Dopo il lungo stop per il coronavirus, il campionato italiano, dopo mille traversie, ha definitivamente riaperto i battenti. L’obiettivo, salvo imprevisti, è naturalmente quello di portare a termine la stagione entro i primi di agosto. I gialloblù sono statI tra  le prime squadre a scendere in campo. L’appuntamento era rappresentato dal recupero della partita con il Cagliari, valevole per la  25esima giornata, rinviata alla fine del mese di febbraio in seguito all’esplodere improvviso dell’emergenza sanitaria.

Il Verona è, quindi, tornato al calcio giocato dopo oltre 100 giorni di astinenza dall’ultima partita disputata  in casa della Sampdoria e vinta dai blucerchiati in rimonta con il punteggio di 2-1. Ebbene, prendendo spunto da quanto visto  sabato sera in un Bentegodi desolatamente vuoto in rispetto del fin troppo rigido protocollo, sembra che il tempo non si sia fermato. La squadra di Juric è sembrata ripartire da dove si era fermata, dimostrando che la sconfitta patita a Marassi null’altro era stata che un semplice incidente di percorso.

Il tecnico gialloblù Ivan Juric

Contro i rossoblù di Zenga  che,  pur essendo arrivando in Sardegna già da qualche mese quando ha preso il posto di Maran, si accomodava per la prima volta sulla panchina cagliaritana in una partita ufficiale, i gialloblù hanno fatto sfoggio dell’intero repertorio fin qui ammirato: corsa, aggressività, concentrazione, personalità e piacevoli trame di gioco. In buona sostanza per una buona mezz’ora gli ospiti ci hanno capito poco o nulla. La formazione scaligera ha posto le basi della vittoria attraverso un’incontestabile predominanza sulle fasce laterali, in particolare quella sinistra dove Lazovic, ben supportato da Amrabat, ha costruito diverse azioni pericolose, oltre a mettere sulla testa  Di Carmine il pallone del primo vantaggio.

Il copione dell’incontro, però, è stato modificato in corsa dal signor Manganiello, arbitro designato, che nello stupore generale ha invertito una punizione decretando l’espulsione di Borini. L’intervento dell’attaccante gialloblù era intriso di un pizzico di eccesso agonistico, tuttavia il cartellino rosso è sembrato punizione eccessiva e ingiusta. Da quel momento la partita è cambiata con il Cagliari che ha ripreso fiato, accorciando le distanze ma senza riuscire a rimettere in piedi l’incontro.

Il signor Manganiello, arbitro della gara

Con i tre punti di sabato la salvezza – dichiarato obiettivo stagionale –è virtualmente in cassaforte. Per i fatidici quaranta punti serve ancora un piccolo minimo sforzo, ma con tredici lunghezze di vantaggio sulla terz’ultima, fare calcoli diversi non ha quasi nemmeno senso. Fatto il primo passo spunta ora all’orizzonte l’Europa, dove i gialloblù mancano dal lontano 1988. Ivan Juric, interrogato al riguardo ha  commentato «Il nostro obiettivo, una volta raggiunta la salvezza, rimane quello di dare sempre il massimo. Vogliamo divertirci e non regalare nulla a nessuno». Il messaggio è chiaro, nulla può e deve essere precluso. L’impressione è che la società voglia almeno provarci per non lasciare niente di intentato. Tutto ciò che viene in più, è assolutamente guadagnato. Fosse per i tifosi, ci metterebbero subito la firma, ci mancherebbe altro. Forse, è veramente giunto il momento di alzare l’asticella. Provarci ne vale sicuramente la pena e, inoltre, secondo quanto visto, le carte in mano a Juric potrebbero essere veramente quelle giuste.