Sono sessantatré gli scatti che oggi pomeriggio si presentano al pubblico in Sala Birolli alle ore 18 all’interno di “Sguardi. L’intuizione della creatività”, mostra ideata e curata da Federico Martinelli dell’associazione culturale Quinta Parete.

Il progetto, realizzato in collaborazione con la prima circoscrizione – Verona Centro Storico, nasce dalla semi clausura forzata imposta dalla pandemia: i ventuno fotografi coinvolti hanno ritratto infatti immagini contenute nel perimetro dei 200 metri intorno alla propria abitazione, unico spazio consentito dalle ordinanze che hanno disciplinato gli spostamenti.

E gli obiettivi si sono concentrati su un macrocosmo ristretto, da cui evidenziare architetture, scorci, visioni anche poco gradevoli che però hanno un forte impatto artistico e di messaggio. Spazio anche per lo still-life all’interno degli appartamenti, per descrivere la sospensione di quello stato, intriso di una condizione emotiva molto particolare.

Nello spazio espositivo, che fa parte del Centro botteghe artigiane nel complesso dell’ex macello, con ingresso da via Filippini e da via Ponte Aleardi, esporranno quindi Milena Antolini, Mara Balabio, Sarah Baldo (collaboratrice della nostra testata), Omar Bonfante, Barbara Boni, Serena Bottura Baccarini, Stefano Campostrini, Enrico Cordioli, Paolo Ferreri, Chiara Fogliato, Stefano Mazzi, Michele Minoia Zegarelli, Marta Pasini, Monica Pretto, Luca Romanella, Tatiana Samò, Andrea Sartori, Ergita Sela, Andrea Vanacore, Paola Zacchè e Alberto Zanetti.

Partner dell’evento è lo studio Ennevi che cura la stampa delle fotografie.

“L’ora del tè” di Serena Bottura

Quinta Parete propone dal 2013 ogni anno un paio di proposte per Sala Birolli e abitualmente correda l’esposizione di incontri culturali, conferenze, dibattiti, presentazioni di libri, concerti e laboratori didattici, attività che quest’anno non avranno luogo per le norme di sicurezza sanitaria. Si potrà comunque visitare la mostra tutti i giorni dal martedì al venerdì dalle 17 alle 19, sabato e domenica dalle 10alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.

Il curatore della mostra, Federico Martinelli, descrive in una nota i contenuti della mostra: «racconti di quotidianità urbana e domestica e appunti fotografici del proprio infinito fissano un mondo nel quale ci siamo mossi, un piano surreale altrettanto in grado di trasmettere e di raccontare.

Attraverso l’intuizione della creatività, ancora una volta, la fotografia diventa testimone del proprio tempo, con i suoi criteri di sintesi, con il suo linguaggio iconografico diretto e immediato.

Scatti delineati come sensazione di rigidità e chiusura si affiancano alla leggerezza impalpabile che tende alla dissoluzione eterea della forma. Binomio, quest’ultimo, che indica al tempo stesso, in un ossimoro, leggerezza ma vacuità, incertezza, volatilità.»