Torna la rubrica del dantista Mirco Cittadini, dedicata alle fake news sul Sommo Poeta. Questa volta prende di mira alcuni accostamenti che sono stati fatti fra una poesia dell'Alighieri e la recentissima serie tv di Netflix.
La decisione del premier britannico di proiettare la serie targata Netflix nelle scuole del Regno Unito scuote le coscienze: un viaggio crudo e necessario nell'età delle tempeste, dove la "manosfera" e gli "incel" diventano spietati protagonisti, svelando un lato oscuro del web sconosciuto a molti genitori.
Uno stalking a parti inverse: una donna perseguita un uomo e dopo qualche anno questa storia diventa una serie Netflix di successo. La storia (vera) sta facendo riflettere su come reagiamo di fronte a vicende di questo tipo, in cui la vittima scalza il ruolo tra chi esercita il potere e chi ne è succube.
Tutti ne parlano: il film ambientato nella nostra città non è piaciuto, ma per alcuni si tratta comunque di marketing territoriale che avrà ricadute benefiche sul nostro territorio. Ma ne siamo proprio sicuri?
Il francese André Bamberski ha combattuto 39 anni per far processare un noto cardiologo tedesco. Nel 1982, il medico ha usato violenza sulla figlia di André, Kalinka, e l'ha fatta morire. L'impegno del padre ha portato alla luce violenze che sarebbero affogate nel silenzio.
Il mondo crime viene raccontato in pellicole e in episodi televisivi. Come fruire al meglio quei racconti? Cercando sempre di coltivare un approccio critico alla giustizia e al mondo del crimine.
Uno dei successi televisivi del momento ci costringe a ragionare - ancora una volta - sugli effetti sociali che la fiction può avere, soprattutto nei confronti dei nostri giovani. Una riflessione che non può più essere rimandata.
Sull'esame del Dna, che negli Usa ha scagionato alcuni condannati, si è creato un pensiero magico. Si pensa che tutto risolva e che, soprattutto, non lo si possa né criticare né analizzare di nuovo
La ragazzina sparì il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra (Bergamo) e fu trovata morta in un campo il 26 febbrai 2011. Massimo Bossetti è stato condannato all'ergastolo come l'assassino, ma i dubbi restano.