Il prossimo weekend, sabato 11 e domenica 12 ottobre, il quartiere di Veronetta torna a raccontarsi attraverso la sua festa più autentica. L’edizione 2025 del Veronetta Festival, organizzata da Rocket Radio APS, per la prima volta si estende a tutto il weekend e si presenta con un nuovo titolo che è anche un messaggio: Veronetta Festival presenta Buone Nuove. Due giornate di vita di quartiere, fatte di incontri, suoni, mercati, parole e relazioni, per celebrare la vitalità di una comunità che continua a rigenerarsi dal basso.

Veronetta si apre, si racconta, si mette in ascolto. Le associazioni che ne animano ogni giorno le strade saranno le vere protagoniste di un programma diffuso, dove ogni spazio diventa occasione di incontro. Slow Food porterà il Mercato della Terra, con i produttori locali e i sapori che parlano di sostenibilità e filiera corta, mentre DHub Atelier, realtà sociale e creativa nata nel quartiere, darà vita al Veronetta Market, vetrina di artigianato, design indipendente e riciclo creativo. DHub, che da anni lavora per intrecciare inclusione, sostenibilità e cultura materiale, trasforma così il mercato in un gesto comunitario: un modo per stare insieme, scambiando non solo oggetti ma anche visioni di futuro.

Un futuro che, nell’auspicio di Manuel Piccoli di Rocket Radio, significa crescita dell’evento: “Attraverso il progetto Buone Nuove, sostenuto da Fondazione Cariverona, vogliamo dare nuova centralità ed energia alla piazza, coinvolgendo la rete di associazioni che ne fanno parte e collaborando con gli esercenti del territorio per valorizzare e dare nuova vita a questo quartiere, che storicamente vive alcune complessità e che quest’anno è ulteriormente interessato dai lavori del cantiere che ne limita la comunicazione e la fruibilità. L’obiettivo è quello di allargarsi sempre di più negli anni futuri, coinvolgendo un numero crescente di realtà e istituzioni.”

Nel corso delle due giornate Polimorfica APS proporrà la mostra d’ascolto “Tracce di quartiere”, un itinerario sonoro tra le voci di chi abita Veronetta, mentre una serie di talk – curati insieme a Radio Convergente – inviteranno a ripensare gli spazi di socialità nel quartiere sotto ogni punto di vista, dall’arte al lavoro, dalla condivisione al ruolo delle associazioni. Si parlerà di animazione comunitaria, di sussidiarietà, di come cambia la percezione dello spazio pubblico, fino ad arrivare al tema del cinema di quartiere con il progetto RICIak, che mira a rivalutare le sale storiche come luoghi di cultura condivisa.

Durante il festival sarà attivo anche lo sportello Substantia, impegnato nelle pratiche di riduzione del danno, e non mancheranno momenti di arte e sperimentazione con il Bridge Film Festival, che proporrà Best of BFF, una selezione di corti d’animazione accompagnata da una performance audiovisiva dal vivo. Per tutto il pomeriggio, Rocket Radio porterà la sua energia direttamente in strada: via Arduino si trasformerà in un palcoscenico urbano con DJ set e diretta radio, tra musica, chiacchiere e passaggi casuali dei residenti.

Quest’anno il festival si intreccia con Buone Nuove, il progetto nato dall’esperienza dell’Edicola Sociale di Piazza Santa Toscana, un’iniziativa che – come raccontato da Heraldo – ha saputo ridare vita a un luogo simbolico del quartiere grazie alla collaborazione tra cittadini e Comune. L’edicola è diventata un presidio di cultura e socialità, e oggi ispira un modo nuovo di pensare la partecipazione civica: diffusa, quotidiana, concreta.

“Un Veronetta Festival esteso conferma ancora una volta non soltanto che il quartiere è vivo e fertile nonostante i cantieri, – ha dichiarato il consigliere delegato alla cultura del Comune di Verona – ma che è possibile viverlo in un modo diverso, senza auto, a piedi, con la cultura, con l’impegno sociale e con il contributo di tutta la comunità.”

Così, tra un mercato e un talk, un ascolto sonoro e una canzone in diretta, il Veronetta Festival 2025 restituisce l’immagine di un quartiere che non smette di interrogarsi su sé stesso. Un luogo dove le buone notizie non arrivano dall’alto, ma nascono da chi lo abita, da chi lo attraversa, da chi sceglie ogni giorno di viverlo insieme agli altri.

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