Dante e il potere delle parole

Nel Dantedì 2021 l'intervista ad Arnaldo Soldani, ordinario di Linguistica Italiana dell'Università degli Studi di Verona, fa luce sul valore del Sommo fiorentino per la nascita della lingua italiana. E per la costruzione di un immaginario ancora vivissimo.

La forza di Dante

È forte il timore che, passato il centenario e il Dantedì, anche il Sommo Poeta torni esule, solitario e ramingo nelle aule scolastiche. O sia riesumato solo come evento di spettacolo per qualche “pubblica lettura”.

Da Montorio un video per il Dantedì

Arriva dalla casa circondariale un video che intreccia il messaggio umano di Dante con il teatro da dietro le sbarre. Sette interpreti, guidati dalla compagnia teatrale Le Falìe, partecipano così alla giornata nazionale che ricorda l'inizio del viaggio ultraterreno della Commedia.

Willie alla deriva

Dopo il premio della critica a Sanremo è in libreria, edito da People, il primo libro del rapper torinese. Tra l'identità di Peyote e il "Guglielmo-Bruno-pensiero" esordisce la nuova collana "Birrette". Un dialogo con l'artista e con un'intera generazione.

L’economia del dono che fa cultura

Paola Tessitore dirige Verona Minor Hierusalem, realtà attiva nella valorizzazione di una rete di chiese cittadine. Un progetto che mette al centro il volontariato, snodo importante per la tutela del patrimonio e per la generazione di relazioni positive per il bene comune.

Verona-Lugano unite dai ragazzi che amano il teatro

"Lingua Madre - capsule per il futuro" è il nome di un progetto culturale nato in Svizzera che ha coinvolto cinquanta giovani veronesi dagli 8 ai 24 anni. Ad aprile il documentario, visibile online, mostrerà l'esito del lavoro di indagine da loro condotto sulla funzione della parola, tra reale e virtuale.

La variante

Sotto alla volta celeste più tersa del mondo si vive un autunno di ombre lunghe. La minaccia di una nuova mutazione virale rimbalza sui media internazionali. Ma in realtà è l'assenza di parole il modo più reale di stare in questo tempo.

Di boschi e di confini verso Est

Federica Manzon torna in libreria con un romanzo ambientato negli anni in cui il limite con la Jugoslavia divideva due mondi. E la definizione di una nuova frontiera, inglobata dal progetto europeo, non cancella un passato segnato profondamente dalla storia e dalla cultura.