Nell’ennesimo pareggio della Virtus Verona per 1-1 dello scorso sabato in casa dell’Ospitaletto è tornata la firma di Michael De Marchi, che nonostante le ripetute cadute che lo hanno tenuto lontano dal campo ad intervalli di settimane per via dell’infortunio al piede, sta mantenendo una media goal in linea con la grandiosa passata stagione. Appena sette le presenze, tre i goal. All’incirca uno ogni centoquindici minuti.

Tornano i goal, sì, ma di una vittoria Virtus nemmeno l’ombra, e considerando la precarietà dei bassifondi dell’attuale classifica, il ritorno di De Marchi potrebbe essere l’ultimo appiglio per concludere decorosamente questo girone di andata. Prima lo scontro play-out di lunedì 8 dicembre in casa con la Pergolettese, attualmente diciassettesima un punto sopra la Virtus, poi la trasferta contro la sorpresa Alcione, ed infine il faccia a faccia contro il Lumezzane, ad oggi a quattro distanze dai rossoblù. Poi la giostra ripartirà. E difficilmente verranno fatti sconti.

“Spostare gli equilibri”

Il calcio è uno sport di squadra, e come tale i risultati pretendono di essere misurati all’unisono purché siano coerenti alle prestazioni offerte, specialmente nella “nuova era” delle cinque sostituzioni introdotte nel lontano 2020. La lunghezza della rosa e la sua poliedricità, dunque, possono giocare un ruolo alle volte più imprescindibile rispetto alla mera qualità individuale, soprattutto nei club che oltre al campionato e alla coppa nazionale disputano anche una competizione europea in settimana. Per quanto riguarda la Serie C, però, il discorso assume una piega leggermente più contorta. In terza serie, il vantaggio di avere un giocatore sopra la media è un lusso che davvero poche formazioni possono concedersi, una pedina in grado di smuovere singolarmente gli equilibri della gara a favore della propria formazione. E Micheal De Marchi lo è per la Virtus Verona.

Mattia Pagliuca e Michael De Marchi @ph.nicolaguerra

Negli ultimi mesi, una delle principali problematiche emerse dal filotto negativo dei rossoblù è stata proprio la mancanza di una precisa gerarchia nel reparto d’attacco, causa infortuni di De Marchi stesso in primis, ma anche Pagliuca, rientrato da oramai un mese e infine Fabbro, Mastour e Patanè, tutti e tre allenatisi in gruppo durante questa settimana. Le massicce e incognite rotazioni offensive hanno rimodellato di fatto anche tutto l’assetto della squadra, che ha inevitabilmente perso la propria identità.

Ma cosa significa “spostare gli equilibri“? Prendendo le statistiche della stagione 2024/2025, Il bomber della Virtus ha collezionato 32 presenze, 16 goal e 3 assist, un ricco bottino personale già di per sé. Ma essendo che, come accennato prima, il calcio è uno sport di squadra, dalle 16 partite in cui De Marchi è riuscito a mettere a referto una partecipazione alla marcatura, la Virtus ha conquistato la vittoria dodici volte, pareggiate due e perse altrettante. In sostanza, quando De Marchi segna, la Virtus non perde praticamente mai. E anche quest’anno, nei tre match in cui il suo nome è comparso a tabellino, due sono stati i pareggi e una sola la sconfitta. Bilancio comunque positivo.

Gigi Fresco, un mese fa, ha definito De Marchi in grado di fare ciò assieme ad altri pochissimi eletti del Girone A di Serie C. Staremo a vedere se potrà essere quindi lui il trascinatore della scalata rossoblù verso i play-off, obiettivo stagionale prefissato dalla Virtus e ribadito a seguito della sconfitta al Menti contro la capolista Vicenza, lo scorso 11 Ottobre.

In vista della Pergolettese

La Virtus Verona si avvicina a un lunedì che può pesare sul prosieguo della stagione, dopo un avvio caratterizzato da poche certezze. L’unico successo negli scontri diretti, oltre che l’ultimo in stagione, resta quello contro la Giana Erminio in data 25 Settembre, mentre contro Arzignano, Dolomiti Bellunesi, Pro Patria, Novara, Renate e Ospitaletto sono arrivati soltanto pareggi o sconfitte, una serie di risultati che ha complicato la classifica e l’umore dell’ambiente.

In conferenza stampa Gigi Fresco ha ribadito la necessità di tornare a muovere la classifica, sottolineando come la squadra abbia mostrato segnali di crescita ma debba trasformarli in concretezza. Accanto a lui Gianmaria Fiorin, centrocampista classe 2004, che nell’ultima gara ha trovato la sua prima maglia da titolare: un segnale di fiducia e, al tempo stesso, una scommessa sul dinamismo e sulla freschezza del giovane rossoblù. A seguito della sconfitta contro l’Albinoleffe di un mese fa, il tecnico aveva ribadito la volontà di dare spazio a nuove leve, giovani ragazzi affiatati e vogliosi di “mangiarsi il campo”, e Fiorin, così come Saiani e Odogwu, ne sono stati la dimostrazione.

@ph.nicolaguerra

Lunedì sarà un match spartiacque: da un lato una chance di rialzarsi, dall’altra la possibilità di sprofondare in basso. Da un lato l’entusiasmo delle nuove leve, fresche e affiatate, simbolo di un gruppo giovane in crescita; dall’altro l’esperienza di De Marchi (doppietta nell’ultima uscita a Crema contro la Pergolettese) e dei senatori, pronti a prendersi sulle spalle il peso della responsabilità nei momenti chiave. Un equilibrio prezioso, raro, in questi ultimi mesi precario, ma che ha permesso alla Virtus di raggiungere due volte i play-off nelle passate tre stagioni. Ora, però, piuttosto che verso la cima è necessario assicurarsi di guardare cautamente verso il basso.

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