Tommaso Ferrari, 34 anni, ingegnere ambientale, passato dalla rappresentanza studentesca e universitaria a quella politica cittadina, dal giugno 2017 consigliere comunale di Traguardi, da pochi mesi assessore alla Transizione Ecologica, Ambiente, Mobilità della Giunta di Damiano Tommasi, uno degli incarichi più importanti e complessi. Con un passato da calciatore a buoni livelli si appresta ad affrontare una ben diversa impegnativa partita: aiutare Verona a diventare una città più sostenibile.

Assessore, una delle sue prime azioni è stata quella di far approvare dalla giunta Tommasi la Dichiarazione di emergenza climatica per il Comune di Verona.  Perché l’ha ritenuta tanto importante da conferirle tale priorità?

«Il tema dei cambiamenti climatici ė la priorità che tutte le città devono affrontare senza rimandare scelte anche coraggiose. La scienza con dati e studi (e non l’opinione di qualcuno) ci continua ad avvertire che ė necessario cambiare rotta per arrivare quanto prima alla “neutralità climatica”. In questo processo le città hanno un ruolo fondamentale perché in esse si concentra la maggior parte della produzione di gas climalteranti. La dichiarazione di emergenza climatica ha due scopi fondamentali: il primo ė dichiarare come questo sia un tema prioritario per Verona dicendo a chiare lettere, senza ambiguità, che viviamo un’emergenza, mentre il secondo ė il coinvolgimento di tutti gli assessorati in questo processo.  La delibera infatti prevede la redazione di un piano per la transizione ecologica che avrà il compito di legare tutte le azioni del comune e della città verso gli obiettivi di neutralità climatica. Non ė solo un tema energetico-ambientale ma anche sociale ed economico. Serve una visione a 360 gradi.»

Quali sono le linee di indirizzo che ne derivano? E quali le principali azioni su cui sta lavorando?

«Ci sono diverse linee di indirizzo che avranno l’ambizione, di tenere tanti aspetti insieme e organizzarli per centrare l’obiettivo. Il primo e più importante ė appunto quello organizzativo: nessun piano riesce ad essere concretizzato senza un’organizzazione adeguata. Un esempio concreto: i dati energetici (consumi gas e energia elettrica dei molti edifici pubblici in capo al Comune) appartenevano a diverse direzioni noi adesso li stiamo centralizzando e a breve individueremo la figura dell’energy manager che dovrà, attraverso queste analisi, individuare inefficienze, settare priorità di intervento e identificare nuovi progetti. 

L’Assessore Tommaso Ferrari

Serve quindi formare una struttura che riesca a implementare queste linee guida nei vari settori comunali. A livello di linee di indirizzo macro le suddividerei in energia e efficienza, neutralità climatica, forestazione urbana, economia circolare, mobilità e politiche di mitigazione e adattamento.  Per ognuna stiamo procedendo con nuove progettualità o integrazione di quelle ereditate. Che dovranno essere tutte coerenti tra di loro. Ė un lavoro intra assessorati e che coinvolgerà quindi l’intera struttura comunale. »

Con la dichiarazione di emergenza ha assunto l’impegno di informare i cittadini sui rischi dei cambiamenti climatici.  Ha già elaborato un piano?

«Crediamo che l’informazione e la trasparenza verso i cittadini siano fondamentali. Lo abbiamo già sperimentato con i cantieri TAV dove abbiamo promosso un’assemblea pubblica che sarà un metodo ricorrente di dialogo con i cittadini e le cittadine veronesi. Trasparenza e informazione anche sui dati consultabili ė una priorità: dati su cantieri cosi come le azioni che metteremo in campo dovranno essere pubbliche con un cronoprogramma delle iniziative. A questo, appena ultimiamo gli studi preliminari necessari per avere il quadro dello status quo, saranno associati eventi nei quartieri di confronto e informazione ai cittadini sulle tematiche legate ai cambiamenti climatici. La consapevolezza ė la base per un rapporto sinergico con la cittadinanza.»

All’emergenza climatica ultimamente si è aggiunta una crisi energetica provocata dal gas russo e amplificata dalla siccità e dalla crisi del nucleare francese. I costi energetici sono esplosi per cittadini e imprese. La città si sta impoverendo. Come giudica la situazione cittadina? come pensa di intervenire?

