Mercoledì 1° Marzo, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è stato presentato il 28° Rapporto sull’Immigrazione di Fondazione ISMU- Iniziative e Studi sulla Multietnicità. È uno studio di sintesi importantissimo, tanto per i privati che lavorano nella gestione del fenomeno migratorio, quanto per le amministrazioni pubbliche e politiche che dovrebbero proporre delle prassi adeguate. Il rapporto è facilmente reperibile dal sito della Fondazione e l’intervento è stato anche caricato sui vari canali social della Fondazione.

Appello alle istituzioni

Sono ormai 28 anni che la Fondazione pubblica il Rapporto, completissimo di dati e analisi del fenomeno migratorio in Italia e nel Mondo.

Locandina dell’evento

In aggiunta a questo enorme lavoro, la Fondazione propone anche altri tipi di analisi più puntuali e focalizzate su un unico aspetto, ad esempio i minori non accompagnati o gli effetti delle migrazioni sull’economia, per citarne solo due.

Ciò che si nota tuttavia è che la politica italiana tende a fermarsi a discorsi ideologici o letture utili ad attirare l’elettorato, perdendo l’occasione invece di utilizzare una descrizione oggettiva e costruttiva, che ci permarrebbe di passare da una visione emergenziale delle migrazioni ad una più aderente alla realtà.

Nell’ultima campagna elettorale per esempio, le migrazioni sono state poco toccate dai discorsi politici. Il discorso migratorio è stato lasciato fuori dalla finestra, per ritornare prepotentemente dalla porta principale con i vari sbarchi ripresi sia a Lampedusa che pochi giorni fa, con il dramma del naufragio di Crotone.

Accoglienza dei profughi ucraini

Dallo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina, in un solo anno, sono stati oltre 18 milioni gli “sfollati”. Di questi quasi 9 milioni sono già rientrati in patria.

L’Italia al 1° gennaio 2022 contava già 230 mila cittadini ucraini residenti. A questi se ne sono aggiunti, a causa del conflitto in corso negli ultimi dodici mesi, altri 172 mila .

Foto di Matti Karstedt, pexels.com

L’inizio di una guerra vicino alle porte di casa ci dovrebbe insegnare che le cause dei flussi migratori possono anche essere improvvise e un sistema ben strutturato aiuterebbe i vari Paesi ad essere pronti a prestare soccorso in modo adeguato.

Al contrario negare le migrazioni, od ostacolarle a priori, impedisce di poter agire efficacemente.

Ci sono state polemiche sulle discriminazioni operate dagli Stati Europei nell’accoglienza. A molti è sembrato che la solerzia nel trovare prontamente anche una forma giuridica solida (il permesso di soggiorno per motivi umanitari) per accogliere gli immigrati ucraini, stridesse con la difficoltà di concederla a chi comunque scappa da guerre, solo che più lontane e con colori della pelle più scuri.

Al di là delle polemiche invece, il fatto che l’Italia sia stata capace di accogliere così tante persone in poco tempo, potrebbe modificare in modo positivo tutto l’impianto di accoglienza, rendendolo più efficace per tutti. La realtà dei fatti ci ha detto che ne saremmo capaci.

Infine l’84% delle persone ucraine arrivate sono donne. È la prima volta che ci siamo trovati ad accogliere un gruppo con una così alta percentuale femminile. Il 36% di loro, inoltre, è minore d’età. Ai fini concreti dell’accoglienza ciò ha significato rimodulare alcune pratiche.

Cosa va bene, cosa continua a non andare

In sintesi il fenomeno migratorio in Italia viene definito maturo, poiché chi resta ha obiettivi di lungo periodo: trovare lavoro stabile, mettere su famiglia, rimanere fino all’età anziana.

Le caratteristiche fondamentali si potrebbero sintetizzare in questo modo.

  • Presenze: Al 1° gennaio 2022 gli stranieri presenti in Italia sono poco più di 6 milioni, 88 mila in più rispetto alla stessa data del 2021, ciò significa una moderata ripresa della crescita della popolazione straniera in Italia
  • Irregolari e nuovi cittadini: Gli irregolari costituiscono l’8,4% della presenza straniera complessiva, numero in calo rispetto all’anno precedente. Parallelamente anche le richieste di cittadinanza sono diminuite, forse a causa dei rallentamenti burocratici causati dalla pandemia.
  • Sbarchi e ingressi: Gli sbarchi registrati sulle coste italiane nel 2022 sono stati 105.129, numero decisamente in crescita. Anche gli attraversamenti registrati alla frontiera terrestre, in particolare con la Slovenia, sono particolarmente consistenti: i dati più recenti parlano di circa 8 mila ingressi tra l’inizio dell’anno e ottobre 2022
  • Salute, lavoro, casa: rimangono i tre punti dolenti delle migrazioni in Italia. Gli stranieri richiedono meno prestazioni sanitarie specialistiche rispetto agli italiani; faticano molto di più a trovare impiego adeguatamente retribuito, trovare casa è un’impresa quasi impossibile (ne avevamo parlato anche qui)
  • Scuola: la scuola italiana è decisamente multiculturale. Tuttavia le iscrizioni di alunni stranieri sono in calo per la prima volta da circa 40 anni. Il 45% degli alunni stranieri ha origini europee e a sorpresa gli iscritti al liceo superano quelli iscritti agli istituti professionali.

Premio Fondazione Cariplo e ISMU 2023

Un momento della premiazione di Pinda Kida

Un momento di colore e leggerezza è stata la sfilata, a sorpresa di alcune modelle che indossavano abiti creati da Pinda Kida, stilista di origini maliane e testimonial dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.

Il premio le è stato conferito per il suo impegno nel contrastare il razzismo, la xenofobia e le discriminazioni multiple attraverso la sua creatività e il suo lavoro.

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