Intensi gli scambi in queste ore fra le varie forze di governo per costruire o distruggere le eventuali alleanze che si stanno creando nel sottobosco parlamentare. Lo spauracchio, ovviamente, sono le elezioni.
Come sta procedendo l'attività dell'istituzione che rappresenta il popolo italiano? Deputati e Senatori si adattano alla situazione, pur con le differenti visioni. Le interviste ai deputati veneti Businarolo (M5S) e Comencini (Lega)
Renzi è sempre Renzi. Nel bene o nel male vuole essere sempre lui il protagonista. A volte a ragione, molte altre no. Ma quello che fa, in fondo, non è altro che politica, che ci piaccia o no.
Numerosi e troppo complicati da capire, anche per gli addetti ai lavori (alias i governatori) i 21 criteri per stabilire la "classificazione" delle Regioni. Tanto che poi le polemiche stanno infuriando da giorni.
La quasi certa sconfitta di Trump negli Stati Uniti certifica la fine di un certo modo di far politica, i cui limiti sono stati esaltati dall'attuale pandemia in corso.
Tra capitalismo e socialismo, filosofie di vita ed economiche che si sono contrapposte per quasi un secolo, forse è arrivato il momento di cercare una terza via: il liberalsocialismo.
L'azione del Governo Conte con i suoi DPCM sta mettendo in difficoltà categorie sociali, non solo quelle definite arbitrariamente "non necessarie". Sono nati così molti gruppi, spesso rilanciato dai social, che incarnano questo disagio.
Il dramma del settore del turismo illustrato in una veemente lettera aperta inviata al Governo dalla leader del Movimento Autonomo delle agenzie italiane, che da fine ottobre ha pianificato una serie di azioni di protesta in tutte le principali città del Veneto.
Il nuovo decreto, la cui bozza era già pronta e stava circolando nelle redazioni dei giornali, ha trovato un ostacolo imprevisto nella Conferenza delle Regioni.