Un luogo simbolico per raccontare un cambiamento possibile. È la Rondella di Santa Toscana, bastione cinquecentesco che nel tempo è stato presidio militare, parco giochi, spazio di associazionismo e oggi parco inclusivo, con rampe, ascensori e accessi pensati per tutti. Qui prende vita Festambiente Verona 2025, la manifestazione organizzata da Legambiente che, giunta alla quarta edizione, cresce anno dopo anno avvicinandosi al modello del grande evento nazionale che da 37 anni anima l’Italia.

Quest’anno il tema scelto è “La città del futuro”, in un momento cruciale per Verona e per la regione, tra la revisione del Piano di Assetto del Territorio e le imminenti elezioni regionali. In programma dibattiti, workshop, spettacoli e concerti, con un obiettivo chiaro: parlare di sostenibilità non solo come concetto astratto, ma come modo di vivere la città, dai quartieri alla mobilità, dall’energia rinnovabile all’economia circolare.

Abbiamo intervistato Andrea Gentili, presidente di Legambiente Verona, per capire cosa aspettarsi da questa edizione.

Presidente Gentili, innanzitutto perché avete scelto proprio la Rondella di Santa Toscana come luogo per il festival?
“È uno spazio che racconta la storia di Verona e la sua capacità di trasformarsi. Da bastione difensivo a parco giochi, da luogo di associazionismo a parco inclusivo. È accessibile a tutti, con rampe, ascensori e percorsi pensati per persone con diverse esigenze. Questo rispecchia il nostro obiettivo: fare un festival davvero aperto, dove chiunque possa sentirsi parte di una comunità che immagina la città del futuro.”

Quest’anno avete puntato molto sul concetto di sostenibilità, anche nelle scelte pratiche dell’evento. In che modo?
“Abbiamo voluto che la sostenibilità non fosse solo un tema, ma un principio concreto che guida le nostre scelte. Abbiamo rinunciato completamente alla plastica e perfino ai bicchieri compostabili, che spesso finiscono comunque nel rifiuto indifferenziato. Usiamo bicchieri riutilizzabili, senza la data stampata, così chi è venuto l’anno scorso può portarli e usarli anche quest’anno. Sono scelte che costano di più e richiedono organizzazione, ma crediamo che siano coerenti con la nostra visione.”

Il titolo di questa edizione è “La città del futuro”. Come lo avete declinato nel programma?
“Volevamo dare un filo conduttore unico, evitando una somma di eventi slegati. Il tema è attuale perché a Verona si sta discutendo il nuovo Piano di Assetto del Territorio, che definirà le scelte urbanistiche dei prossimi anni, e perché a livello regionale si voterà tra poco. Per noi parlare di città del futuro significa immaginare quartieri connessi tra loro e al centro, una mobilità sostenibile, una forte economia circolare e una pianificazione energetica chiara, soprattutto sul fotovoltaico, che oggi manca.”

Quali saranno i momenti più significativi di Festambiente 2025?
“Abbiamo iniziato ieri con un’anteprima alla Fucina Culturale Machiavelli, proiettando Verona Novecento – La città macchina, che ci ha permesso di riflettere sulla città che corre, ma che deve rallentare per far vivere bene chi la abita.
Oggi parliamo degli obiettivi regionali, domani ci concentreremo sui quartieri e sulla città degli animali, poi su efficienza energetica e mobilità. Domenica sarà dedicata all’economia circolare, con realtà locali e innovative, e al tema della moda sostenibile. Concluderemo con il Bike Pride e un confronto tra Verona e altre città sulla mobilità sostenibile.”

Non solo talk e dibattiti: ci saranno anche attività per bambini e momenti di intrattenimento.
“Certo. Festambiente non è solo politica e conferenze, ma anche laboratori, giochi e attività per raccontare la sostenibilità ai più piccoli. Vogliamo che le famiglie vivano una giornata di svago che lasci però un messaggio importante. La sera ci sarà musica, con set di elettronica pensati per il tema del futuro, e spettacoli speciali come lo stand-up Per la fine del mondo, che racconta la crisi climatica con ironia. Crediamo che sia fondamentale saper parlare di temi seri senza cadere nel pessimismo.”

Qual è la visione di Legambiente Verona per i prossimi anni?
“Vogliamo che Festambiente diventi un appuntamento di riferimento, non solo per Verona ma per tutta la regione. Una piattaforma di idee, progetti e azioni concrete per costruire città più vivibili, inclusive e sostenibili. Il festival è un momento di festa, ma anche di responsabilità: ogni anno ci avviciniamo un po’ di più al modello che sogniamo.”

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