Michela Murgia e Chiara Tagliaferri hanno presentato il loro ultimo libro scritto a quattro mani, già podcast di storielibere.fmMorgana. L’uomo ricco sono io (Mondadori, 2021) giovedì 30 settembre al Teatro Nuovo di Verona.

Le due scrittrici hanno aperto l’incontro sottolineando come questo ultimo lavoro sia stato accolto con scetticismo dalla critica e stampa a differenza del primo volume. Una tematica molto scomoda per il pensiero comune, poiché è difficile concepire uno stretto nesso tra denaro e la figura femminile.

Donne e denaro, problema sin dall’educazione

Le donne hanno meno dimestichezza col denaro e vivono spesso una situazione di subordine a livello economico. E fanno fatica a lottare per avere di più perché non si sentono all’altezza.

Il motivo arriva da lontano, rilevano le autrici, che mettono l’accento sull’educazione proposta alle donne fin da piccole. Viene insegnato loro ad essere gregarie e non leader, ad avere una posizione secondaria rispetto al maschio, in particolare, quando si tratta di professione e soldi, arrivando anche alla difficoltà dell’accesso al credito da parte delle donne imprenditrici, ritenute meno affidabili dell’uomo.

Il paradosso di trovare una badante da parte delle donne lavoratrici per curare i figli sta poi nel fatto che si sposta su un’altra donna il pregiudizio, invece che condividere le incombenze con il proprio compagno o marito, portando avanti una discriminazione intersezionale.

Denaro come strumento di libertà per le donne

Il denaro è lo strumento che si fa emblema della libertà di una donna, libertà anche di «decidere dove e con chi stare».

Su quest’ultima considerazione le due scrittrici citano la “Morgana” Beyoncè che, nonostante tradita dal marito, ha deciso comunque di rimanere con lui e il tradimento è stato il tema dell’album più bello che ha realizzato, con consenso sia di pubblico che di critica.

Come comunicare la disparità di genere

Ma come far arrivare il messaggio di consapevolezza alle donne circa la disparita di genere? Un esempio efficace sono le stories di Instagram, che sono un nuovo modo di far sentire la propria voce.

A differenza di testi o saggi sulla tematica di disparità di genere, le stories riescono con velocità ad arrivare al pubblico e a catturare l’attenzione anche e soprattutto dei giovanissimi e delle giovanissime.

Chiara Tagliaferri e Michela Murgia al Teatro Nuovo di Verona. Foto di Katia Zantedeschi.



Per le scrittrici le dichiarazioni pro-femminismo dell’influencer Chiara Ferragni riescono ad arrivare a una fetta di persone imponente, soprattutto di giovani, in modo più incisivo di libri o saggi, avendo un seguito di milioni di followers.

Ferragni, evidenziano le autrici, è all’avanguardia come donna imprenditrice di fama internazionale grazie all’impiego delle sue caratteristiche femminili, circostanza non gradita dal pensiero comune poiché la donna non viene considerata di valore se acquisisce successo grazie all’uso di qualità femminili e non maschili.
In realtà, mettono in luce Murgia e Tagliafetti, con scaltrezza Ferragni sa utilizzare la sua bellezza e la sua vita famigliare per emozionare la gente legandola emotivamente al suo personaggio mediante la femminilità.

Dall’altra parte, sostengono le scrittrici, abbiamo tantissimi uomini considerati di alto livello da critica e stampa, e riconosciuti pertanto come dei veri e propri imprenditori, benché non sempre centrati nei loro obiettivi, ma che si muovono negli affari con un agire, appunto, maschile.

Tra questi Elon Musk, il quale, nonostante le tante volte che ha messo in piedi imprese fallimentari con uno spreco inaudito di denaro, è comunque e sempre riconosciuto e considerato come business man senza se e senza ma.

«Se la donna non fa i soldi come un uomo non vale niente»

Medesimo destino è stato quello di un’altra “Morgana” descritta, ossia Oprah Winfrey, una delle giornaliste più potenti d’America. La cronista ha strutturato un giornalismo completamente diverso da quello maschile e per questo è sempre stata sotto l’occhio critico degli addetti ai lavori.

Winfrey fa prevalere le sue qualità empatiche nel suo lavoro di comunicatrice, caratteristica peculiare femminile e poco maschile.
Grazie a questo tuttavia è diventata la donna più seguita negli Stati Uniti, anche se coperta da critiche continue.

Murgia e Tagliaferri hanno chiuso l’incontro rimarcando che oggi le donne non sono e non devono sentirsi sole a combattere per i loro diritti, oggi c’è una rete di donne, impegnate contro la discriminazione di genere, che vent’anni fa non esisteva.

I social aiutano a far emergere figure di spicco intellettuali femminili che parlano di questo argomento e diffondono a macchia d’olio le opinioni sul tema. Serve arrivare a target diversi, dalle giovanissime alle adulte, aumentando la consapevolezza e la presa di coscienza sui diritti delle donne.

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