Forse in futuro sarà segnata sui libri di storia la data del 24 febbraio 2022, giorno in cui la Russia ha invaso ulteriormente l’Ucraina senza nascondersi dietro l’operato degli “omini verdi” come aveva fatto nel 2014 con l’invasione della Crimea.

Quel che è certo è che negli ultimi anni, dopo la fine della supremazia Usa seguita alla caduta del Muro di Berlino, stiamo assistendo a una crescente e violenta contrapposizione fra diversi blocchi. Ne è un esempio, fra gli altri, la recente dichiarazione del presidente brasiliano, Lula, sul fatto che l’Occidente non può più permettersi di dare lezioni di morale.

L’Unione nasce dalla pacificazione

In questa situazione rimane prevalente in Europa il desiderio di pace, espresso dai pacifisti più e più volte anche nei decenni passati, basti pensare alle grandi manifestazioni in tutto l’Occidente nel 2003 contro la seconda guerra del Golfo, condotta da Stati Uniti e Regno Unito.

Su questi temi l’Unione Europea ha molto da dire e forse da insegnare al mondo, dato che essa stessa è nata dalla pacificazione fra Francia e Germania grazie all’iniziativa del 9 maggio 1950 del ministro francese dell’epoca, Robert Schuman. L’Unione Europea è inoltre un’organizzazione sovrastatale che si pone come obiettivo un’unione sempre più stretta fra i suoi membri e dove la guerra, implicitamente, è bandita.

27 Stati membri legati dallo scambio

Anzi, si può ben affermare che attualmente gli europei non concepiscono minimamente la possibilità di un conflitto armato fra i 27 Stati membri dell’Unione Europea e appoggiano con grande favore la possibilità offerta dal programma Erasmus di studiare alcuni mesi in altre università del continente, o di viaggiare senza dover fermarsi ai confini grazie al database europeo Schengen per la gestione della sicurezza dei suoi 450 milioni di residenti.

Altrettanto vale per la possibilità di avere accesso a un grande mercato unico, che include anche il fatto di poter utilizzare il proprio telefonino nella UE senza costi aggiuntivi.

Il federalismo si basa sulla pace

Il federalismo moderno, nato alla fine del Settecento dopo che le 13 colonie americane avevano combattuto e vinto una guerra di indipendenza dall’Inghilterra, ha come suo valore principale propriamente la pace, per evitare che le relazioni fra Stati indipendenti siano in realtà piuttosto alternanze di periodi di guerra a periodi di tregua.

Pierangelo Cangialosi, dirigente nazionale del Movimento federalista europeo.

Si parlerà di questo e altro all’incontro di martedì 6 febbraio 2024 dalle ore 20.30 alla Baita delle Associazioni di Pedemonte, in Piazza Donatori di Sangue 1, organizzato dal Mfe Valpolicella con Europe Direct e Provincia di Verona dedicato all’Unione Europea (che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 2012), al federalismo e alla pace.

A confrontarsi saranno Pierangelo Cangialosi, dirigente nazionale del Movimento federalista europeo e responsabile dell’Ufficio del dibattito regionale, e Alberto Gasparato, laureato in European and global studies all’Università di Padova, responsabile dell’Ufficio del dibattito della Gfe Veneto.

L’incontro è aperto alla cittadinanza.