Quando in inverno il freddo si fa più rigido e le temperature si abbassano, puntualmente ritorna il ritornello dell’emergenza freddo. Si usa quest’espressione per definire il problema per cui i senza fissa dimora, si trovano ad affrontare il freddo senza un riparo adeguato rischiando quindi di morire per ipotermia.

Quello delle “emergenze” ormai, è diventato un cliché, un format narrativo con cui descriviamo la realtà per dire sì, che c’è qualcosa che non va, ma utilizzando delle espressioni tipiche, in modo da ridimensionare il problema, da ricondurlo a immagini e stereotipi che ce lo rende più digeribile.

Un esempio può essere l’espressione “emergenza sbarchi”, per dire che gli arrivi dei migranti sono delle temporanee disgrazie, quando invece le migrazioni sono un dato costante della storia umana.

Cittadini in emergenza

In estate c’è “l’emergenza siccità” che va di pari passo con “l’emergenza caldo”, quando invece il problema idrico in Italia assume ormai connotati costanti e progressivi.

Copertina del Rapporto

L’ “emergenza freddo” va nella stessa direzione: ci ricorda che esistono cittadini senza tetto, senza rete famigliare, senza nulla se non la strada, ma circoscrive il problema ai mesi invernali. Per il resto dell’anno possiamo occuparci di altre emergenze stagionali.

Proprio ora, a febbraio, è uscito il primo rapporto del 2022, dell’Osservatorio fio.PSD dal titolo inequivocabile “La strage invisibile. I Senza Dimora muoiono tutti i mesi, non solo d’inverno”. L’Osservatorio è un servizio della Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, un’associazione che persegue finalità di solidarietà sociale nell’ambito della grave emarginazione adulta e delle persone senza dimora.

Nata nel 1985, come aggregazione spontanea, si è formalizzata nel 1986. Fanno parte dell’Osservatorio fio.PSD diversi esponenti del mondo del terzo settore, professionisti del sociale, formatori, esperti e ricercatori della Segreteria Nazionale e del Comitato Scientifico della Federazione.

Gli obiettivi sono promuovere il coordinamento delle realtà pubbliche, private e di volontariato che operano in favore della grave emarginazione adulta e delle persone senza dimora sul territorio nazionale; sollecitare l’attenzione al problema nei confronti di tutti gli interlocutori sociali; promuovere la diffusione delle buone prassi nel campo dell’emarginazione grave adulta.

I dati dell’Osservatorio fio.PSD

Il rapporto appena pubblicato quindi, si inserisce in questo insieme di attività che conta ormai più di trenta anni di storia.

Andamento stagionale decessi

I numeri riportati nella sintesi dell’osservatorio, sono impressionanti. Colpiscono perché sono numeri considerevoli e perché davvero raccontano di una realtà invisibile.

Sono oltre 450 le persone morte tra il 2020 e il 2021: 246 sono i decessi nel 2021 e 208 nel 2020, con un andamento trimestrale costante in cui si registrano solo piccole variazioni nei mesi di gennaio-marzo 2021 (29.9%), ottobre e dicembre (27.9%).

53 persone senza dimora sono morte dal 1 Gennaio 2022, una al giorno.

Decessi per Regioni

Se si guarda alla distribuzione per macroarea geografica dei decessi, i dati raccolti mostrano un fenomeno diffuso in tutta Italia. Ad eccezione del Nord Est (14%), su 246 decessi, un terzo avviene al Sud, un terzo avviene al Nord-Ovest e poco più di un terzo al Centro Italia.

In Veneto, in dieci anni si contano 147 morti (dal 2013, fonte di Fabio Tesser, operatore Veneto che ha curato gran parte della ricerca e che aggiorna costantemente i dati in una pagina dedicata).

Un profilo delle morti invisibili

Per lo più si tratta di persone con gravi problemi di salute psico-fisica, in stato di abbandono e isolamento relazionale. Frequentavano qualche servizio di mensa o ricovero notturno, conosciuti dai servizi di strada ma sconosciuti ai più. Alcuni di loro hanno avuto problemi con la giustizia, altri portavano i segni di violenze subite.

Le persone decedute sono per lo più uomini (92%), pochissime le donne (7%) e solo una persona transgender. Non è sempre possibile risalire all’età, specialmente se in assenza di documenti personali ma, dai dati raccolti, emerge che le persone decedute hanno in media 49 anni.

Quasi due terzi (65%) delle persone senza dimora decedute nel 2021 erano cittadini stranieri.

Cause di morte

Incidenti, salute e violenza le cause principali di morte

Per i ricercatori non è stato sempre facile infatti risalire alla causa primaria della morte, ma grazie alla ricostruzione di chi conosceva i senzatetto, è stato possibile approfondire le dinamiche che hanno portato alla morte. Il freddo c’entra poco.

Tra le prime cause delle morti infatti ci sono quelli che abbiamo indicato come “incidenti” (44%). Il 39% delle persone senza dimora è deceduto per motivi di salute. Seguono casi di morte per subita violenza (nel 12% dei casi) e suicidi (solo il 5%).

«Oggi avere una casa rappresenta la base sicura per poter vivere e partecipare attivamente alla vita sociale di una comunità, non averla significa compromettere buona parte dei diritti di cittadinanza e di integrazione – ha commentato Cristina Avonto, presidente fio.PSD -. È necessario un sistema organico di intervento che interrompa una così silenziosa strage.»

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