Un sabato mattina di sole, un paio di trabattelli da pittore e parecchi rotoli di carta vetrata. È così che si inaugura simbolicamente l’avventura di RiCiak! Il cinema di comunità sognato da un associazione di cittadini impegnati a restituire al pubblico questo spazio, da anni in stato di totale abbandono.

L’inizio delle attività risale in realtà ad alcuni mesi fa, e moltissimo è già stato fatto prima ancora di alzare per la prima volta le saracinesche. In primis l’acquisizione della struttura, rilevata a febbraio per una cifra complessiva di 200 mila euro dall’associazione Vive Visioni – Impresa Sociale, e poi l’incessante attività di raccolta fondi, necessari per mandare avanti i lavori e restituire lo spazio alla città il prima possibile.

Finalmente Sabato 10 aprile è arrivato il momento di infilarsi la tuta da lavoro e cominciare a lavorare materialmente al progetto. Il primo passo è dare un segnale di presenza: ripulire le saracinesche dai graffiti attuali e decorarle con un grande graffito che sarà realizzato da alcuni writer soci attivi di Vive Visioni. 

Soci attivi. È così che si definiscono le numerose persone, ad oggi quasi 400, che hanno messo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze, oltre che la quota associativa di 55 euro, piccolo ma fondamentale contributo che consente di mantenere vivo il progetto. 

«Ciò che più importa – racconta una socia intenta a grattare le serrande – è coinvolgere più gente possibile. L’obiettivo è arrivare a mille soci, e non solo per l’importante contributo economico della quota associativa, ma soprattutto per mettere assieme mille persone che hanno capito l’importanza del progetto e ci credono. E poi c’è il capitale umano, l’aiuto pratico, le competenze da mettere a disposizione, ogni minima donazione.»

La comunità al centro

In poche ore di lavoro e di presenza nel tunnel tra Via XX settembre e Via Cantarane l’entusiasmo e il supporto della comunità è stato palpabile. Per tutta la mattina di sabato capannelli di residenti e passanti curiosi si sono formati spontaneamente, per chiedere informazioni, per aderire al progetto, per mostrare il supporto con un sorriso e una frase di incoraggiamento. 

Senz’altro la reazione positiva della gente è un segno di come il progetto RiCiak sia nato nel posto giusto e nel momento giusto: a Veronetta, luogo di relazioni e incontri tra veronesi (“de soca” o più recenti), studenti e immigrati da tutto il mondo; e durante la pandemia, momento in cui tutti noi sentiamo sulla nostra pelle la mancanza di relazioni vere e tangibili, anche con estranei che proprio estranei non sono, e che riscopriamo essere membri della nostra comunità.

È proprio la comunità il centro del progetto RiCiak. Ad essa viene restituito un luogo fisico, da anni lasciato nel degrado pur conservando al suo interno la magia della sala cinematografica che tanto manca agli appassionati, ma anche un simbolo di rinascita e un’opportunità. Un luogo di incontri e confronti, un laboratorio aperto in cui fare cultura ma anche un centro di aggregazione aperto a tutta la cittadinanza.

Importante la stretta collaborazione con l’università, che ha supportato il progetto e che animerà il cinema di comunità con laboratori cinematografici e iniziative per studenti e cittadini che permetteranno al Ciak di inserirsi in quello stretto rapporto di simbiosi tra quartiere e ateneo. 

Dal punto di vista della selezione delle pellicole e dell’offerta culturale il Ciak rispetterà la sua identità di cinema di comunità, affidando la direzione artistica a un comitato formato da soci qualificati ma aperto a tutti i consigli e contributi che la cittadinanza vorrà segnalare, dai nuovi territori cinematografici da esplorare all’offerta di pellicole in lingua originale. In particolare è già un obiettivo fissato quello di riportare a Veronetta il Festival del cinema Africano, evento importante per Verona che da anni è costretto a peregrinare in cerca di una sede.

Quando si potrà entrare in sala?

Le tempistiche per l’apertura sono ancora vaghe e dipendono fortemente dalla capacità di raccogliere i fondi necessari per portare avanti i lavori. Il progetto di Vive Visioni è di procedere a step: la prima mossa è restaurare il piano terra del cinema, in modo da potersi aprire alla comunità e cominciare ad utilizzare gli spazi per laboratori e incontri, e i soci sperano di completare questa prima fase entro un anno o un anno e mezzo. 

La seconda fase, ben più complessa e soprattutto ben più onerosa, riguarderà la sala, che va completamente rinnovata e messa a norma, e per cui sarà necessario progredire parallelamente alla raccolta fondi, anche per stabilire i tempi. 

In ogni caso gli effetti di RiCiak si possono già vedere chiaramente nella voglia delle persone di informarsi e nell’entusiasmo di partecipare. È bastata una grattata al ferro arrugginito delle serrande per dare un segnale al quartiere. Un obiettivo di aggregazione e di voglia di comunità che, in questo periodo di isolamento e, per molti, solitudine, Vive Visioni ha già raggiunto. 

Per scoprire di più su Vive Visioni e Riciak, per diventare soci o per fare una donazione, visita il sito: https://www.riciak.org/

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(Fotografie di Filippo Baldi)