A Veronetta Spazio Teatro Giovani porta in scena l’identità
La quinta edizione del Festival Veronetta di Spazio Teatro Giovani torna sui palchi e mette al centro della scena una riflessione sull'identità attraverso il dialogo tra generazioni.

La quinta edizione del Festival Veronetta di Spazio Teatro Giovani torna sui palchi e mette al centro della scena una riflessione sull'identità attraverso il dialogo tra generazioni.
Dal 3 maggio al 29 giugno torna in scena Veronetta#SpazioTeatroGiovani, il festival che conclude l’anno di laboratori di Spazio Teatro Giovani con una rassegna di spettacoli, incontri e attività che coinvolge oltre 170 giovani dai 9 ai 34 anni. Gli spettacoli si alterneranno tra il Teatro Santissima Trinità e il Parco Santa Toscana, trasformando questi due luoghi in spazi di espressione, confronto e partecipazione.
Il festival è il risultato di un percorso formativo durato un anno intero e coinvolge ragazze e ragazzi non solo sul palco, ma anche nell’organizzazione e nella gestione dell’evento. È promosso da Spazio Teatro Giovani, un’associazione attiva a Verona dal 2003 che unisce formazione teatrale ed educazione alla cittadinanza. La proposta pedagogica si basa sull’idea che il teatro sia uno strumento per sviluppare il pensiero critico, la consapevolezza e la responsabilità. Per questo, i laboratori non si concentrano solo sull’aspetto performativo, ma costruiscono processi collettivi legati ai contesti e ai territori.
L’edizione 2025 si concentra sul tema dell’identità, scelto come chiave di lettura comune per tutti i gruppi. Una parola che, come spiegano le direttrici Silvia Masotti e Camilla Zorzi, apre interrogativi complessi: cosa definisce chi siamo? Come cambiamo nel tempo? In che modo ci relazioniamo con l’altro? Il teatro diventa così un mezzo per esplorare la dimensione individuale e collettiva dell’identità, mettendo a confronto generazioni, esperienze e punti di vista diversi.
“Il Festival Veronetta è nato come la soluzione pratica all’assenza di spazi scenici durante il covid, e negli anni è diventato un appuntamento imperdibile per tutto il nostro gruppo – racconta Silvia Masotti, direttrice di Spazio Teatro Giovani –. È un’occasione in cui i giovani possono porsi degli interrogativi importanti e andare in profondità: una pratica che secondo noi ha molto a che fare con i giovani, malgrado spesso vengano rappresentati diversamente. In scena i ragazzi hanno l’occasione di porsi delle domande e non darsi delle risposte, ma poter affrontare i temi attraverso il teatro in uno spazio pubblico, questo per noi è un grande regalo”.
A sottolineare l’attualità del tema è anche Camilla Zorzi, co-direttrice di Spazio Teatro Giovani: “Il tema dell’identità è per noi importantissimo in un momento storico in cui le identità si sgretolano e si cristallizzano senza porsi domande fondamentali, senza confrontarsi ma opponendosi le une contro le altre. Queste domande ci hanno spinto a portare in scena l’identità nella sua complessità e nella sua veste più problematica”.
Il quartiere che ospita il festival contribuisce a rafforzare questa riflessione. Veronetta, da tempo sede di progetti culturali e sociali, si conferma uno dei luoghi più dinamici della città. La presenza di comunità diverse, di realtà associative e di spazi ibridi rende questo quartiere un contesto in cui il tema dell’identità non è astratto, ma vissuto ogni giorno nello spazio pubblico.
“L’appuntamento con il Festival Veronetta di SpazioTeatroGiovani è ormai un fisso e ci fa molto piacere – ha commentato l’assessore Jacopo Buffolo –. La scelta di affrontare oggi il tema dell’identità è centrale soprattutto per i giovani, in quanto riflettere sulla nostra – o sulle nostre – identità è un modo per navigare meglio il presente, anche nella crisi di identità che attraversa la nostra società, con tutte le incertezze e paure che ne derivano. Ragionare sull’identità è un modo per superare queste paure e crescere come individui”.
Anche i contenuti degli spettacoli riflettono questa complessità. Il programma propone testi e ispirazioni che attraversano epoche e geografie, mettendo in relazione autori come Shakespeare, Orwell, Sofocle e Attar con episodi storici del Novecento e temi contemporanei. La pluralità delle fonti rispecchia quella dei partecipanti, che portano in scena linguaggi e prospettive diverse a seconda della fascia d’età e del percorso teatrale.
Si inizia con 1984/2024 (4-6 giugno), che rilegge il romanzo di Orwell per esplorare il rapporto tra pensiero critico e conformismo, e si prosegue con Antigone in classe (8-9 giugno), che utilizza il mito per riflettere sul presente. Giovinette (12-13 giugno) racconta la storia della prima squadra di calcio femminile italiana durante il fascismo, offrendo una riflessione sul rapporto tra corpo e potere. Alla serata del 12 giugno parteciperà Emanuela Guizzon, nipote di Tina Anselmi, grazie alla collaborazione con la consigliera Beatrice Verzè.
Con Dagenham, 1968 (18-20 giugno), l’attenzione si concentra sulla lotta per la parità salariale in Inghilterra, mentre Tra due mondi – un altro Romeo, un’altra Giulietta affronta il conflitto israelo-palestinese attraverso una storia d’amore che unisce riferimenti classici e contemporanei.
Il 15 giugno è prevista una serata di cinema in collaborazione con Vivevisioni – progetto Ri-Ciack. Il festival continua a promuovere il dialogo con associazioni e iniziative cittadine, come Angeli del Bello, Udu, Boob Bookclub, Paradisea Bookclub e il Comitato per il Carnevale Benefico Simeon de L’Isolo, che si occupa della cura del Parco Santa Toscana. Durante le serate saranno presenti un food truck del ristorante Tabulè e un banco libri a cura di Pagina Dodici con testi legati agli spettacoli.
L’accesso agli spettacoli al Parco Santa Toscana è gratuito, su prenotazione via email, e fa parte della programmazione condivisa con l’Estate Teatrale Veronese. Gli aggiornamenti saranno disponibili sui canali social di Spazio Teatro Giovani.
In un contesto in cui i giovani faticano a trovare spazi di espressione, Veronetta#SpazioTeatroGiovani dimostra che è possibile coniugare formazione, cultura e partecipazione, offrendo ai ragazzi l’opportunità di essere protagonisti della vita culturale della città.
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