Maria Prymachenko a Trento e gli artisti contemporanei a Padova: due gli appuntamenti che in queste settimane presentano al pubblico italiano la produzione artistica di un Paese tutto da conoscere.
Parola di Caterina Mastella Allegrini, responsabile dei progetti culturali dell'azienda di famiglia. Nominata da Fortune Italia tra i 40 giovani protagonisti del vino italiano, ha una visione chiara sulla responsabilità che l'impresa riveste per la cultura. E oggi l'azienda consegnerà per il decimo anno il premio "L'arte di mostrare l'arte".
Questo il ruolo delle gallerie secondo Francesco Sandroni, direttore di Marco Rossi arte contemporanea. Quattro sedi in Italia compongono un'unico spazio espositivo: al centro, una visione che dialoga con le peculiarità dei luoghi. anche se Verona dovrebbe osare di più.
Inaugurato pochi mesi a Verona il suo terzo spazio in cui espone una sessantina di artisti internazionali e italiani, il radiologo e imprenditore unisce la passione per la medicina e l'arte all'attenzione per i giovani emergenti. «Lo stretto rapporto con gli artisti aiuta a esprimere la propria sensibilità».
Un'installazione che mette in scena l'assenza delle donne afghane, poste ai piedi della croce come sagome svuotate, sta per arrivare a Palazzo Barbieri, dopo l'esposizione tenuta al Mart di Rovereto.
Ospitata allo Spazio Cordis, l'esposizione nasce dal dialogo tra arte contemporanea e mondo dell'impresa. Focus del lavoro di Ornaghi&Prestinari la progettazione, tra artigianato e industria, immagine ideale e realtà di un materiale come il marmo.
Un progetto innovativo nello studio della giovane pittrice veronese, che indaga la sua percezione del mondo attraverso il colore. Con "Sedimentale" al via le collaborazioni tra artisti e territori, sui temi della visione contemporanea.
In Val di Non una mostra diventa percorso culturale in collaborazione con la collezione Panza di Biumo. Al centro la pratica del camminare come esperienza estetica.
Un'esposizione, visitabile fino al 27 settembre a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, permette di ammirare oltre 100 opere e soggetti originali del misterioso artista di Bristol, vero e proprio Robin Hood della street art.
Verona può fare molto di più per l'arte, che non si limita solo al patrimonio culturale del passato. Ne parla la curatrice Jessica Bianchera, tra lacune di sistema e risvegli promettenti.