Con il crollo del muro di Berlino e la fine della cosiddetta “guerra fredda”, si sperava in un lungo periodo di pace e di un’ampia diffusione della democrazia nel mondo, soprattutto nei paesi che non l’avevano quasi mai conseguita.

Ma, gli anni 2000 non stanno mantenendo le aspettative ipotizzate alla fine del XX secolo e i processi di reale democratizzazione hanno subito intoppi e involuzioni anche nelle nazioni a democrazia stabile.

La deriva verso l’astensionismo

Il consolidamento della democrazia rappresentativa rispetto a quella diretta, ha consentito ad attori non eletti dal popolo di influenzare la gestione del potere. Così, una sorta di capitalismo cinico e impersonale ha potuto privilegiare i propri interessi e obiettivi, rispetto a quelli della collettività garantiti dalla vera democrazia, infiltrandosi come un potere invisibile ma estremamente efficace.

La rappresentanza politica, intesa come garanzia dell’interesse della comunità, è stata sostituita dalle consorterie, dagli interessi dei gruppi organizzati, dai cosiddetti poteri forti.

L’ evidente potere delle oligarchie, impermeabili ai cambi di gestione politica, ha indebolito il peso del voto popolare, resi inaffidabili i programmi elettorali e ingrossato l’astensionismo.

La consapevolezza da parte di molti cittadini dell’irrilevante importanza del proprio voto sui processi deliberativi e sulle scelte politiche, ha aumentato l’apatia partecipativa della popolazione, represso il dibattito politico e consolidata la prevalenza del voto di scambio rispetto a quello d’opinione.

Foto da Pexels di Cottombro Studio

Populismo e politica

Una situazione che favorisce enormemente il populismo e l’egoismo individuale.

Quando la politica populista lo ritiene necessario per raggiungere i propri obiettivi, non esita a ricorrere demagogicamente alla piazza, svilendo e falsando il vero significato della partecipazione democratica della popolazione alla gestione della cosa pubblica.

Stiamo assistendo ad una trasformazione della democrazia in un pericoloso sistema di potere, che considera i cittadini dei consumatori di prodotti, di concetti, di idee e di comportamenti utili agli interessi dei vertici occulti, sottratti al controllo popolare.

È necessario reagire, pretendere che i cittadini partecipino attivamente alle scelte sul loro territorio, che siano sbugiardati i demagoghi e i populisti e sia  richiesta maggiore attenzione e sensibilità per la tutela dei beni pubblici.

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