La lotta al cambiamento climatico passa necessariamente anche attraverso la rinuncia dell’industria all’uso dei combustibili fossili in favore delle fonti rinnovabili, mantenendo nel contempo prestazioni e qualità dei prodotti.

Obiettivo particolarmente impegnativo per l’industria della carta, un’attività significativamente energivora e di forte impatto ambientale: grande consumo di energia elettrica per muovere i motori e importante uso di gas metano per essicare la carta.

La produzione di carta può diventare a Zero emissioni di CO2?  Si potrà in futuro utilizzare carta igienica senza causare riscaldamento del pianeta?

Sembrerebbe di si.  

«Siamo impegnati a ridurre al minimo il nostro impatto sul capitale naturale e lavoriamo per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio puntando sempre più sull’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili» afferma Luigi Lazzareschi, Amministratore Delegato del Gruppo Sofidel, leader mondiale nella produzione di carte igienico sanitarie, tovaglioli, fazzoletti, asciugatutto, conosciuto come marchio Regina.

Un’affermazione a cui l’imprenditore toscano fa oggettivamente seguire i fatti. Già nell’aprile 2021 il gruppo aveva firmato un contratto a lungo termine PPA (Power Puchasing Agreement) fino al 2030, con Rwe  Renewables Italia S.r.l azienda leader nel settore, per assicurarsi la fornitura di 26 GWh (GigaWatthora) all’anno di energia elettrica rinnovabile da utilizzare nei propri impianti.

L’accordo ha consentito a Rwe di realizzare ad Alcamo, in Sicilia, un impianto eolico costituito da quattro turbine  per una capacità totale di 13,6 MW  senza dover ricorrere a sussidi statali, nello stesso tempo Sofidel può rinunciare all’energia elettrica prodotta con combustibili fossili.

 «I contratti PPA» affermava Riccardo Balducci, Energy & Environment Director di Sofidel nel presentare l’iniziativa «sono uno strumento utile ed efficace per fornire energia rinnovabile alle nostre attività industriali e, allo stesso tempo, un sostegno alla transizione verso l’energia verde».

Ma non è la sola iniziativa del gruppo cartario. Nei giorni scorsi a Miami negli USA, al Tissue World, uno dei principali eventi mondiali di quello specifico settore igienico sanitario, un nuovo sorprendente annuncio: Sofidel si prepara a sostituire nel processo produttivo il metano di origine fossile con un gas analogo rinnovabile.

A Kisa in Svezia, una cartiera del gruppo, grazie a una tecnologia innovativa di generazione di bio-syngas, messa a punto in collaborazione con il gruppo austriaco Andritz AG e un team di ingegneri del DICI (Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale) dell’Università di Pisa, sarà la prima in Europa a emissioni zero di CO2.

Il gas rinnovabile sarà prodotto in un nuovo impianto realizzato dalla azienda svedese Meva Energy AB fornitore mondiale di tecnologia di gassificazione per la produzione di energia rinnovabile.

«Dal 2023» secondo Luca Linari del gruppo Andritz «la cartiera di Kisa sarà in grado di ridurre di 8.500 tonnellate annue le proprie emissioni di CO2».

«Il bio-syngas sarà ottenuto con la gassificazione di scarti legnosi prodotti in loco e quindi neutri dal punto di vista del bilancio del carbonio» osserva Chiara Galletti, docente di impianti chimici al DICI e prosegue: «Siamo riusciti a mettere a punto una tecnologia a impatto zero, garantendo alla produzione cartaria  la stessa resa energetica come fosse alimentata da combustibili fossili».

Luigi Lazzareschi, Amministratore delegato del gruppo cartario Sofidel

Luigi Lazzareschi può orgogliosamente affermare che «l’accordo di fornitura di gas rinnovabile firmato con Meva Energy AB, insieme agli investimenti in energia elettrica rinnovabile collegati ai contratti PPA, contribuirà al raggiungimento dei nostri obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030, coerenti con gli standard di riduzione richiesti dall’Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C».

La strada verso la decarbonizzazione della produzione cartaria sembra tracciata e potrebbe diventare un valido esempio per altre industrie.

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