Palazzo Ducale, Piazza San Marco Venezia, tutto scontato, tutto già visto e già fotografato. E poi c’è il Ponte della Paglia dove l’overtourism si accalca per un selfie davanti al Ponte dei Sospiri. E, ancora, il palazzo delle prigioni e la Porta della Carta.

E poi capita che invece di guardare fuori si voglia guardare dentro.

Riscoprire il Palazzo Ducale a Venezia

Sede del Doge e della Serenissima, fondato dopo l’812 con una storia ricca di vicende e di spostamenti, da Malamocco a Rialto per giungere nell’area monumentale di San Marco tra il 1173 e il 1177,  Palazzo Ducale viene costruito sopra una zattera fatta di tronchi di larice che regge un importante basamento in pietra d’Istria.

Lo stile è gotico veneziano con influenze orientali e anche miste. Una particolarità che rende il Palazzo estremamente moderno è l’uso delle colonne alla base dell’edificio, in tutti i lati, colonne leggere più o meno larghe che sorreggono archi gotici che sorreggono altre colonne che sorreggono altri archi più acuti alternati ai primi, in un gioco incredibile di vuoto alla base e pieno verso l’alto, quasi a sfidare la gravità con un senso di elegante leggerezza.

Così notavano gli architetti Niemeyer e Le Corbusier e il grande storico dell’arte Mazzariol portando i suoi studenti in gondola in Bacino per guardarne l’effetto a livello laguna.

Nell’828 Venezia trasferisce delle reliquie del corpo di San Marco Evangelista da Alessandria d’Egitto fino al cuore della città e nel 998 inizia la conquista veneziana della Dalmazia conclusa in tre anni.

La mostra “L’oro dipinto” aperta fino al 29 settembre

Ecco, qui si colloca l’idea della mostra “L’oro dipinto”: un viaggio tra l’iconografia religiosa bizantina e il suo ingresso nella cultura veneziana, gli scambi e le contaminazioni nell’arte e nella cultura spirituale.

Negli anni successivi Venezia espande i confini in Ionia, Grecia, Peloponneso, Dodecanneso e Cicladi… La storia continua: battaglie, conquiste, perdite, la IV crociata, Costantinopoli, i Turchi, l’impero bizantino, Venezia e Creta. 

Foto di Cristiana Albertini

Qui inizia un percorso interessante nella pittura proprio nel rapporto tra Venezia e Creta, la veneziana Candia, soprattutto dopo la caduta di Costantinopoli nel 1204. A Creta, con il tempo, si trapianta l’eredità artistica bizantina soprattutto dopo il 1453 momento critico per i greci ortodossi, violentemente oppressi dagli Ottomani, l’ambiente di Creta favorisce,sotto l’ala della Serenissima, la convivenza con i non ortodossi.

Così le botteghe e le corporazioni artistiche si formano secondo i modelli di Venezia: lo stile delle icone viaggia anche in laguna e si differenzia, un interscambio con i modi della tradizione bizantina e lo stile più naturalistico occidentale, prima tardogotico poi umanistico rinascimentale, con un alto valore spirituale anche in ambito cattolico.

Nel 1669 con la caduta di Candia dopo la conquista ottomana di Creta,pochi pittori rimangono sull’isola, la maggior parte di loro emigra a Venezia insieme alle loro botteghe, accolti da una vivace comunità ellenica che ancora oggi è presente e viva nella chiesa di S.Giorgio dei Greci.

L’iconografia religiosa bizantina e il suo ingresso nella cultura veneziana

Le icone e i quadri esposti sono di una bellezza antica e vivissima, parlano di un percorso storico e spirituale diretto e contemporaneo, Venezia è un unicum con il fondo aureo delle icone, i blu i rossi i verdi entrano nei quadri degli artisti della città.

Foto di Cristiana Albertini

Lo stile sacro e immediato dell’icona, oggetto di preghiera e di bellezza entra nelle opere dei grandi pittori della laguna. I san Giorgio che uccidono il drago, le Natività di Cristo, le Madonne della Passione colpiscono per la forza del messaggio e la tecnica originale, fino ad arrivare a Domenikos Theotokopoulos detto “El Greco” che, nato a Candia parte dalla scuola cretese e dalla sua bottega di icone per approdare a Venezia (e poi a Roma) dove l’incontro con Tiziano e Tintoretto lo porteranno,insieme alla conoscenza di Michelangelo, ad una svolta tortuosa della sua arte conclusasi in Spagna.

La Mostra L’oro Dipinto: El Greco e la pittura tra Creta e Venezia è aperta fino al 29 settembre a Palazzo Ducale negli Appartamenti del Doge, visitabile con un biglietto indipendente da quello del museo.

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