Ieri sera, martedì 12 ottobre, il tour della Giunta Tommasi che sta girando per le circoscrizioni di Verona per dialogare con la cittadinanza su temi come la sicurezza e il rapporto con le istituzioni, ha toccato alla Prima, che comprende i quartieri Centro Storico, Cittadella San Zeno e Veronetta (l’area più popolosa e con il maggior numero di stranieri) per un totale di 28.800 persone – dati al 2020 dall’Ufficio Statistiche del Comune di Verona. Questa circoscrizione è la più piccola della città ma ne rappresenta il cuore e la storia secolare che condivide il destino di molti centri storici di antiche città ad alta vocazione turistica, che si vanno spopolando e rimangono solo persone anziane o attività commerciali e ricettive.

L’evento si è svolto nella sala convegni della Gran Guardia, in piazza Bra, riempitasi quasi del tutto.

Dopo l’introduzione affidata ad Elisa Corsini dell’Ufficio Stampa del Comune, hanno parlato a turno il neo presidente della Circoscrizione Lorenzo Dalai (recentemente intervistato da Heraldo, ndr), poi l’assessora Stefania Zivelonghi, l’assessore Jacopo Buffolo, l’assessore Italo Sandrini e l’assessora Luisa Ceni.

I motivi dell’iniziativa

L’assessora Zivelonghi ha illustrato il motivo di questa iniziativa che vedrà incontri in quattro circoscrizioni fino a Natale e poi le altre quattro all’inizio dell’anno nuovo: l’ascolto degli abitanti, prassi fondamentale per capire i reali problemi, stabilire le priorità ed operare gli interventi adatti. Le ha fatto eco l’assessore Sandrini specificando che da quando sono stati nominati nei loro assessorati hanno incontrato singolarmente ogni comitato, gruppo informale o associazione e con questi incontri si raccolgono le altre voci. Lo scopo della serata era di parlare di sicurezza e questioni giovanili. L’assessore Buffolo ha puntualizzato la dicotomia tra il fenomeno reale e la percezione di esso spiegando che spesso, anche sui social, si tende ad esagerare e quindi a volte è necessario un oggettivo ridimensionamento del singolo problema.

Alcuni dei relatori della serata

Nelle  due ore a seguire il microfono ha peregrinato per la sala, raccogliendo gli interventi dei presenti: rappresentanti di tutte le età ma solo due giovani hanno parlato e nessuno in rappresentanza di San Zeno. Grandi assenti gli studenti universitari e i docenti. In totale sono stati circa una ventina gli interventi del pubblico, tutti molto precisi e particolareggiati e che hanno restituito un’immagine di questi quartieri allo stremo e bisognosi di interventi urgenti, reali ed efficaci. Nel settore sociale, in primis, ma anche a livello viabilistico e di mobilità, tanto che l’assessore Tommaso Ferrari è stato chiamato in causa diverse volte. L’impressione generale è che la nostra città sia stata lasciata abbandonata a sé stessa nella manutenzione strutturale e il degrado esteriore su edifici, manti stradali o marciapiedi abbia coperto il degrado che ha colpito malamente anche le persone.

Veronetta, fra luci e ombre

Si è parlato di movida, di maleducazione, di spaccio, di senso di pericolo, soprattutto per gli abitanti di Veronetta che è il quartiere universitario della città. Tutti gli interventi relativi a questo quartiere hanno evidenziato una realtà, tristissima, di spaccio e consumo a cielo aperto, anche in orario diurno, oltre al problema di senza fissa dimora, che consumano la vita sulla strada.

Via XX Settembre, l’arteria principale di Veronetta

Menzione speciale al signor Tarcisio Armani, di anni 87, che ha raccontato di essere nato in centro storico e con un modo molto garbato, che ha strappato l’applauso corale alla fine del suo intervento, ha enunciato due proposte: “Vogliamo far respirare gli studenti universitari e i gli abitanti del quartiere? Rendiamo tutta l’area universitaria tutta pedonabile, come succede nelle altre città civili. E poi trasferiamo le sedi di AMT e ATV altrove, in maniera che la mattina, quando accendono i mezzi non facciano l’areorosol a tutti i cittadini: solo piccoli pulmini elettrici in giro per il centro!”. L’assessore Buffolo ha informato che con la riqualificazione dovuta ai lavori del filobus le sedi delle aziende di trasposto pubblico saranno spostate.

L’intervento di Altamura

Quasi allo scadere delle due ore, l’assessora Zivelonghi ha chiesto al comandante della Polizia Municipale Luigi Altamura di intervenire. Un breve e impattante intervento di reazione a quanto assorbito, in due ore, contro l’istituzione che comanda: ha dichiarato di vergognarsi di quanto ascoltato poiché data la scarsità di personale e di risorse è impossibile rendere un servizio migliore di quello che già viene offerto, dove il personale rischia anche la vita tra l’altro. Meraviglia anche per l’assenza di menzione circa la cultura della cittadinanza, oggetto dell’incontro avvenuto nella stessa mattinata. Il comandane ha dichiarato di aver chiesto all’amministrazione nuovo personale (“Stanno valutando cosa fare”, ci ha detto) e ha sollecitato l’uditorio a scaricare il report sugli interventi della polizia per capire lo sforzo che quotidianamente viene compiuto, oltre che continuare a segnalare in modo civile, le situazione di pericolo, perché “solo così possiamo intervenire. I cittadini sono per noi fari nella notte”. A corollario l’assessore Zivelonghi ha spiegato che è in effetti necessaria una buona e chiara comunicazione sui compiti della polizia municipale e all’uopo verrà realizzato un opuscolo informativo.

“Un lavoro lungo, ma necessario”

A conclusione dell’evento il lungo intervento dell’assessore Italo Sandrini che ha evidenziato con le sue parole tutta la disponibilità di questa amministrazione, che ha ereditato una situazione che era necessario conoscere a fondo e l’unico modo per conoscerla era incontrare i cittadini e ascoltarli. Poi le decisioni potranno anche non accontentare tutti ma bisogna agire e nel bene della comunità.

L’impressione di chi scrive è che entrambe le parti – cittadini e amministratori – si trovino in una situazione complessa e su molti aspetti esasperata, soprattutto a causa di due anni della pandemia, con tutto ciò che ne è conseguito. Tutti hanno dichiarato un aggravamento e un allargamento del disagio a tutti i livelli. La soluzione è possibile grazie a questa nuova modalità di partecipazione della cittadinanza ai processi amministrativi.

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