Fra iper e ultra materno

L'ultima opera della filosofa Adriana Cavarero esplora il mondo della maternità, visto soprattutto attraverso gli occhi del mito e della letteratura. Uno sguardo attento e preciso, che ci permette di rivalutare l'intera nostra società.

Il “true crime” di Giuseppe Genna dedicato a Yara Gambirasio

Il 26 novembre 2010, a Brembate di Sopra, poco lontano da Bergamo, una ragazzina esce di casa per andare al campo sportivo dove si allena nella ginnastica ritmica. Non farà mai ritorno a casa. A distanza di dodici anni da quell'atroce vicenda lo scrittore milanese ci conduce per mano nei meandri della giustizia italiana e di una inchiesta che ha fatto scalpore.

Fuori dal carcere dei Giganti di ieri e di oggi

La via descritta da Dante Alighieri nel suo viaggio all'Inferno si rispecchia con la nostra contemporaneità, in cui tutto ciò che è "immane devastazione" è frutto di un approccio superbo. Ma i superuomini del mito, capaci di portare il mondo al collasso, si contrastano con il silenzio, con "il fare anima".

Ulisse e la “canoscenza” che rende bruti

Mauro Bonazzi pubblica con Einaudi una lettura del mito di Odisseo visto da Dante quale uomo al servizio del sapere cieco e senza limiti. “Fatti non foste a viver come bruti” non ha nulla di sbagliato di per sé, ma questa frase sta all’interno di una cornice che non tiene conto di alcun argine relazionale.

Finite le lezioni, cosa resta di Dante?

«La scuola ha il potere di trasformare le rose in carciofi». Così diceva un insegnante di liceo, e da questa frase nasce una riflessione che segue la fine dell'anno scolastico. Un modo per parlare dell'Alighieri e fare tesoro della sua filosofia di vita, intrisa di amore per la conoscenza.