La questione legata ai migranti e alla rotta mediterranea è strettamente connessa con le relazioni non sempre limpide che la Libia ha intessuto con Italia ed Europa. Sulla pelle della povera gente.
Il Paese nord-africano torna a ribollire e a far parlare inevitabilmente di sé, in attesa di nuove elezioni. Nel frattempo i lager costruiti per contenere i flussi di migranti continuano a funzionare.
Ciò che sta accadendo in Tunisia, che ha immediate ripercussioni anche sui flussi migratori verso l'Italia, accende il faro sulla politica in Nord-Africa delle principali potenze internazionali interessate a quell'area.
L'Italia vede aumentare il numero di migranti in arrivo, nonostante i generosi aiuti ai Paesi nordafricani, prima fra tutti la Libia, che riserva loro un trattamento "inimmaginabile".
La Commissione europea lancia un nuovo approccio al fenomeno complesso delle migrazioni, richiamando gli Stati membri a una maggiore solidarietà e responsabilità.
Nella notte tra il 27 e il 28 luglio la guardia costiera libica ha ucciso tre migranti sudanesi e ne ha feriti altri quattro durante le operazioni di sbarco. L’ennesimo grave episodio nel paese che dovrebbe affiancare l’Italia nella gestione dei flussi migratori sulla rotta mediterranea centrale
Le dinamiche geopolitiche attuali ricordano molto - secondo il giornalista Federico Rampini - quelle della prima guerra fredda. Ma con altri protagonisti.