Giovedì 17 novembre alle 17.30 a Casa Mazzanti, in Piazza Erbe, l’aperitivo letterario “In libro veritas” condotto dalla giornalista e scrittrice Anna Martellato ha avuto come ospite Gianpaolo Trevisi con il suo libro L’amore che non è (Gabrielli editori, 2017) sulla violenza di genere. L’incontro fa parte delle tante iniziative organizzate in città in vista del 25 novembre, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Gianpaolo Trevisi è il direttore della Scuola di polizia di Peschiera del Garda, già dirigente dell’Ufficio immigrazione della Squadra mobile e vicequestore di Verona.
Per esperienza sul campo, l’autore è venuto quindi a contatto con numerose vicende di ragazze e donne che hanno subito violenze e brutalità, tanto da decidere di scriverne un libro.

Trevisi – impegnato in convegni nelle scuole per parlare di violenza di genere – ha sottolineato nel corso dell’incontro come l’idea di questo libro sia venuta con l’intento di sensibilizzare le nuove generazioni, non solo gli adolescenti ma anche i giovani delle scuole medie, perché già da piccoli i bambini possano formarsi con un’educazione volta alla non violenza. È necessario anche utilizzare rinnovati sistemi educativi nello superamento degli stereotipi e nel rispetto delle diversità.

Un libro che si ispira alla realtà

La copertina del libro di Gianpaolo Trevisi L’amore che non è pubblicato da Gabrielli editore.

Tredici storie brevi di donne compongono L’amore che non è, che trae spunto da esperienze vere, romanzate dall’autore, dove si parla di violenza fisica e sessuale, stalking, cyberbullismo. Trevisi ha sottolineato come una delle credenze più profonde nelle donne è vedere, nonostante tutto, amore anche nella violenza subita, giustificando soprusi e angherie da parte dei compagni. Pertanto, il compito più importante è lavorare sullo sradicamento di questa convinzione.

L’autore ha spiegato anche quali sono i primi segnali di una potenziale violenza: morbosa gelosia, controllo esasperato del cellulare, dei social, delle mail.

Nel testo i persecutori descritti provengono da ambienti e ceti sociali completamente diversi, a testimonianza di come la violenza maschile sia trasversale, a prescindere dalla situazione economica e culturale del soggetto. Trevisi, tuttavia, ha precisato che nel libro si lascia sempre un piccolo spazio alla speranza, come si evince chiaramente nella prefazione del pubblico ministero Elvira Virulli:

“I racconti di Gianpaolo Trevisi sono capaci di leggerezza della poesia ma anche della pesantezza della pietra perché, utilizzando le parole di una delle protagoniste, il nero, spesso lo si riesce anche a vincere non solo parlando di nero, ma anche tuffandosi in mille colori diversi”.

All’interno delle iniziative supportate dal Comune di Verona, sabato 19 novembre alla 14.45, in Piazza Vittorio Veneto, si terrà la lettura a tappe del libro di Trevisi. L’evento è organizzato in collaborazione con la Banca del Tempo “ORAxORA”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA