Fondata dal Comune di San Giovanni Lupatoto nel 2002, Lupatotina Gas e Luce è oggi una realtà consolidata con oltre 35.000 clienti finali, sei sportelli sul territorio (compresa la sede centrale) e un modello gestionale interamente pubblico. Il suo compito è semplice quanto ambizioso: garantire gas ed elettricità a condizioni competitive, con un servizio efficiente e vicino ai bisogni reali delle persone. Ne abbiamo parlato con Marcello Cino, 58 anni, Direttore Amministrativo, figura ponte tra il Presidente e Amministratore Unico Loriano Tomelleri e una squadra agile di dodici dipendenti.

Dottor Cino, ci racconta cos’è oggi Lupatotina Gas e Luce?

«Una realtà cresciuta nel tempo, ma sempre coerente con la sua missione: offrire un servizio di qualità al prezzo più competitivo possibile. Non abbiamo mai avuto obiettivi di espansione commerciale fine a sé stessa. Non facciamo marketing, non abbiamo agenti di vendita. La nostra forza è il passaparola: chi viene da noi spesso lo consiglia ad amici e parenti. È così che siamo passati da un dipendente nel 2003 ai tredici attuali, mantenendo un equilibrio tra crescita e qualità del servizio.»

Uno degli strumenti per rafforzare il rapporto con i cittadini è stato anche il gruppo di acquisto con ADICONSUM. Di cosa si tratta?

Marcello Cino

«Nel 2017 abbiamo partecipato a un bando promosso da ADICONSUM Verona, che ci ha visto vincere su altre quattro società di vendita. L’idea era quella di creare un gruppo di acquisto riservato ai loro tesserati. Da allora, chi aderisce ha accesso a condizioni tariffarie agevolate e può contare su un servizio personalizzato, anche grazie alla sinergia con l’associazione. Dal 2018 abbiamo girato i comuni della provincia di Verona per presentare l’iniziativa e fare formazione sul tema delle bollette e del mercato energetico.

È stato un percorso importante, perché ci ha permesso di informare, semplificare e costruire fiducia. Ad uno di questi incontri, ricordo, chiedemmo alle persone presenti fra il pubblico cosa pensassero delle bollette: “mal di pancia”, “soldi buttati”, “non si capisce nulla” furono le risposte più frequenti. Da lì è nato il nostro impegno a rendere tutto il più chiaro possibile.»

Come riuscite a mantenere un rapporto così diretto con la clientela?

«Siamo una struttura snella e molto radicata nel territorio. Tutti i nostri operatori sono amministrativi, non commerciali. Non abbiamo un call center o risposte automatiche: chi chiama Lupatotina trova sempre dall’altra parte del telefono una persona in carne ed ossa. Anche per questo, nel tempo, abbiamo deciso di abbandonare il segmento della grande industria e concentrarci sui clienti domestici. Circa il 90% della nostra clientela è fatta di famiglie, il resto da partite iva e piccole imprese. Vogliamo dare un servizio reale, non standardizzato.»

E in caso di morosità o difficoltà economiche da parte dei clienti?

«Non chiudiamo il gas al primo sollecito. Il nostro approccio è diverso: contattiamo direttamente il cliente, mandiamo un messaggio, verifichiamo la situazione. E se serve, coinvolgiamo i servizi sociali. Insieme troviamo soluzioni su misura: rateizzazioni, sospensioni temporanee dei pagamenti, etc… . È una linea che portiamo avanti da sempre e che ci differenzia. Certo, comporta un impegno finanziario, ma è una scelta etica prima ancora che gestionale.»

Che rapporto avete con il territorio e con gli enti locali?

«Siamo una società interamente pubblica, con un solo socio: il Comune di San Giovanni Lupatoto. Ma nel tempo, su richiesta delle amministrazioni locali e dei cittadini, abbiamo aperto sportelli anche a Buttapietra, Ronco all’Adige, Caldiero, Raldon e Zevio. La nostra presenza si è allargata in sinergia con i Comuni, dove spesso le persone lamentavano disservizi da parte dei grandi operatori nazionali. Così siamo arrivati noi, offrendo una gestione più vicina, concreta, comprensibile. Abbiamo anche inventato lo sportello “A casa tua”: in caso di impossibilità a spostarsi (magari per l’anzianità, malattia o altre ragioni) un incaricato si reca presso l’abitazione del cliente, esclusivamente su richiesta, per contratti, chiarimenti o assistenza.»

Quali altre scelte vi distinguono?

«Sicuramente il fatto che tutto il margine che produciamo viene reinvestito sul territorio, sotto forma di contributi al sociale, allo sport e alla cultura. Non abbiamo scopo di lucro. L’obiettivo è arrivare almeno al pareggio, ottimizzando processi e acquisti. Poi mi fa piacere sottolineare un altro aspetto. Nel 2012, pur non avendo alcun obbligo di legge per via delle nostre dimensioni ridotte, abbiamo voluto aderire a un progetto con l’USL di Verona per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Da quel percorso è nata anche l’assunzione di Valentina, una ragazza con sindrome di Down, che oggi fa parte integrante del nostro staff.»

Dal punto di vista ambientale, come vi siete attrezzati?

«Nel 2017 abbiamo acquistato il primo veicolo aziendale 100% elettrico e installato una colonnina di ricarica a disposizione anche dei clienti. Poi, nel corso del tempo, abbiamo acquistato anche altri mezzi aziendali elettrici e aumentato il numero delle colonnine. L’anno scorso abbiamo completato la digitalizzazione dell’intero archivio: il 90% della carta che usavamo era legata alla contrattualistica, ma ora lavoriamo con firme digitali e tavolette grafiche. Nei primi mesi del 2025 abbiamo installato un impianto fotovoltaico sul parcheggio della sede: oggi siamo in totale autoproduzione, anche di notte, grazie alle batterie di accumulo. Infine abbiamo incaricato – pur non avendo, anche in questo caso, alcun obbligo, uno studio veronese di redigere il nostro primo bilancio di sostenibilità, che sarà presentato con il bilancio 2025.»

E dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico?

«Dal 2027 entreranno in vigore le regole europee sugli ETS2, che impongono di compensare le emissioni con certificati ambientali. In pratica, per ogni metro cubo di gas venduto bisognerà bilanciare l’impatto acquistando energia pulita, il che si rifletterà inevitabilmente in un aumento dei costi. Ma ci stiamo già preparando, in attesa di capire l’evoluzione delle disposizioni normative.»

Cosa vede nel futuro prossimo di Lupatotina Gas e Luce?

«Negli ultimi cinque anni il mercato è stato completamente stravolto: prima la pandemia, poi le guerre in Ucraina e Medio Oriente, l’inflazione energetica, le stagioni invernali miti. I consumi si sono abbassati, i prezzi sono saliti e molte società del settore sono andate in crisi. Anche noi abbiamo avuto qualche difficoltà, ma abbiamo retto. Ora è il momento del consolidamento. Fino al 2027 non prevedo crescite importanti: c’è troppa incertezza, anche normativa. Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero è stato gestito malissimo dall’autorità: una confusione enorme per i cittadini, che ancora oggi non sanno bene cosa fare. La nostra posizione è chiara: il mercato tutelato sarebbe dovuto rimanere per proteggere le fasce più deboli.»

Foto da Unsplash di Peter Fly

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