Una croce astile alta 18 metri, un sentiero usufruibile anche da portatori di handicap, sedute in pietra di Prun, la sistemazione dell’area verde dedicata all’installazione, la ristrutturazione della chiesetta esistente e un sentiero che colleghi Madonna della Corona con Tredes Pin, Tratto Spino. È questo il progetto, in estrema sintesi, che sta attorno all’ennesima croce con cui si vuole punteggiare il Monte Baldo.

La decisione è stata presa a maggioranza, nove a favore e quattro contrari nella seduta del Consiglio comunale di Malcesine convocato nella serata dello scorso ventisei novembre. La zona di monte Baldo interessata dall’intervento è quella della Colma di Malcesine, punto di arrivo della funivia a 1.780 metri di quota. Immediato l’intervento delle sezioni del Cai veronese che invitano l’amministrazione benacense a metterci una croce sopra. La Conferenza Stabile delle Sezioni Veronesi del Cai ha diffuso il testo della lettera inviata a sindaco e consiglieri comunali di Malcesine: «La montagna è di per sé un luogo di pace e di riflessione e non ha quindi bisogno di nuove installazioni e di manifestazioni estemporanee e altamente invasive, probabilmente frutto più di ambizioni personali che di autentica fede». Come si può leggere le sezioni del Cai veronese non fanno molti giri di parole per esprimere la loro contrarietà per un’opera «altamente impattante, sia dal punto di vista estetico che da quello paesaggistico e ambientale».

Papa Giovanni Paolo II a cui è dedicata la croce

La croce astile, dedicata a Papa Wojtyla, è un’opera del 2001, realizzata dall’artista romano Andrea Trisciuzzi. Da quell’anno la croce non si è mai mossa dai magazzini dove è stata depositata. Sarebbe dovuta essere esposta a Roma nel 2004, poi a Cortina, ora a Malcesine. La decisione di installarla sul Monte Baldo è stata presa al termine di un consiglio comunale, per molti versi surreale, da cui si evince che sindaco e maggioranza si fossero già impegnati per l’avvio e la realizzazione dell’opera. Non si capisce, altrimenti, la velocità con cui si è voluto procedere e deliberare rendendo inutili e vani i tentativi della minoranza che chiedeva di avere più tempo a disposizione e di poter coinvolgere la cittadinanza. Così non è stato e la delibera è stata approvata. A maggioranza. Il Comune di Malcesine decide dunque di dare il via libera a PGP2 srl, società privata proprietaria della croce astile, per installare l’opera sul Monte Baldo, in zona Tredes Pin, Tratto Spino. L’accordo prevede la concessione del terreno per trenta anni, rinnovabili.

Una croce in montagna – Foto Pixabay

Il progetto non convince sotto molti punti di vista. Il più importante è quello ambientale e paesaggistico su cui il Cai è subito intervenuto con forza. Ora la palla passa alla Sovrintendenza ai Beni Ambientali e sarà interessante poter leggere le decisioni in merito. Rimangono impresse negli occhi le parole del sindaco, tratte dal verbale della seduta del consiglio comunale del 26 novembre, lì dove il capo dell’amministrazione comunale benacense afferma che «il posizionamento dell’opera è importantissimo, viene messa in uno dei punti più belli, da dove si vede quasi fino in fondo al lago, e soprattutto riteniamo che con i riflessi del sole la struttura assumerà una dimensione ed una colorazione estremamente importante e di valore, quindi andiamo a posizionare qualcosa di valido».

Foto di copertina – Neve sul monte Baldo (Silvia Turazza)

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