Quanto è accaduto questa notte al veliero Madleen della Freedom Flotilla, impegnato in una missione umanitaria diretta verso Gaza, sta profondamente scuotendo la coscienza di molte persone, inclusi coloro che fino a poco tempo fa si erano schierati con Israele. Le convinzioni di questi ultimi stanno infatti vacillando sempre di più, di fronte alla crescente disumanità riservata alla popolazione civile di Gaza, alla distruzione quasi totale della Palestina, ai blocchi umanitari imposti e, in ultimo, all’attacco subito proprio dalla missione umanitaria del veliero Madleen.

A bordo di questa imbarcazione si trovano, tra gli altri, la nota attivista svedese Greta Thunberg e l’europarlamentare Rima Hassan, la cui presenza rende ancora più drammatica e significativa la gravità di quanto accaduto.

Cosa è accaduto?

Intorno alle 3 di questa notte, un gruppo di navi dell’esercito israeliano ha circondato la nave civile Madleen, che trasportava aiuti umanitari destinati a Gaza, nelle acque internazionali. Nel medesimo momento, droni israeliani hanno spruzzato dall’alto una sostanza liquida irritante per gli occhi e la pelle, con l’obiettivo preciso di immobilizzare e disorientare l’equipaggio della nave.

Successivamente, soldati israeliani sono saliti a bordo della Madleen, procedendo al sequestro di tutte le 12 persone che componevano l’equipaggio e confiscando l’intero carico di cibo, medicinali essenziali e latte in polvere destinati ai civili bisognosi. “Israele non ha l’autorità legale per trattenere i volontari internazionali della Madleen” ha dichiarato Huwaida Arraf, avvocata per i diritti umani e organizzatrice della Freedom Flotilla. “Questo sequestro viola palesemente il diritto internazionale e viola gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia che impongono il libero accesso umanitario a Gaza. Questi volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o contestato un blocco illegale: la loro detenzione è arbitraria, illegale e deve cessare immediatamente”

L’atteggiamento di Israele si mantiene quindi coerente con quanto osservato negli ultimi 20 mesi, da quando è iniziato il genocidio del popolo palestinese, ma anche con le violenze perpetrate negli anni precedenti durante l’occupazione del territorio attraverso armi e forza. Questo comportamento suscita ormai crescente disgusto nell’opinione pubblica, inclusa quella parte che fino a pochi mesi fa sosteneva le azioni e le politiche di Netanyahu. A dimostrarlo sono le sempre più numerose iniziative di solidarietà a favore del popolo palestinese.

Il presidio di solidarietà a Verona

La locandina del presidio in programma per il 9 giugno

Anche Verona non resta a guardare e vuole esprimere il proprio sdegno su quanto è accaduto questa notte e solidarietà ai 12 membri dell’equipaggio della Madleen.

Potere al Popolo, appoggiata da diverse associazioni della città, ha organizzato per questa sera alle ore 20 un presidio in Piazza Santa Toscana per chiedere il rilascio immediato degli attivisti e attiviste sequestrate, la consegna immediata degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese, la fine dell’assedio criminale a Gaza.

Al presidio sarà presente Simone Zambrin, volontario italiano della Freedom Flotilla Coalition.

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