L’Europa, tra sogno e realtà
A Valeggio sul Mincio è stata inaugurata sabato 18 ottobre una mostra dedicata alle Madri e Padri Fondatori dell’Unione Europea.

A Valeggio sul Mincio è stata inaugurata sabato 18 ottobre una mostra dedicata alle Madri e Padri Fondatori dell’Unione Europea.

Da decenni una realtà ma ancora in parte solo un sogno, l’Europa è oggi una necessità imprescindibile, ha detto il sindaco di Valeggio sul Mincio Alessandro Gardoni all’inaugurazione della mostra itinerante “Europe Direct”, dedicata alle madri e ai padri fondatori dell’Unione Europea.
Il sindaco si è rallegrato per la numerosa partecipazione all’evento, svoltosi nella mattinata di sabato 18 ottobre 2025 presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Guarienti, al quale erano presenti rappresentanti del mondo scolastico, alcuni assessori e consiglieri (sia di maggioranza che di minoranza) nonché consiglieri della rete europea BELC, “Costruire l’Europa con i consiglieri locali”.
La mostra intende avvicinare l’Europa ai cittadini. Essa è stata resa possibile grazie al contributo delle associazioni Ca’ Fornelletti, Percorsi e Amani, degli scout del MASCI, della Pro Loco e della sezione di Valeggio e Colline Moreniche del Movimento Federalista Europeo (MFE), il cui presidente, prof. Italo Vantini, ha descritto il filo rosso che lega i fondatori.

Essi scelsero di operare sulla base di una lettura innovativa della tragica storia della prima metà del Novecento. Molti di loro, anche a causa di esperienze drammatiche personali, identificarono i valori negativi che avevano portato a tante tragedie: il nazionalismo che, come una malattia, si era largamente diffuso nel Continente e un patriottismo distorto, non inteso come azione civile per il bene comune, ma come un’autoaffermazione ostile verso le altre Nazioni.
A differenza del passato, quando la pace veniva affidata ai trattati tra gli Stati, i fondatori scelsero la via di costruire, attorno al valore cardine della pace, un’architettura istituzionale fondata su democrazia, libertà, rispetto dell’individuo, stato di diritto, solidarietà e tolleranza. Essi si ispirarono agli scritti di Immanuel Kant (per una federazione mondiale), al Manifesto di Ventotene e all’esperienza concreta degli Stati Uniti d’America.
Per i federalisti è fondamentale guardare al futuro con fiducia, sebbene oggi l’Europa sia ancora un progetto realizzato solo in parte, non esistendo ancora un’Europa politica.
Dietro alle idee, ai progetti e alle organizzazioni, ci sono sempre delle persone che fanno le cose insieme. È essenziale ricordare consapevolmente i fondatori e far risuonare nuovamente, nel mondo, le loro parole e i loro gesti, ha ricordato la consigliera Gabriela Visan.
La dott.ssa Francesca Vianello dell’ufficio “Europe Direct” di Venezia e Veneto ha sottolineato che i 21 fondatori dell’Unione Europea sono le nostre radici e che il patrimonio che ci hanno lasciato è un progetto ricco di diritti, oggi acquisiti. I cittadini devono essere consapevoli di questa eredità, trasmetterla alle nuove generazioni e difendere i principi che ci rappresentano: democrazia, diritti sociali, libertà di movimento e di pensiero.
Con l’occasione ha ricordato che l’ufficio Europe Direct non è solo il responsabile dell’esposizione della mostra itinerante da quasi 15 anni nei comuni, negli atenei, nelle scuole, presso castelli e altri monumenti del Veneto, ma è anche una specie di “Ufficio Relazione con il Pubblico” dell’Unione Europea, al servizio di tutti i cittadini, siano essi consumatori o imprenditori, insegnanti o studenti. Fornisce infatti informazioni su diritti e opportunità nell’UE, finanziamenti europei (anche per piccole organizzazioni e associazioni giovanili), educazione civica europea e italiana (attraverso programmi per le scuole), informazioni per imprese e imprenditori e organizzazione di eventi per far sperimentare ai cittadini che la loro identità che è fatta di più dimensioni: comunale, provinciale, regionale, nazionale e, infine, europea.
Il professor Giorgio Anselmi, presidente della Casa di Europa di Verona, ha sottolineato come la parola cruciale del titolo della mostra sia quella di “fondatore”. Gli esseri umani, a differenza degli animali, hanno la capacità di fondare realtà nuove, come scrive la filosofa Hannah Arendt in “Vita activa”, ricollegandosi al pensiero greco. Gli esseri umani, scrive, non sono solo animal laborans, che faticano, alla stessa stregua delle piante e degli animali, nel ciclo della riproduzione della vita, ma sono anche costruttori di case, castelli e città e inoltre di istituzioni politiche, cioè di realtà mai esistite prima.
Ne è un illustre esempio la costruzione, da parte di 55 politici riuniti a Philadelphia nel 1787, della prima federazione della storia, cioè gli USA. Per la prima volta fu combinata la libertà con l’unità, vale a dire con la pace fra i 13 Stati sorti dalla guerra di indipendenza dall’Inghilterra. Dare inizio a qualcosa di nuovo e necessario in Europa, è ciò che contraddistingue anche i 21 fondatori raccontati nella mostra, fra i quali Robert Schuman, Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer, Altiero Spinelli e Jean Monnet, ma anche Ursula Hirschmann, Simone Veil e Nilde Iotti.

L’essere fondatore può manifestarsi a vari livelli: comunale, provinciale, nazionale, europeo e mondiale. L’atto di fondare è il ruolo nobile della politica che, con le parole di Omero di 2800 anni fa, consiste nel “pronunciare discorsi gloriosi e compiere azioni magnanime”.
Il continente europeo è attualmente in pericolo e sotto pressione, e per molti aspetti non abbiamo più nemmeno alleati nel mondo. Se l’Europa non viene costruita e rafforzata, rischiamo di essere “governati e distrutti dagli altri”. In questo contesto di urgenza, il lavoro per l’Europa è un compito che spetta a tutti cittadini e non solo ai politici. Il MFE è un movimento trasversale, che non si identifica con alcuna forza politica specifica. Il suo messaggio è che bisogna costruire un’Europa federale, non che essa debba essere di destra o di sinistra, liberale o socialista.
Il segretario del MFE dott. Marco Mazzi ha proposto all’amministrazione comunale di installare alcune “Panchine Blu per l’Europa”, intitolare una via a un Fondatore (fra di essi oggi possiamo annoverare anche David Sassoli, ex Presidente del Parlamento europeo) e la discussione in consiglio comunale della mozione sull’Europa approvata all’unanimità nel Consiglio regionale del Veneto alcuni mesi fa.

In un momento storico in cui i cittadini tendono ad allontanarsi dalla democrazia partecipata, l’evento di Valeggio ha rappresentato un momento di dialogo trasversale e senza preconcetti sui grandi temi europei, mentre la mostra è un invito a tutti per riflettere sull’eredità ricevuta e a lavorare attivamente per la costruzione di quel progetto che garantisce pace, libertà e democrazia. Durante l’evento era disponibile anche un ”eurometro”, un tabellone con sette grandi domande sul futuro dell’Europa a cui rispondere con SI, NO o Non so, uno strumento che crea un’occasione di dibattito fra le persone.
La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino a venerdì 31 ottobre 2025 presso la Biblioteca comunale di via Murari 27 con i seguenti orari: tutti i pomeriggi feriali dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00 nonché nelle mattine di martedì, mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 12.00.
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