La preoccupazione per le sorti del popolo ucraino ha portato tutte le rappresentanti del grande palinsesto scaligero “Ottomarzo. Femminile, Plurale – Espressioni, pensieri e azioni a confronto” a mostrare, dopo la conferenza stampa di lancio degli eventi, piena solidarietà mostrando la bandiera blu e gialla insieme all’assessora alla Cultura, Politiche giovanili e Pari opportunità Francesca Briani.

Ieri mattina, martedì 28 febbraio, nella sala Arazzi del Comune di Verona tra le varie iniziative del mese di marzo è stato dato risalto al progetto Worldplaces – Working with migrant women, rete di scambio e collaborazione tra mondo non profit e mondo corporate, che ha l’obiettivo di mettere insieme le due metà del mondo lavorativo femminile.

Quid al fianco delle donne migranti

Il progetto nasce grazie dal sostegno della Direzione Generale Migrazioni e Affari Interni della Commissione Europea nel 2021 in 4 Paesi europei, ossia Italia, Portogallo, Germania e Grecia, e capofila della rete è la veronese Quid, impresa sociale femminile con il proprio brand di moda etica made in Italy.

Un momento della conferenza stampa del 28 febbraio al Comune di Verona
con al centro l’assessora Francesca Briani

«Worldplaces è una rete che nasce facendo leva su buone pratiche che nascono e agiscono nei luoghi di lavoro, formidabili laboratori di integrazione – spiega Anna Fiscale, presidente Quid –. Attraverso la sezione veronese della rete, insieme al Comune di Verona e D-Hub, vogliamo promuovere le sinergie tra il settore pubblico e quello non profit e aziende in reti locali permanenti, per ridurre il divario di genere e di integrazione. Sperimentiamo servizi e processi che rendano i luoghi di lavoro più accessibili a donne migranti con basse competenze formali, spesso escluse dal processo di integrazione che la vita lavorativa può offrire.»

Un progetto europeo per rendere i luoghi di lavoro più accessibili

Worldplaces vedrà svilupparsi quattro progetti pilota a livello locale in quattro Paesi europei, ossia l’Italia con la capofila Quid, il Portogallo con “Speak”, la Grecia con “Gen2red” e la Germania con “Interventionsburo”.

Insieme progetteranno e sperimenteranno best practice mirate a supportare e coinvolgere direttamente 300 donne migranti e le loro famiglie in quattro aree chiave della vita lavorativa: formazione e leadership, vita e comunità, lingua e cultura, identità.

Un dettaglio all’interno del negozio veronese di Progetto Quid. Foto di Stefania Berlasso.

Questi ambiti saranno poi riadattati per rispondere ai bisogni delle aziende attive sul territorio, raggiungendo oltre 30 datori di lavoro e aziende e 450 ambasciatrici in tutta l’UE.

In Italia le Ambassador a oggi già coinvolte sono 30 e le organizzatrici sperano di raggiungerne 100 entro il prossimo 8 marzo.

Per Valeria Valotto, vicepresidente Quid, «questa rete al femminile ha l’obiettivo di portare insieme sotto la stessa bandiera due realtà del mondo del lavoro, ossia chi sta accedendo al mercato lavorativo e chi invece questo mercato già lo gestisce.

Invitiamo dunque donne di tutte le professioni a qualsiasi punto del loro percorso di carriera che credono nel concetto di rete, di candidarsi come Ambassador e membri del progetto per coinvolgere poi negli anni le realtà per cui lavorano, o coinvolgersi personalmente nelle attività che andremo a proporre.»

La rete Worldplaces fungerà da piattaforma permanente e sostenibile per promuovere lo scambio a livello locale e transnazionale, al termine dell’azione.

Evento alla Gran Guardia e mostra alla Biblioteca civica di Verona

Nella Giornata internazionale della donna, attraverso “Worldplaces Women Talent Day – Talenti senza frontiere”, alla Gran Guardia ci sarà il lancio del progetto sul territorio veronese e la sperimentazione di sinergie locali e pratiche virtuose possibili e ad alto impatto sul territorio.

L’intervista a Valeria Valotto, vicepresidente di Progetto Quid, illustra le finalità dell’impresa sociale.

Nel frattempo, nelle vetrine della Biblioteca Civica di Verona si potranno ammirare le foto della mostra “Women of Worldplaces che raccoglie gli scatti della fotografa Clara Melchiorre.

I ritratti visibili fino al 18 marzo ritraggono le ambassador della rete, ossia cittadine impegnate nel promuovere pari opportunità lavorative per le donne straniere.  

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