Il problema c’è ed è evidente. A Veronetta – ma non solo, si pensi recentemente a quanto avvenuto a Santo Stefano –, quartiere storico a ridosso del centro storico di Verona, a ogni acquazzone ormai le strade si allagano e la circolazione diventa pericolosa. E quando gli acquazzoni diventano temporali o nubifragi, circostanza sempre più frequente, i disagi aumentano. Tanto che gli abitanti del quartiere tendono a guardare con sempre maggior preoccupazione ogni singola nuvoletta che vedono affacciarsi all’orizzonte.

La questione, sottolineata da molti (ne aveva parlato con noi anche Francesca Businarolo, deputata del Movimento 5 Stelle), è che sulle caditoie e in generale sul sistema idraulico-fognario di scolo delle acque negli ultimi decenni non è mai stato fatta una vera manutenzione. L’accumularsi dei detriti ha portato nel tempo a una vera e propria incapacità di drenare l’acqua che scende dal cielo, che quindi si accumula nelle strade creando problemi a non finire. Gli episodi di rilevante entità, solo nel corso dell’estate, sono stati tanti, troppi, nonostante alcuni interventi estemporanei da parte del Comune per arginare la situazione. È ovvio, peraltro, che anche l’approssimarsi della cosiddetta “stagione delle piogge” per eccellenza, l’autunno, la preoccupazione aumenti.

Via XX Settembre, a Veronetta, durante un nubifragio

Il Movimento Civico Traguardi aveva presentato nella serata di ieri, in Comune, una mozione per finanziare uno studio di fattibilità finalizzato a risolvere il problema degli allagamenti a Veronetta. Una mozione che doveva e poteva essere il primo passo per venire incontro alle esigenze di una parte della popolazione cittadina, che chiede sostanzialmente di non finire più “sott’acqua”. Ebbene la mozione è stata bocciata dalla maggioranza. Perché? Perché, secondo le motivazioni date a Tommaso Ferrari, sarebbe superata da uno studio già in corso.

Benissimo, siamo lieti di apprendere che ci sia finalmente a Verona uno studio in corso da parte dell’amministrazione comunale per comprendere al meglio le ragioni dell’atavico problema (creato nel corso di tanti anni e quindi non attribuibile esclusivamente all’attuale governo cittadino) e risolverle. Visto, però, che la mozione di Traguardi è stata bocciata con tale motivazione, a questo punto i cittadini veronesi hanno il diritto di conoscere quanto prima i risultati dell’analisi effettuata e le eventuali soluzioni da approntare. Vorremmo sapere con chiarezza quando, giorno più o giorno meno, stimano di farci avere questi risultati, perché il tempo stringe e sarebbe inutile sottolineare quanto sia urgente intervenire.

Perché delle due l’una: o è effettivamente chiaro (e ci auguriamo proprio che lo sia) anche alla Giunta e al Consiglio ciò che è ormai lampante ai veronesi, e cioè che il problema degli allagamenti è da risolvere quanto prima, oppure si tratta, come ha sostenuto Ferrari, di scelte dettate “semplicemente da bandierine ideologiche”. Della serie, non importa che la proposta sia buona, l’importante è che l’opposizione non si arroghi il merito dell’iniziativa. Sarebbe una scelta gravissima, fatta sulla pelle dei cittadini.