L’Italia si apre all’Ucraina non solo accogliendo i profughi, ma anche scoprendo l’esistenza di un’arte variegata e attuale creata dagli artisti ucraini. Mentre a Trento è in corso dal 28 febbraio la mostra di Maria Prymachenko, curata da Vittorio Sgarbi, a Padova si possono vedere e acquistare le opere degli artisti contemporanei.

I girasoli naïf di Maria Prymachenko

“Girasoli” di Maria Prymachenko

Maria Prymachenko è una artista ucraina molto speciale: contadina, autodidatta, ha fatto dell’arte primitiva il suo strumento di riflessione sull’esistenza. I suoi disegni immaginifici e variopinti sprigionano la gioia di vivere e la voglia di evadere in una dimensione, in cui i fiori riempiono lo spazio e gli animali fantastici scorrazzano felici.

Al Palazzo delle Albere di Trento sono esposte fino al 4 giugno 54 sue opere provenienti dal Museo di arte nazionale Taras Shevchenko di Kyiv (altre 15 sono invece andate a Viterbo al Museo dei Portici, poste in dialogo con i lavori di Bonaria Manca, la pittrice-pastora che scelse Tuscania come luogo in cui vivere e dipingere, ndr).

È la prima volta che Prymachenko arriva in Italia, anche se nell’arco della sua vita aveva creato migliaia di quadri, disegni, illustrazioni, ceramiche e ricami in stile naïf. Lei, che ha vissuto tutta la vita nello stesso villaggio nella regione di Kyiv, non ha mai viaggiato all’estero, ma i suoi quadri erano esposti nelle mostre in giro per l’Europa fin dagli anni Trenta. Un tragico episodio lega le opere di Prymachenko alla storia recente: nel febbraio 2022 i russi hanno bombardato il Museo di storia locale di Ivankiv, distruggendo 25 delle sue opere, insieme al museo. Tanto più preziose sono i quadri superstiti, in cui regna la vivace armonia e la fantasia ancestrale.

Arte ucraina a Padova

Locandina della mostra “Ukrainian Art in Italy” con L’albero della vita di Olga Kovtun

La mostra Ukrainian art in Italy è invece focalizzata sull’arte contemporanea. Ubicata negli spazi del Centro culturale Altinate San Gaetano (Padova) è a ingresso libero e propone 127 opere di 47 artisti ucraini. L’organizzazione è a cura delle associazioni VitaUkr, Let’s Do It Ukraine e Let’s Do It Italy, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Padova e il patrocinio di Regione Veneto, Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana, Ambasciata d’Italia a Kiev e Istituto Italiano di Cultura a Kiev.

Il percorso della mostra racconta l’esperienza artistica prima e dopo l’inizio dei tragici eventi. Infatti, molte delle 127 opere esposte sono state create durante l’invasione. Altre invece non hanno potuto attraversare il confine a causa delle attività belliche ma sono presenti in esposizione in copia digitale: una cosiddetta capsule di sei lavori in rappresentanza della difficoltà del fare arte in un Paese coinvolto dalla guerra. La vendita delle opere esposte permette di sostenere gli artisti. Fra loro va citato Artem Azarov, classe 1995 che, purtroppo, è caduto in guerra prima di poter vedere esposti i suoi lavori.

Una cultura secolare

La curatrice della mostra è Liudmila Vladova Olenovych, disponibile al dialogo con i visitatori per spiegare quanto sia importante, anche e soprattutto in tempi di guerra, sostenere la diffusione dell’arte. «Il popolo ucraino è sempre stato creativo, sia nella cultura popolare, nel suo folklore, che nella cultura secolare – afferma la curatrice -. Di fronte ad un triste anniversario, a un anno dall’inizio dei tragici eventi legati all’aggressione russa nel territorio ucraino, questa mostra ha l’obiettivo di far conoscere al pubblico italiano la vera essenza della gente ucraina, che da un anno difende la propria terra, i propri valori, i propri diritti, la propria libertà, combattendo incessantemente per dare un futuro ai propri figli. Il fine dell’esposizione è presentare e fare conoscere una terra ricca di creatività, storia, coraggio e dignità».

A sottolineare il legame fra Padova e Kherson, unite dall’inizio del conflitto in un gemellaggio spirituale, c’è il contributo di Gianni Cudin: lo scultore padovano espone infatti “Dedicato ai bambini”, in ricordo delle giovanissime vittime ucraine della guerra in corso.

Opere esposte “in assenza”: l’arte bloccata dalla guerra.

La mostra si arricchisce di una serie di incontri, oggi martedì 14 alle 18, all’auditorium del Centro culturale Altinate con una conferenza dedicata ai diritti umani calpestati nella regione di Kherson, occupata dai russi, con gli interventi degli storici e degli attivisti per i diritti civili e le testimonianze dirette delle persone provenienti da queste zone.

Mercoledì 15 marzo alle 18 si viaggerà nel tempo con le note e le parole dall’Ucraina, che ripercorrono, alternando musica a poesia, la storia culturale del Paese. Il concerto poetico si terrà presso l’Accademia Galileiana di Padova, con la partecipazione dei musicisti e attori profughi, affiancati dai traduttori e poeti italiani. La mostra proseguirà fino al 23 marzo con ingresso gratuito, da martedì a domenica, con orari 9.30-12.30 e 15-18.

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