600) di singoli consumatori e microimprese, anche per il tramite di associazioni di consumatori, che lamentano di aver ricevuto, in occasione dei cicli di fatturazione relativi al quadrimestre ottobre 2023 – gennaio 2024, bollette recanti un significativo incremento del prezzo delle forniture di gas e di energia elettrica rispetto alle bollette riferite allo stesso arco temporale nell’anno precedente.

In particolare, i segnalanti rappresentano, oltre alla difficoltà di sostenere esborsi quadruplicati o quintuplicati rispetto al passato, di non aver ricevuto alcuna informazione preventiva in forma scritta (via posta elettronica o cartacea), da parte di Enel Energia, in ordine al rinnovo contrattuale e di non aver potuto, pertanto, esercitare il diritto di recesso, né scegliere un diverso fornitore di energia.

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Gary Barnes

Alcuni utenti riferiscono di ricevere regolarmente le fatture tramite email (o sull’app), ma di non aver ricevuto alcuna comunicazione di rinnovo delle condizioni economiche tramite i predetti canali e di aver trovato casualmente nello spam una email, proveniente da Enel Energia, alla quale era allegata la comunicazione di rinnovo, a seguito della scadenza, delle condizioni economiche di fornitura.

Ad avviso dei segnalanti, la email in esame sarebbe stata “artatamente confezionata per essere intercettata dal filtro antispam” anche in ragione della rilevanza della parte grafica; la medesima, invero, si prestava ad essere interpretata come un mero messaggio promozionale e non come un documento avente un significativo impatto sul contratto di fornitura, tenuto, altresì, conto né nell’intestazione, né nella parte testuale di detta email non veniva data evidenza al suo oggetto (ossia, la modifica delle condizioni economiche)”. 

Alla luce di questi fatti Arera ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Enel Energia, volto ad accertare una possibile pratica commerciale scorretta legata alle modalità di comunicazione sui rinnovi contrattuali.

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