In un’epoca di mistificazione delle migrazioni, il Dossier Statistico 2019 continua a proporsi come uno strumento che, attraverso la lezione dei numeri e un’analisi ragionata della realtà, può aiutare a conseguire una comprensione più esatta del fenomeno. Per non cedere alla frustrazione di conoscere i dati, ma di non saper come intervenire sulla realtà, l’associazione culturale veronetta129 in collaborazione con Prosmedia organizza l’incontro “Dossier statistico immigrazione: dati veneti e proposte pratiche” giovedì 13 febbraio a La Sobilla (salita S. Sepolcro 6b, zona Porta Vescovo) accostando l’analisi dei numeri veronesi e veneti, a cura della sociologa Gloria Albertini (IDOS), alcune proposte pratiche inerenti all’affido (familiare/omoculturale), a cura di Sara Terziotti e Donatella Miotto (CASF Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare del Comune di Verona), con alcuni protagonisti coinvolti nei progetti.

Presentazione del dossier a La Sobilla nel febbraio 2019

Abbiamo raggiunto Donatella Miotto per capire qualcosa di più dell’affido omoculturale a Verona e soprattutto come può coinvolgere persone che, sensibili alla tematica dell’immigrazione e con una certa disponibilità, anche se al momento “latente”, è disponibile ad assumersi qualche piccolo impegno di solidarietà concreta verso famiglie immigrate (e non solo). «Il nostro obiettivo è trovare e valorizzare le disponibilità a questo tipo di volontariato, rivolto soprattutto a i bambini e più o meno direttamente anche ai genitori. Fra le famiglie straniere ci sono risorse in grado di aiutare altre famiglie straniere.»

«Lavoriamo solo per i minori del Comune di verona, quindi anche le famiglie affidatarie sono normalmente del comune. In provincia ci sono altri centri per l’affido con sede a Bussolengo, Domegliara e a Legnago. L’affido familiare, a differenza dell’adozione, non sono previsti particolari requisiti di età; l’affido è certamente un’esperienza possibile anche per chi convive, e ha o non ha figli; la legge prevede sia possibile anche per chi è single, ma in quest’ultimo caso c’è da tener presente che affrontare un affido a tempo pieno è doppiamente complesso e impegnativo per chi è solo. Comunque a ogni persona o coppia che offre disponibilità offriamo un percorso di formazione sia collettiva che individuale: questo orienta sia noi operatori che le persone interessate, le forme di affido sono varie. Per affido omoculturale si intende l’affido di bambini provenienti da una certa area geografica e culturale ad altre famiglie della stessa area, per esempio del Maghreb.»

Dopo la presentazione dei dati e gli interventi delle esperte, seguiranno le testimonianze di alcuni protagonisti del progetto “Una Famiglia per una Famiglia“, che porteranno la loro testimonianza sull’esperienza di affiancamento familiare: una nuova forma di intervento sociale pensata per sostenere genitori, spesso stranieri, che vivono un periodo di difficoltà nella gestione della propria vita quotidiana e nelle relazioni educative con i figli, mantenendo l’unità familiare. L’affido familiare è invece finalizzato a offrire accoglienza temporanea ai bambini che vivono situazioni maggiormente problematiche.

Per chi ne fa esplicita richiesta via mail a comunicazione@prosmedia.it con nome e cognome della persona che parteciperà all’evento validi per il ritiro, verrà messo a disposizione gratuitamente (fino a esaurimento scorte) il Dossier Statistico Immigrazione 2019, realizzato da Idos in partenariato con Confronti e il sostegno dei fondi Otto per Mille della Tavola Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi. La Sobilla apre alle 19.30 con la sua calda accoglienza, l’incontro comincia alle 20.30. Ingresso libero con tessera consigliata. L’evento FB è qui.