«La città di Verona si trova come tantissime città ad affrontare questa crisi energetica con armi “spuntate” soprattutto per la completa dipendenza dal mercato energetico delle sue forniture. Nessuno deve essere lasciato indietro e serve intervenire per mitigare gli effetti di questa crisi soprattutto verso le persone più fragili. La transizione non può non essere accompagnata da forme di tutela verso le fasce più deboli della popolazione. Serve anche invertire la rotta in modo deciso e per questo ė in corso un’analisi sulla potenzialità di produzione di energia rinnovabile sui tetti comunali che ė la base per impostare una strategia energetica per la città. Per il riscaldamento vogliamo inoltre convertire il più possibile le utenze gas con pompe di calore, quindi elettriche, che accoppiate al fotovoltaico possono rendere i nostri edifici quasi indipendenti dal punto di vista energetico. Ultimo ma molto importante il tema delle comunità energetiche che ė un modello sul quale come amministrazione vogliamo scommettere per far si che anche i cittadini veronesi diventino protagonisti della transizione energetica. Non sono cose che si fanno dall’oggi al domani ma ci stiamo lavorando giorno per giorno con determinazione.»

Nel 2018 la produzione di energia rinnovabile nel territorio cittadino rappresentava solo il 2.8% del consumo energetico Veronese. Il benessere della città è quindi molto influenzato, in questo momento impoverito, dai mercati fossili. Come pensa di favorire la produzione rinnovabile cittadina?

«Ė imprescindibile sfruttare tutto il patrimonio comunale disponibile per produrre energia pulita, questo lato comunale. Così come sfruttare le aree individuate dalla normativa per il cosiddetto fotovoltaico a terra. Dall’altro lato serviranno alcune modifiche al regolamento edilizio per favorire al massimo l’installazione di pannelli fotovoltaici. Le comunità energetiche, infine, possono e devono essere un’ulteriore spinta in questo senso. »

Come ha trovato la situazione energetica della struttura comunale? Quanto costa annualmente l’energia per le casse comunali? Infine qual è il vostro programma di risparmio ed efficientamento?

«La struttura energetica del patrimonio comunale va rivista in termini organizzativi. Come dicevo vogliamo investire nella figura dell’energy manager anzitutto e creare, oggi non esiste, una struttura di analisi e monitoraggio dei consumi che ci permetta di settare target di efficienza e controllo delle performance. Il costo dell’energia varia con le condizioni di mercato e quest’anno pagheremo 18 milioni di euro in più rispetto alla spesa storica. Una spesa pubblica ingente a cui dobbiamo reagire nei tempi più brevi possibili, perché  ogni kwh risparmiato sono soldi disponibili per le persone più fragili a cui questa crisi energetica sta facendo pagare il prezzo più alto. »

Il 20% circa del riscaldamento residenziale veronese è fornito dal teleriscaldamento gestito in situazione di monopolio da AGSM AIM, società partecipata dal Comune di Verona.  Michele Ischia presidente Anaci, associazione degli amministratori di condominio, in una intervista al nostro giornale, lo indicava come la forma di riscaldamento residenziale più costosa, molto più delle caldaie a gas. Lei prevede, in nome di una trasparenza necessaria in presenza di monopolio, una qualche verifica con i vertici dell’azienda? 

«Con AGSM AIM stiamo e sto lavorando in queste settimane su questa tematica che tocca molte famiglie veronesi,  credo che nelle prossime settimane qualche risultato arriverà. Va fatta una premessa anche di corretta informazione ai cittadini. Le normative nazionali sono intervenute su  iva e altri oneri associati alla fornitura gas escludendo però i sistemi di teleriscaldamento. Scelta che personalmente non condivido e che di fatto rende i due sistemi “impari” in tema di trattamento economico. Il teleriscaldamento ė infatti associato al prezzo del gas. Questo crea una disparità di prezzo su cui però stiamo lavorando per intervenire in tempi brevi. Conosciamo bene la questione e la stiamo trattando con massima priorità.» 

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