Ivano Massignan, presidente di “Eventi”, ce lo aveva anticipato proprio da queste “colonne” alcune settimane fa. Anche quest’anno, ci aveva promesso in quell’occasione, avrebbe cercato di portare al Castello Scaligero di Villafranca spettacoli e musica, nonostante il Covid e le inevitabili misure di sicurezza sanitaria da applicare ad ogni tipo di evento, che hanno condizionato questa come numerose altre manifestazioni e attività del mondo dello spettacolo. Poco male: Massignan e i suoi collaboratori si sono rimboccati le maniche e con spirito pragmatico si sono adattati ai nuovi tempi, che richiedono inevitabilmente eventi magari piccoli per quantità (di pubblico, ma anche di musicisti sul palco e via dicendo), ma comunque grandi per qualità. E non a caso è significativo il titolo che è stato voluto dare al festival di quest’anno, con quel “Villafranca non si arrende” che pare essere quasi un documento programmatico.

Un titolo che vuole incitare, infatti, chi ama la musica e l’arte a partecipare, ma anche se vogliamo chi ci lavora e magari vive di musica e di eventi a non abbandonare la speranza di un presente e un futuro ancora sicuro. Una manifestazione, quella che si prepara ad iniziare in questo luglio 2020, che per ora conta sei spettacoli fra musica e teatro, ma che vuole a suo modo tendere la mano all’intera filiera dello spettacolo nel nome di una ripartenza che sia tale per davvero. E questo nel pieno rispetto di tutte le normative e le prescrizioni indicate dalle Linee guida emanate dal Governo per il contenimento del rischio di contagio da Covid-19, come il distanziamento e l’utilizzo di idonei dispositivi di protezione. Lo ha spiegato, in sede di presentazione, proprio in sindaco di Villafranca Roberto Luca Dall’Oca: «Esprimo soddisfazione per questo risultato, si tratta di un segnale importante per la cultura, un segnale di  ripresa che, in questo momento storico, infonde grande coraggio. Non appena si è manifestata l’opportunità di un’apertura abbiamo voluto farci trovare pronti a partire.» Gli ha fatto eco anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Villafranca, Claudia Barbera, che ha spiegato: «Era inimmaginabile un’estate senza musica al Castello. Questa manifestazione, che riempirà il mese di luglio, vuole essere un segnale importante per la cultura e l’arte, che di certo non si arrendono. La collaborazione tra l’Amministrazione ed Eventi Verona è stata preziosa per la realizzazione di questo progetto. L’unione ha fatto la forza».

Daniele Silvestri

E vediamoli, allora, questi sei appuntamenti, che si svolgeranno in meno di due settima nel nella cornice medioevale del Castello Scaligero, tutti alle 21.15: si parte con il teatro il 13 luglio con lo spettacolo cult firmato “La Milanesiana” di Antonio Rezza e Flavia Mastrella che saranno protagonisti di Fratto X; si proseguirà il giorno dopo con la stessa Milanesiana e Morgan nel suo Morgan a colori che promette curiosità e il solito istrionismo di Marco Castoldi; il 16 luglio sarà la volta di Neri Marcorè – questa volta in versione musicale – in Le mie canzoni altrui; il 18 luglio forse il momento clou del cartellone con l’attesissimo concerto di Daniele Silvestri impegnato nel suo La cosa giusta tour; le ultime due serate per il momento in programma saranno con Giò Evan, il 24 luglio nel suo Albero Ma Estro tour, e il 25 luglio con il grande Natalino Balassorecentemente nostro ospite nelle dirette di “Succede alle 31” – con il suo eccezionale spettacolo Velodimaya.

Natalino Balasso in “Velodimaya”

Si tratta di un programma completamente ripensato rispetto all’idea originaria del tradizionale “Villafranca Festival”, ma rimane un cartellone in piena regola, eterogeneo, in grado di accontentare gusti diversi e con un paio di eventi davvero di grande impatto, ma anche con la presenza di alcuni artisti emergenti tutti da scoprire e un altro paio di “chicche” da gustarsi nel grande prato del Castello. Tra le iniziative proposte, per la prima volta, Villafranca ospiterà la “Milanesiana”, evento dal respiro internazionale che vede riuniti in un unico Festival tanti big della cultura e che sarà disponibile anche in streaming attraverso i social e, nel caso specifico, riguarda i primi due eventi del cartellone.

Ivano Massignan

«È stata una sfida importante, se si pensa che solitamente gli appuntamenti di un festival vengono organizzati molti mesi prima ai quali segue una grande comunicazione – afferma Ivano Massignan, visibilmente soddisfatto –. Qui sfidiamo i tempi con tutti artisti di fama nazionale, ma non è finita qua, perché stiamo lavorando per ampliare ulteriormente il calendario e proporre nuove serate. L’impatto visivo che il pubblico avrà, sarà molto simile a quello degli anni precedenti: un grande palco che dominerà il prato del Castello.» La grande diversità rispetto alle precedenti edizioni riguarderà inevitabilmente il pubblico, che dovrà stare seduto, mantenendo il metro di distanza, ma questo è un piccolo compromesso per potersi godere un’estate di vera musica e grande teatro nella nostra amata location.

Immagine di repertorio di un concerto
svoltosi all’interno del Castello
di Villafranca

Una ripartenza, dunque, che appare in tutto e per tutto all’insegna della “resistenza”, della volontà di mantenere la continuità di un festival che in questi anni ha collocato Villafranca fra i più importanti luoghi di spettacolo del nostro Paese, pur con una connotazione hard rock molto lontana rispetto a quella che sarà la programmazione di quest’anno. Ma poco importa. In fondo era più che altro importante esserci e cercare di smuovere comunque dal torpore la comunità e il mondo dello spettacolo con una proposta convincente e il più possibile in grado di attirare l’attenzione del pubblico. È così nonostante le difficoltà anche quest’anno il Castello di Villafranca si prepara per riempirsi di musica, racconti, sogni, voci, risate, sguardi e soprattutto persone. Persone che staranno davanti ma anche dietro a quel palco, simbolo vero di spettacolo, per una ripartenza che sia cultura, lavoro, indipendenza, arte, gioia, divertimento, serenità e molto altro.

Neri Marcoré in versione musicista: una delle “chicche” del cartellone 2020