Non è una grande metropoli, né una capitale europea. Eppure, da undici anni, questo piccolo comune del Friuli Venezia Giulia si trasforma per una settimana nel cuore pulsante dell’informazione italiana. Torna il Festival del Giornalismo di Ronchi dei Legionari, ideato e organizzato dall’associazione Leali delle Notizie: un appuntamento che è cresciuto nel tempo grazie a passione, competenza e una fitta rete di collaborazioni, e che oggi può vantare un programma di livello nazionale e internazionale.

Dal 10 al 15 giugno, la città ospiterà 62 appuntamenti tra incontri, dibattiti, mostre e masterclass, con la partecipazione di 180 relatori: un caleidoscopio di voci e sguardi sul mondo dell’informazione, senza un tema unico, ma con un’attenzione costante alla qualità del giornalismo, alla sua funzione pubblica e ai nodi caldi dell’attualità.

Ospiti, temi e novità: il cuore del Festival

Tra gli eventi più attesi c’è il confronto sul giornalismo investigativo con Nello Trocchia e Sara Giudice, i panel sul precariato (tema d’apertura il 10 giugno) e sull’impatto dell’intelligenza artificiale con ospiti come Davide Casaleggio e Claudio Agosti. Si parlerà anche di comunicazione scientifica, migrazioni, cambiamento climatico, linguaggio della politica e femminicidi, con nomi di spicco come Luciana Castellina, Brunella Bolloli e Francesco Giubilei.

La domenica conclusiva, il 15 giugno, sarà dedicata al mestiere dell’inviato con firme del calibro di Stefania Battistini, Lucia Goracci, Giovanni Porzio, Emanuela Bonchino e Nello Scavo. Quest’ultimo tornerà anche per raccontare una storia commovente dall’Ucraina: quella di Volodymyr Sahaidak, il “salvatore di bambini”.

Anche quest’anno il Festival si apre e si chiude con due premi simbolici. Il 10 giugno, spazio al Leali Young, in memoria di Cristina Visintini, rivolto agli aspiranti giornalisti tra i 18 e i 35 anni. I vincitori 2025 sono Enrico Rossi e Lavinia Nocelli, che riceveranno un premio da 2.500 euro ciascuno e collaboreranno con l’ufficio stampa del Festival.

Il 15 giugno sarà la volta del Premio Leali delle Notizie in memoria di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese uccisa per il suo lavoro investigativo. In questa ottava edizione, il riconoscimento andrà simbolicamente ai giornalisti palestinesi di Gaza e Cisgiordania, rappresentati da Samir Al Qaryouti. Un gesto potente, che sottolinea quanto fare informazione, in certi contesti, sia una missione di vita o di morte.

Il Festival non dimentica la storia e le sue lezioni. Verranno ricordati gli 80 anni dalla Liberazione, l’eccidio di Porzûs, l’infanzia triestina del secondo dopoguerra, ma anche figure emblematiche come Nicola Calipari e Matilde Serao. Tra le novità di quest’anno, anche la mostra Ritratti di giornalisti nel conflitto Israele-Gaza di Gianluca Costantini e la proiezione del documentario Investigating War Crimes in Gaza di Richard Sanders.

Si parlerà anche di Trump e del futuro degli Stati Uniti – in un evento moderato da Ernesto Kieffer con Matteo Muzio e Alberto Bellotto e organizzato in collaborazione con Heraldo e il Festival del Giornalismo di Verona, con cui Leali è gemellato fin dalla sua prima edizione -, del Venezuela, dell’Unione europea, delle mafie, della riforma della giustizia e della sanità pubblica. Ampio spazio, infine, al ruolo delle donne nel giornalismo di guerra con la performance Rosa shocking di Elisa De Zan.

Il Festival come comunità

“Ci sono momenti in cui una città smette di essere solo un luogo e diventa voce, pensiero, respiro collettivo”, ha detto il sindaco Mauro Benvenuto, sottolineando lo spirito che anima ogni edizione. A fargli eco il presidente di Leali delle Notizie, Luca Perrino: “Non abbiamo voluto ‘gonfiare’ il programma, ma valorizzare ogni singolo appuntamento. Il Festival resta un laboratorio di idee e partecipazione”.

Luca Perrino, Presidente dell’Associazione “Leali delle Notizie”

Con il patrocinio del Ministero della Cultura e il sostegno di enti regionali, fondazioni e realtà culturali, il Festival continua a stringere alleanze: dal Salone del Libro di Torino al Festival del Giornalismo di Verona, fino a collaborazioni con scuole e università del territorio. Un ecosistema virtuoso che guarda al futuro, investendo su formazione (anche con crediti per giornalisti) e coinvolgendo le nuove generazioni.

L’appuntamento, insomma, è fissato fra pochi giorni, dal 10 al 15 giugno, quando Ronchi dei Legionari non sarà solo un piccolo paese del Friuli, ma una piazza aperta al mondo, dove il giornalismo si mette in discussione, si racconta e prova a immaginare cosa potrà essere, domani. Tutto il programma su www.festivaldelgiornalismoronchi.it.

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