La musica si fa solidarietà
Il 29 novembre, al Palazzo della Gran Guardia, Verona sarà protagonista di un concerto di beneficenza dedicato a chi ha vissuto un'infanzia fragile o alle cure palliative dell'adulto.

Il 29 novembre, al Palazzo della Gran Guardia, Verona sarà protagonista di un concerto di beneficenza dedicato a chi ha vissuto un'infanzia fragile o alle cure palliative dell'adulto.

C’è un filo invisibile che unisce le note di un concerto alle voci di chi, ogni giorno, si prende cura della fragilità umana. Quel filo si tende ancora una volta a Verona dove, sabato 29 novembre 2025, alle 20:45, l’auditorium del Palazzo della Gran Guardia accoglierà la terza edizione di “La musica si fa solidarietà”, evento che nel tempo ha saputo trasformarsi in una vera e propria esperienza collettiva di arte e impegno civile.
Ideato e diretto da Federico Martinelli, presidente dell’Associazione Culturale Quinta Parete di Verona, il concerto nasce dall’intuizione che la musica «possa essere più di un linguaggio estetico: possa farsi atto comunitario, strumento di unione, luogo simbolico di cura», come afferma Martinelli. È in questa visione che trova senso l’abbraccio tra i professionisti del mondo medico -sanitario, le realtà imprenditoriali del territorio e le grandi organizzazioni filantropiche nazionali. Tutti insieme per sostenere progetti a favore dell’infanzia fragile e delle cure palliative dell’adulto, per una serata a favore di Abeo Verona, L’Acero di Daphne, Amo BaldoGarda, La miglior vita possibile e Gi.A.Da.
Sul palco si alterneranno tre gruppi musicali: Da Fogo Evolution, i Cafè Society e la Manuel Malò Band, in un viaggio sonoro che attraversa le stagioni della musica italiana – dagli anni Sessanta alle nuove frontiere del pop acustico – con l’intento di toccare corde intime e condivise attraverso le parole e la musica di Mina, Carosone, Conte, Antonacci, Califano, Concato, Zilli, Luna Pop, Nomadi, Grignani, Battisti, Cocciante, Ligabue, Tananai, Battiato, Ron, De Gregori, Bennato, Ruggeri, Celentano, Dalla, De André, Fossati.

Come per le edizioni passate l’intero incasso sarà devoluto in beneficenza, a testimonianza di un modello virtuoso in cui la cultura si intreccia alla solidarietà. A rendere possibile questa sinergia concorrono il Comune di Verona con l’Assessorato alla Salute e ai Servizi di Prossimità, Amia e Atv, insieme a un fitto tessuto di aziende e partner locali – “Pellini -Verona 1922”; “Tecnomed Centri Diagnostici”; “Vertours: il tuo viaggio parte da qui”; “Okkio – Benetti”; “Lo Scrittoio”; “L’Oreficeria del Borgo”; “Dai Gemei: Caffè & Cucina”; “Gorgo”; “Frantoi Redoro”; “Villa dei Cedri: Parco termale del Garda”; “Infermentum: dolci per istinto”; “Ristorante Maffei”; “The Loft: restaurant, pizzeria, bar” e “Forno Bonomi” con la collaborazione tecnica, fondamentale per il buon esito della serata, di “Tecnoservice Verdari”; “SicurOne: servizi di sicurezza”; “Ennevi: studio di fotografia”; “Verona Report”.
Le due edizioni precedenti hanno consentito di destinare oltre 30.000 euro a iniziative legate alla pediatria e all’assistenza terapeutica, «ma la vera cifra dell’evento non si misura soltanto nella generosità economica: è nel suo potere di connessione, nella capacità di radunare professionisti e cittadini, istituzioni e artisti, che risiede la forza di questo progetto», prosegue Martinelli.
Non a caso, La musica si fa solidarietà gode del patrocinio di ULSS 9 Scaligera, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Verona, Ordine dei Farmacisti, Ordine dei Fisioterapisti di Belluno, Treviso, Vicenza e Verona, della Federazione Nazionale degli Ordini Tecnici Sanitari, di Uniamo, Aissme, Fondazione Maruzza e Fondazione Ronald McDonald Italia ETS: un tessuto di presenze che testimonia un’alleanza culturale e umana intorno a un obiettivo comune.
«La nostra più grande soddisfazione – termina Federico Martinelli – è poter contare sull’abbraccio di medici, volontari e cittadini per un evento che parla al cuore. La musica si fa solidarietà non è solo una serata di spettacolo, ma un invito a partecipare e a credere che ogni nota possa trasformarsi in un gesto d’amore. In un tempo che tende a dividere, questa iniziativa sceglie di unire: unisce la competenza alla sensibilità, la scienza al sentimento, l’arte alla responsabilità sociale. Così Verona, ancora una volta, si fa palcoscenico di una bellezza che cura – dove la musica diventa linguaggio dell’anima e la solidarietà, la sua più alta melodia.»

© RIPRODUZIONE RISERVATA
