Il recente rapporto di Legambiente sull’Ecosistema Urbano italiano, elaborato in collaborazione con la società di consulenza Ambiente Italia e “Il Sole 24 ore”, ha classificato 104 capoluoghi di provincia secondo i componenti ambientali energia, acque, aria, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, e ha posto Verona al 70esimo posto con un peggioramento di tre posizioni rispetto l’anno precedente. Abbiamo raggiunto Ilaria Segala, ex presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, assessora al Comune di Verona con delega all’ambiente dal 2017.

Assessora Segala, la prima domanda sorge spontanea. Qual è stato il suo sentimento prevalente dopo la lettura del rapporto di Legambiente? Soprattutto qual è stata la sua prima riflessione?

«La grandezza della città incide molto sulla quantità e qualità di azioni da mettere in campo. Non è un caso che le città che registrano prestazioni migliori di Verona siano molto più piccole, come Treviso e Belluno, solo per citarne un paio (anche se, facciamo notare all’assessora, la dimensione della città non pare rappresentare davvero un ostacolo visto che nella classifica riportata dal Report Legambiente Bologna è 16esima, Venezia 27esima, Milano 29esima, Bergamo 30esima, ndr). Per quanto riguarda la questione “pagella”, a livello complessivo, siamo stabili rispetto all’anno scorso, in realtà perdiamo qualche posizione perché alcune città sono migliorate e sono salite in classifica. Detto ciò, i dati andrebbero contestualizzati in modo migliore, il rapporto ad esempio non considera l’aumento del 2% di energia consumata rinnovabile. Un dato non trascurabile, al pari del processo di decarbonizzazione degli impianti degli edifici pubblici che pone Verona ai primi posti a livello nazionale, frutto di una specifica volontà politica attuata in questi anni. Va sottolineato anche l’impegno di AGSM nello sviluppare impianti di produzione idroelettrica, eolica e fotovoltaica che vedono l’azienda veronese con un ruolo di primo piano nel panorama nazionale. Sul tema specifico delle emissioni di CO2 sono in corso approfondimenti legati al Piano ambientale Energia sostenibile e Clima che stiamo realizzando se in base al quale saranno definite le ulteriori linee di azione per il prossimo decennio. Significativo anche l’aumento sia del numero di alberi per abitante sia i metri quadrati di verde.»

La presidente di Legambiente Verona Chiara Martinelli nel comunicato stampa di accompagnamento al rapporto ha parlato di una sostanziale immobilità generale che imperversa da anni” sottintendo una bocciatura delle politiche ambientali comunali di questi ultimi anni. Come risponde?

«Non sono d’accordo. Da quando si è insediata, la nostra Amministrazione ha fatto molto sui temi della difesa dell’ambiente: i mobility day senza auto, investimenti in piste ciclabili, avvio dei cassonetti intelligenti per la differenziata, piantumazioni di alberi contro lo smog. Queste sono solo i primi esempi, ci sono molti altri progetti grandi e piccoli, come ad esempio la consegna gratuita di alberi ai cittadini per i loro giardini o il progetto sperimentale per lo smaltimento dei pannolini dei bambini che in 8 mesi ha dato un vantaggio ambientale pari ad un parco di 3.300 piante. Le azioni che abbiamo già attuato e che stiamo realizzando hanno come obiettivo un netto cambio di marcia in tema di politiche ambientali. E proprio perché guardano al lungo periodo, i risultati non possono essere immediati, serve tempo e costanza.»

Nello specifico, con la firma del Patto dei sindaci avvenuta del luglio 2018 la giunta si è impegnata ad approvare il PAESC (Piano ambientale Energia Sostenibile e Clima) entro il luglio 2020. Gli obiettivi del piano interessano un po’ tutti i temi ambientali inclusi nel Rapporto. Tra questi l’efficienza energetica e la produzione e consumo di energia rinnovabile collegati alla riduzione delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030. Quando è prevista l’approvazione e ci vuole anticipare l’azione più significativa che sta programmando?

«Il PAESC è in fase di completamento. A causa del Covid, gli ultimi due incontri si sono tenuti online e purtroppo non è stato possibile attivare una partecipazione diversa della città. Tuttavia, sono stato incontri molti proficui e interessanti di cui a breve vedremo i risultati. Purtroppo, noto con amarezza che la cattiva abitudine di polemizzare non passa mai di moda, criticando le cose non fatte invece di concentrarsi e apprezzare quelle realizzate e gli sforzi per portarle a compimento. Ricordo che il PAESC non è obbligatorio, e se il Comune sta lavorando per approvarlo è perchè è una sua volontà farlo, non perchè gli viene imposto.»

La gestione dei rifiuti cittadini con la raccolta differenziata da anni intorno al 50% quando gli obblighi di legge la vorrebbero al 65% e Treviso realizza un 87% dimostra l’esistenza di un deficit strutturale. Secondo lei è il fornitore di servizi Amia che non è adeguato o è il cliente Comune di Verona ad essere disinteressato? Cosa pensa di fare? Qual è il suo obiettivo a breve?

