«Una-Sana, il più settentrionale dei cantoni della Bosnia Erzegovina, è sul confine con la Croazia. Dal 2018 è tappa obbligatoria per chi vuole raggiungere l’Europa lungo la Rotta Balcanica. I campi governativi sono lontani dal confine e totalmente inadeguati, più adatti al confinamento che all’accoglienza. Per questa ragione le persone preferiscono vivere in edifici abbandonati o in accampamenti provvisori, chiamati “jungle”, nelle città di Bihać, Velika Kladuša e nei loro dintorni. Da lì provano ad attraversare la Croazia per cercare asilo in altri Paesi europei. Chiamano questi tentativi “game”».

Ovvero gioco: se vinci sei nell’UE, se perdi torni al punto di partenza.

Sono queste le parole che apriranno MediOrizzonti, rassegna di cinema mediorientale a Verona, grazie al primo documentario in programmazione questa sera, giovedì 5 ottobre alle 20.30Inshallah – Stories from the European border” di Elisa Scorzelli e Fabio Angelelli, che saranno entrambi collegati online dopo la proiezione.

Come da tradizione sarà La Sobilla (salita San Sepolcro, 6/b) aperta già dalle 17, a ospitare l’anteprima della rassegna ormai alla sua nona edizione, grazie alla moderazione di Altea Bertin, di veronetta129, che oltre ai registi dialogherà con  Beatrice Branca, collaboratrice di Heraldo, che ci parlerà della sua tesi di laurea dal titolo “Rotta Balcanica: viaggio sul confine italo-sloeno tra narrazione mediatica e realtà”, condividendo il suo sguardo su come i media hanno raccontato il fenomeno migratorio negli ultimissimi anni. Insieme a lei, Sofia Mucchi di One Bridge to Idomeni, onlus veronese che da anni porta aiuti ai migranti bloccati lungo la rotta.

L’ingresso è gratuito (tessera La Sobilla consigliata). Si potrà anche cenare grazie ai sapori libanesi di Tabulè, dalle 19.30, sempre a La Sobilla.

La rassegna continuerà poi nei quattro lunedì di ottobre (ingresso al cinema 6 euro), con l’inizio delle proiezioni alle 20,30 al Cinema Nuovo San Michele. Lunedì 9 verrà proiettato “Melting dreams” di Haidy Kancler (Finlandia, Austria, Slovenia, Afghanistan, 2022, 84’), un documentario che segue la storia di tre ragazze afghane che sognano di diventare sciatrici e rappresentare l’Afghanistan alle Olimpiadi. La regista e una delle protagoniste saranno intervistate da Matteo Dani, collaboratore di Heraldo.

Scena tratta da “Melting dreams” di Haidy Kancler

Il secondo film, “Innocence” di Guy Davidi, è in programma lunedì 16 ottobre e racconta la vicenda di alcuni bambini che hanno provato a resistere all’arruolamento, le cui storie non sono mai state raccontate perché deceduti in servizio, ma i quali diari narrano dettagliatamente il loro sconvolgimento interiore. A intervistare il regista sarà Stefania Berlasso, collaboratrice di Heraldo.

Lunedì 23 vedremo il ritorno della regista libanese Zeina Daccache con “Schehrazade’s diary”, realizzato dopo un laboratorio durato 10 mesi nel corso del 2012 nella prigione di Baabda a Beirut, dove un gruppo di donne incarcerate mette in scena in prigione la pièce Scheheraze in Baabd. Daccache sarà intervistata da Ernesto Kieffer e da Hana Namdari (giornalista iraniana di “Indipendent Persia”). Alla serata interverranno anche Micaela Tosato ed Emanuela Ferrigno dell’associazione Sbarre di Zucchero un movimento nato ad agosto del 2022, e costituitosi in associazione nel settembre 2023, che si occupa della sensibilizzazione a favore di tutte quelle tematiche inerenti ai detenuti, soprattutto di sesso femminile.

 

La rassegna si concluderà, infine, lunedì 30 ottobre con la visione di un documentario che parla ancora una volta della Rotta Balcanica, “Shadow game” delle registe Eefje Blankevoort ed Els van Driel, in cui i giovanissimi protagonisti del film cercano di attraversare i confini europei in cerca di protezione e di una vita migliore, viaggiando in un mondo di ombre che non si vedono mai: un mondo fatto di campi minati, orsi, fiumi che scorrono veloci, contrabbandieri e guardie di frontiera. Modera la serata la giornalista di Heraldo, Fabiana Bussola.

La rassegna è organizzata da veronetta129, il Cinema Nuovo San Michele, La Sobilla, Filmica, Heraldo, il Middle East Now di Firenze e il gruppo di analisi interculturale Prosmedia. Il supporto culinario è di Tabulè, tutte le sere al cinema prima delle proiezioni.

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