Il bilancio termico dello scorso giugno è stato pesante. Nella stazione climatologica di Verona Villafranca (rete ARPAV) si sono registrati ben 22 giorni tropicali, con temperature massime pari o superiori a 30 °C. La media delle temperature massime è stata di 32 °C, superando il record di giugno 2003, che era di 31,9 °C. Nel centro storico, alla stazione “Bellavite” (rete Meteo 4), la media è stata ancora più elevata, raggiungendo i 32,7 °C. A Verona Villafranca la precipitazione totale è stata di soli 19,8 mm, ben al di sotto della media normale di 86,2 mm.

I cambiamenti climatici aumentano le onde di calore

Il fenomeno delle temperature record, che ha interessato non solo la nostra penisola ma gran parte dell’Europa, è legato al comportamento del jet stream. Questo fiume d’aria, che attraversa il pianeta come un serpentone alternando onde calde e fredde, contribuisce a mantenere l’equilibrio termico terrestre. Studi recenti evidenziano che queste bolle di aria calda stanno diventando più frequenti a causa del cambiamento climatico. In particolare, quando il flusso del jet stream si indebolisce, si possono formare sui continenti, come negli USA e in Europa, le cosiddette “heat dome” o cupole di calore (fig. 1).

Fig.1 – Nell’ambito di una  lenta corrente a getto (jet stream) si formano onde stazionarie responsabili di cupole di aria calda specie su  Europa e Europa

È ormai accertato che il riscaldamento globale sta modificando il nostro clima. Purtroppo, gli Stati Uniti, un tempo sempre in prima linea nella ricerca climatica, con l’Amministrazione Trump stanno rallentando gli sforzi.

Trump sta infatti azzerando drammaticamente e irresponsabilmente la ricerca sul clima, colpendo in particolare una delle istituzioni scientifiche più attive nella raccolta dati e negli studi meteoclimatici: la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

Secondo un recente documento di bilancio, è prevista la chiusura o la riduzione di laboratori meteorologici e climatici in tutto il paese, tra cui un centro a Mauna Loa, alle Hawaii, che monitora le emissioni antropiche di gas serra (in particolare CO2), e un altro a Miami, che conduce ricerche sugli uragani.

Situazione generale

Nei prossimi giorni si assisterà, alle quote più elevate, alla scomparsa della struttura ad omega che aveva generato il blocco di calore sopra citato. Diventerà quindi sempre più determinante l’azione di una depressione centrata nei pressi della Danimarca (fig. 2, anomalia della 500 hPa – ECMWF) che invierà a intervalli masse d’aria più fresche sulla Pianura Padana, ponendo così fine al periodo anomalo di caldo intenso. Un primo fronte freddo sarà posizionato a nord-ovest delle Alpi già domenica 6 luglio. Nel frattempo le temperature aumenteranno ancora leggermente, ma dopo il passaggio del fronte tenderanno a riportarsi su valori normali per la stagione. Tuttavia, il cambio di regime sinottico e l’afflusso di aria più fresca potranno generare fenomeni temporaleschi anche di forte intensità.

Fig.2  Campo di geopotenziale in quota in cui si evidenzia l’influenza marginale (clorazione in blu)  di una bassa pressione collocata con il suo minimo  su Danimarca

Il tempo a Verona nei prossimi sette giorni

Tempo soleggiato in pianura, mentre in montagna risulterà un po’ instabile con qualche temporale isolato. L’ondata di caldo intenso persisterà fino a sabato, quando inizierà gradualmente una fase di “break temporalesco” con un aumento della probabilità di rovesci e temporali che, a macchia di leopardo, si estenderanno dalle montagne verso pedemontana e pianura. Data la forte differenza tra le masse d’aria coinvolte, questi fenomeni potranno generare temporali accompagnati da potenti downburst, cioè venti discendenti molto forti con possibili grandinate.

Solo grazie al nowcasting, ovvero la previsione a breve termine basata su radar, potremo ottenere informazioni più precise su tempistica, durata e intensità degli eventi. Le temperature massime resteranno intorno ai 35-36 °C fino a venerdì, per poi tornare a valori più tipici della stagione tra 27 e 30 °C. Anche le minime, inizialmente sui 25-26 °C, caleranno fino a 20-22 °C verso la fine del periodo (fig.3 meteogramma per Verona città). Si raccomanda cautela per i possibili forti colpi di vento nelle zone interessate dai temporali. Da metà della prossima settimana è prevista una fase di stabilità con temperature più miti, ideale per chi parte per le vacanze.

Fig.3 – Meteogramma per Verona città

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