Dal 22 giugno al 2 luglio, all’area verde di via Santini in Via Villa 25 a Quinzano si terrà la seconda edizione del Festival del Paratod@s; undici giorni di festa e impegno, di energia, di voglia di vita, la più vera e libera possibile. Di questo e molto altro ne parliamo con Giorgio Brasola, uno dei fondatori del laboratorio gestito.

Innanzitutto cos’è il Paratod@s?

«Il Laboratorio Autogestito Paratod@s nasce dalla volontà comune di alcuni giovani di mettersi in gioco per creare nella città di Verona un luogo di aggregazione diverso. L’obiettivo che si propone, assieme al sindacato Adl Cobas Verona, all’Associazione “Equilibrio precario” e alla Falegnameria Resistente, è quello di lavorare alla costruzione di uno spazio per tutti e per tutte, aperto al quartiere nel quale si inserisce e alla comunità in cui viviamo. Paratod@s vuole essere un luogo di incontro e di scambio per lavoratori e lavoratrici, precari e precarie, studenti e studentesse, migranti e per tutte le soggettività che il sistema dominante considera marginali. Crediamo che il nostro camminare in questa società, creando un dialogo capace di problematizzare la realtà, sia già di per sé un atto politico e che sia il cuore pulsante e il motore di ogni nostra pratica e attività sociale. All’interno dello spazio si svolgono diverse attività e trovano casa diversi gruppi/collettivi, come il corso per pizzaioli per richiedenti asilo e soggetti svantaggiati promosso dall’Associazione Equilibrio precario, la Scuola per Pizzaioli, il collettivo del Teatro Popolare, il corso di italiano per stranieri Moussa Balde.»

Perché nasce questo Festival?

«Vogliamo comunicare che un mondo che lascia morire migliaia di persone che scappano da guerre, dittature, povertà, che alimenta la guerra e le spese militari sottraendo risorse al sociale, all’istruzione, alla sanità, che devasta clima e ambiente per il profitto di pochi non è il nostro, noi vogliamo altro. E per affrontare tutti questi argomenti ed incontrarci abbiamo bisogno di festa, di musica, di ballo, di intelligenze, di cibo (buono), di vino e birra, di arti varie, di clown e saltimbanchi. Di aria. Di incontrarci, di parlare con le tante persone e tessere relazioni su cui costruire resistenze attive, lotte concrete, azioni auto organizzate e autogestite.»

Il programma è molto fitto; troviamo incontri e dibattiti su temi di attualità, come ad esempio l’incontro con Ilaria Cucchi con cui si parlerà anche delle recenti violenze accadute nella questura di Verona, o il dibattito sul cambiamento nell’utilizzo del suolo agricolo e delle comunità che lo propongono e sul salvataggio in mare di persone migranti. Sul tema dell’abitare ci sarà un dibattito che ne tratterà l’emergenza e le problematiche che ne derivano. Si svolgeranno laboratori per bambini e per adulti, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali, su tutti Andrea Pennacchi e Babilonia Teatri, e concerti musicali con band locali e di rilevanza nazionale.

Sarà presente una libreria, un bar, un’enoteca ed una cucina con menù vario e multiculturale. In sostanza sarà un luogo confortevole e aperto nel quale dibattere di problemi del nostro tempo e proporre esperienze alternative, assistendo a spettacoli e di ogni tipo e gustando cibo, vino, bevande buoni, sostenibili e multiculturali. Qui il programma completo.

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