«Il progetto pilota “cassonetti intelligenti” di Amia segna un più 31%. È questo infatti l’aumento di percentuale di raccolta differenziata registrato dall’avvio della sperimentazione nei territori della sesta e settima circoscrizione, a fine febbraio. In poco più di quattro mesi, infatti, il dato relativo alla percentuale di raccolta differenziata è passato dal 40,57 al 71,5%, un dato che, nonostante il lockdown, ha superato di gran lunga le aspettative e ha dimostrato l’ampia partecipazione della popolazione coinvolta. Il progetto, una sorta di rivoluzione “culturale” fortemente voluta da Comune, e Amia per migliorare la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti a vantaggio di tutto il territorio e di migliaia di cittadini, ha interessato quasi 20mila veronesi residenti e circa un migliaio di attività commerciali in molte zone di Borgo Venezia e San Michele Extra. Grazie all’utilizzo di cassonetti di nuova generazione “ad accesso controllato”, non solo è aumentata la percentuale di raccolta differenziata (rifiuto secco residuo e umido organico) ma si è registrato anche un importante crollo del rifiuto secco destinato a discarica (meno 70%). Da rilevare anche la completa assenza di conferimenti da residenti fuori Comune. Ha inoltre preso avvio l’attività dell’Ecocentro presso la sede di Amia in via Avesani. Un servizio che mancava, un punto di raccolta dei rifiuti voluminosi d’ogni genere. L’isola ecologica è aperta anche ai cittadini e, specificatamente, è destinata a garantire, con sistemi e tecnologie all’avanguardia e con particolare attenzione alla salvaguardia ambientale, il giusto smaltimento dei rifiuti più ingombranti, ma, anche per evitare l’esigenza d’inserimento di più numerosi cassonetti, nei quartieri cittadini.»

Sono in corso interventi per migliorare la depurazione delle acque cittadine, tema sul quale la città è classificata oltre l’80esimo posto?

«La stima della copertura fognaria per il Comune di Verona è passata dall’85% del 2016 a quasi l’88% del 2019. Acque Veronesi sta lavorando al completamento degli interventi della rete fognaria alla Marangona e alla Genovesa, con ulteriori estensioni in Basso Acquar, alla Biondella e in Cortile Mercato Vecchio.»

Riguardo alla qualità dell’aria, aspetto che desta serie preoccupazioni per la salute, la città è classificata oltre l’80esimo posto ma già sapevamo che il livello delle PM10, dell’Ozono e del Biossido di Azoto NO2 era fuori dalle normative europee. Quali sono i principali provvedimenti incisivi nel medio lungo termine che pensa di adottare?

«Contrariamente a quanto si pensa, l’inquinamento atmosferico non dipende solo dallo “smog” causato dal traffico. Certo, questo è uno dei fattori che incide negativamente sulla concentrazione di PM10 ma non è l’unico. E, soprattutto, per migliorare la qualità dell’aria non è sufficiente far circolare meno auto sul territorio o solo quelle ecologiche. Ecco perchè, in questi tre anni, non ci siamo limitati ad affrontare il problema del traffico, ma abbiamo agito su tutti quei fronti che, insieme, possono davvero dare risultati concreti e duraturi nel tempo. Anzitutto il verde, per il quale abbiamo avviato una vera e propria riforestazione urbana coinvolgendo direttamente i cittadini, regalando loro delle piante da coltivare e sensibilizzandoli sul tema. Quindi l’adozione del Protocollo Aria, approvato ai primi di luglio dell’anno scorso, e che introduce importanti novità per i negozi. Infatti, attraverso il progetto “Attenti alle porte”, lanciato proprio da Verona e condiviso a livello regionale, i titolari di negozi, uffici e locali sono invitati a tenere chiuse le porte d’entrata, sia in estate che in inverno, evitando così di far funzionare inutilmente gli impianti di riscaldamento o di aria condizionata. Sempre dall’anno scorso, abbiamo attivato un tavolo di confronto tra i Comuni capoluoghi del Veneto. La lotta allo smog è una battaglia che deve vedere allineate amministrazioni e cittadini. Come amministratori, ci siamo dati l’obiettivo di definire strategie comuni in tutte le città venete e, allo stesso tempo, abbiamo voluto coinvolgere i cittadini che devono essere i protagonisti di iniziative a favore della sostenibilità ambientale. »

È di pochi giorni fa l’approvazione da parte della giunta Comunale  del Pums (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile)  uno strumento che dovrebbe pianificare la mobilità veronese nel prossimo decennio. Sebbene sia di competenza del vice sindaco Luca Zanotto, cosa può dirci in merito?

«È di pochi mesi fa l’adozione da parte del Comune dei Pums uno strumento che, sulla base dei dati esaminati e del confronto con tutto il territorio, ci permette di pianificare la mobilità dei prossimi decenni, promuovendo la mobilità sostenibile Puntiamo a un cambio di mentalità, i cittadini stanno rispondendo in modo positivo agli input forniti in tal senso. Un ruolo importante lo ricoprono anche le innovazioni tecnologiche degli impianti domestici e industriali, l’ammodernamento del parco auto circolanti e le azioni di prevenzione e sensibilizzazione nei confronti della popolazione più giovane. Certo, restano ancora spazi di miglioramento, ma il cambio di rotta è netto ed evidente. I risultati arriveranno.