Verona celebra i 25 anni da quando è stata insignita, nel 2000, del titolo di città Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, organismo internazionale che riconosce l’unicità e specificità di un sito culturale o naturale nel mondo, di cui la città scaligera rappresenta un ricco complesso di trasformazioni, mutamenti e stratificazioni avvenuti in varie epoche, fondendo stili architettonici e modelli urbanistici diversi.

In occasione dell’anniversario, l’amministrazione comunale ha realizzato un percorso urbano di oltre due chilometri lungo le mura di Cangrande, che si addentra tra le vestigia storiche ed immerge nelle ricchezze naturalistiche, prevedendo 12 tappe, ciascuna delle quali è dotata di un cartello illustrativo comprensivo di una didascalia storica ed una panchina attrezzata per la sosta.

I camminatori attraverseranno sette secoli di storia tra fortificazioni erette da Cangrande della Scala nel Trecento passando per le rondelle innalzate dalla Repubblica di Venezia, domina della città nel Cinquecento fino alle trasformazioni urbanistiche apportate dagli austriaci tra il 1830 e il 1865.

Si parte dalla provianda di Santa Marta

La provianda di Santa Marta, da cui inizia il tragitto, fu edificata negli ultimi anni di dominazione austriaca (1863-1865) ed ospitò un enorme panificio che servì per rifocillare le guarnigioni militari, seguendo il progetto di tre architetti dell’Imperiale Regio Ufficio delle fortificazioni di Verona, ovvero Andreas Tunkler (1820-1873), Ferdinand Artmann (1830 ca) e Anton Narodi Rainer, i quali diedero alla struttura un’impronta in stile Rundbogen, termine tedesco che designa l’impiego di archi a tutto sesto all’interno delle costruzioni architettoniche, donando all’edificio le sembianze di una residenza neomedievale, i cui colori rievocano le cromie degli edifici romanici e scaligeri dei palazzi veronesi.

La facciata del complesso di Santa Marta, foto di Giovanni Cerutti – Opera propria, CC BY-SA 4.0.

Il Bastione delle Maddalene, presidio difensivo pentagonale dotato di fianchi ottagonali, fu progettato da Francesco Maria I Della Rovere (1490-1538), duca di Urbino e Governatore generale delle Milizie venete, nel 1527, durante la dominazione della Repubblica di Venezia. La fortificazione rinnovò ed adeguò la cinta difensiva scaligera, allo scopo di proteggere Porta Vescovo, a cui era collegato da una galleria sotterranea ed attualmente ospita, dal 2015, il centro di documentazione Verona città fortificata.

Il bastione cinquecentesco venne restaurato durante il dominio austriaco dall’ingegnere Franz Von Scholl (1772-1838) che vi aggiunse due polveriere e una galleria di contromina. Porta Vescovo costituì l’ingresso fortificato orientale delle mura veronesi lungo l’antica via Postumia, la strada consolare romana che univa Genova con Aquileia e proveniente da Vicenza, collegata alle mura del Campo Marzio voluto da Alberto della Scala nel 1289 e al perimetro della cinta urbana, commissionata da Cangrande Della Scala nel 1324.

La struttura odierna risale al 1520, quando la Serenissima rinnovò radicalmente le mura cittadine, ma subì ulteriori trasformazioni durante il periodo austroungarico.

Sulle mura collinari anche un progetto sociale

La quinta tappa conduce alle mura scaligere collinari realizzate a partire dal 1324 e modificate nei secoli successivi dagli ingegneri veneziani che progettarono delle strutture a rondella (Rondella di San Zeno in Monte, Rondella della Grotta, Rondella della Bacola, Rondella delle Boccare).

La Batteria di scarpa, collocata a ridosso dell’odierna via Caroto, poco sopra Alto San Nazaro, ospita attualmente il Centro Documentale del Parco delle Mura e costituisce l’ultima parte del percorso su strada asfaltata, prima di arrivare su tragitto sterrato che include le mura costruite nel 1324.

Cangrande fece costruire un complesso di mura, porte fortificate, torri e fossati cingendo l’intera dorsale collinare che si affaccia su Valpantena e Valdonega, il cui perimetro urbano rimase tale fino alla metà del XIX secolo e definisce ancora oggi i limiti della città storica, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità.

Castel San Felice visto da Verona nella foto di Andrea Bertozzi, CC BY-SA 4.0.

La Rondella di San Zeno e della Grotta furono realizzate da Venezia per rinforzare le mura trecentesche e conduce il visitatore all’ultima tappa costituita dal Castel San Felice, fatto erigere da Gian Galeazzo Visconti (1351-1402), signore di Milano, impadronitosi di Verona nel 1387.

Le componenti in legno presenti lungo il percorso sono state elaborate all’interno del laboratorio di falegnameria artigianale ospitata dal 2016 all’interno della Casa circondariale di Montorio, mentre pannelli ed elementi di arredo sono stati progettati da due architetti di Reverse, cooperativa sociale, mentre i testi descrittivi, a cui rimanda un qr code da scaricare su telefono cellulare, sono disponibili sul sito del Turismo alla pagina dedicata al percorso.

Cosa fare per scoprire questo patrimonio Unesco al tramonto

Dal mese di settembre fino a novembre tornano quindi i Tour delle Mura Tramonti Unesco, passeggiate condotte il sabato pomeriggio da guide turistiche ufficiali pensate per far conoscere una parte delle Mura magistrali che, assieme al centro storico, hanno consentito a Verona di essere riconosciuta nell’anno 2000 città del patrimonio mondiale Unesco. Il percorso copre circa due chilometri e dura due ore.

Il visitatore è accompagnato in un percorso di circa 2 km, che si snoda attraverso le seguenti tappe: Bastione delle Maddalene, Porta Vescovo, Mura di Cangrande, Batteria di scarpa, Rondella di San Zeno in Monte.

La guida è disponibile in italiano ed inglese e parte dal Bastione delle Maddalene in vicolo Madonnina 12. Durante settembre si tiene alle ore 17, mentre a ottobre e il 1° novembre l’orario è anticipato alle ore 15. Il tour costa 15 euro a persona per gli adulti (18-64 anni), mentre il biglietto scende a 12 euro per gli over 65 e i ragazzi dagli 11 ai 17 anni, mentre è gratuito per i bambini fino ai 10 anni compiuti e per le persone con disabilità e accompagnatore.

La prenotazione è obbligatoria tramite email all’indirizzo touriat@comune.verona.it. Per informazioni l’Ufficio Iat risponde allo 045.8068680.