Una vendemmia esplosiva quella del 2018. Il dato registrato è quello di un aumento produttivo del 48,9% rispetto all’anno scorso, come riporta il resoconto ufficiale presentato da Regione e Veneto Agricoltura con Avepa a Lonigo a metà gennaio, in occasione del consueto focus annuale sul consuntivo della vendemmia veneta.

Sono, infatti, ben 16 milioni e mezzo i quintali di uva prodotta nelle nostre vigne, un quantitativo eccezionale, per il quale però vanno considerati alcuni fattori.

Il primo è la quota di incremento delle superfici vitate, che fa variare la resa di +8,45% in rapporto al 2017 (sono 950 circa gli ettari aggiunti quest’anno in Veneto – finiranno mai di crescere, gli ettari di Prosecco?).

Il secondo fattore è che l’aumento registrato è in rapporto alla vendemmia dello scorso anno, un 2017 che è stato difficoltoso a causa delle gelate che hanno compromesso il lavoro di moltissimi viticoltori e decurtato la produzione.

Confrontando, infatti, i dati con una annata dall’andamento più regolare, come è stata quella del 2016, vediamo che la percentuale di aumento è di un 25%, che scende a 15/20% se togliamo l’incremento delle superfici di cui sopra.

I dati, però sono davvero positivi e, a dire il vero, il problema di quest’anno è stato quasi l’opposto di quello dell’anno scorso, ossia la grande massa d’uva che arrivava in cantina e la relativa gestione delle temperature per processarla, difficoltà che – ha rilevato Alberto Negro, Direttore di Veneto Agricoltura – la bravura e le capacità dei nostri viticoltori hanno comunque consentito di superare.

L’Assessore Regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan

L’Assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan, presente al convegno, riferendosi ai recenti cambiamenti climatici, ha sollevato già la sua preoccupazione per la scarsità d’acqua di questo periodo dell’anno, in vista di una nuova temibile primavera secca. Ha poi sottolineato come grosse produzioni come quella di questa vendemmia, oltre che promuovendoci maggiormente sui mercati esteri, vanno affrontate con una programmazione e un’organizzazione più sinergiche anche da parte dei consorzi, che devono controllare e far rispettare i disciplinari, per proteggere il livello qualitativo del nostro prodotto.

Un ottimo risultato, in ogni caso, che posiziona il Veneto, come di consueto, in cima alla classifica delle regioni più produttive d’Italia, (quest’anno secondo solo alla Puglia), con una produzione equamente divisa tra privati e cantine sociali e che, anzi, pende verso i primi (8.670.504,22 vs 7.738.845,52 quintali).

Ma vediamo nel dettaglio chi la fa da padrone tra i filari veneti.

A dominare la classifica della nostra produzione non poteva che essere lei, la Doc Prosecco, che da sola conta 4.696.000 quintali di uva con una variazione di +37,4 %. Secondo, con deciso distacco, il pinot grigio della nuova Doc delle Venezie (nata nel 2017) con 1.747.000 quintali, a seguire il Conegliano Valdobbiadene (1.278.000), quarto il Valpolicella (con 971.000 q.li) e poi Soave, Bardolino e Garda. Da rilevare la diminuzione della Doc Soave di -12,8%, forse a favore della Doc delle Venezie.

Interessante notare come, di fatto, a ricoprire metà della produzione totale veneta siano i due sistemi principali: il Sistema Prosecco (Prosecco, Conegliano Valdobbiadene e Asolo Prosecco) per 6,16 milioni di quintali e il Sistema Verona (Valpolicella, Soave, Bardolino, Garda, Custoza) con 2,32.

Le bollicine venete, insomma, sono inarrestabili, così come primeggiano nell’export regionale, che quest’anno ha visto invece una lieve flessione per i nostri Amarone e Valpolicella come non succedeva da un po’ (-2,6% per l’export di vino veronese).

Il “Grande Rosso Veronese”, però, uno dei protagonisti della bella puntata di Linea Verde su Rai1 del 20 gennaio scorso, pare che sia il vino rosso più venduto in Italia nel 2018, come riportato dal recente studio dell’Osservatorio Signorvino-Nomisma, su 15 punti vendita – di Signorvino appunto – ormai sparsi in tutto il centro nord Italia, Firenze inclusa.

Anteprima Amarone 2015, che si svolgerà in Gran Guardia dal 2 al 4 febbraio, appuntamento ormai sempre più imprescindibile per gli amanti del vino veronese, sarà un’ottima occasione per degustare, confrontare e dare visibilità a una delle nostre più pregiate ed invidiate eccellenze.

Se avete ancora voglia di numeri sul consuntivo della vendemmia Regione Veneto 2018, li trovate qui:http://www.venetoagricoltura.org/evento/consuntivo-vendemmia-2018/