Un video che sta circolando da alcuni giorni su Whatsapp ci ha permesso di scoprire una storia che molto ha a che fare con la giornata di oggi, dedicata alla Festa della Liberazione. Una festa che coinvolse tutta la Nazione, ma che ha proprio con Verona un legame particolare.

Foto tratta dal sito “Quelli del ’72”)

Andiamo con ordine. Il video (che mostra alcune foto che rimandano, nella firma, al sito www.quellidel72.it mentre altre, sempre mostrate nel video, rimandato a un altro website, www.ilfrontedelcielo.it) narra di quello che un tempo fu uno degli aeroporti più importanti d’Italia e che ebbe un ruolo decisivo per la storia del nostro Paese nel primo Novecento. Si trovava dove oggi c’è il quartiere fieristico, fra Via Scuderlando e Viale dell’Agricoltura: venne annunciato in pompa magna da “L’Arena” nel 1913 e inaugurato l’anno successivo, nel 1914, alla vigilia della Grande Guerra. In quell’anno c’erano già i primi hangar e le prime officine e presto l’aerodromo “Verona-Tombetta”, come venne chiamato, arrivò a ospitare ben sette squadriglie, fra cui quella che difendeva la città dagli attacchi dell’aviazione austriaca. Ma al di là del fondamentale ruolo di baluardo che ebbe per la città, quello fu un aeroporto a dir poco strategico durante la Guerra del 1915-18, perché dalla sua pista polverosa partivano e atterravano gli aerei che portavano approvvigionamenti alle truppe italiane dislocate lungo il Piave dopo la sconfitta di Caporetto e sempre da lì partivano i bombardieri per andare a colpire le linee nemiche in Valsugana. Era talmente importante che vi trovarono la propria base anche alcuni reparti dell’aviazione alleata, soprattutto francesi e, in misura minore, inglesi.

Foto tratta dal sito “Il Fronte del Cielo”

Finita la Guerra l’Aeroporto negli anni Venti venne dismesso e nella grande aerea dislocata fra l’attuale Fiera e la chiesa di Santa Teresa spuntarono i Magazzini Generali, inaugurati ufficialmente nel 1924. Ecco, lì, in quel luogo, il 25 aprile del 1945 – 75 anni fa esatti – ci fu uno degli ultimi scontri a fuoco in suolo italico fra americani e tedeschi, scontro che inevitabilmente fece delle vittime. In una foto che è stata ritrovata soltanto alcuni anni fa si vedono queste vittime a terra, proprio davanti a uno degli ingressi ai Magazzini Generali.

Si tratta di un documento eccezionale, conservato a New Orleans negli Stati Uniti, dove nel 2000 è stato inaugurato il “The National WWII Museum”, cioè quello che molti considerano il più importante museo al mondo dedicato alla Seconda Guerra Mondiale e al quale ogni anno vengono regalati decine e decine di documenti e cimeli da parte dei Veterani. In attesa di capire cosa scriveranno su questo episodio gli storici, si possono – come viene spiegato nel video – trarne alcune deduzioni: la mattina del 25 aprile 1945 venne proclamata in Italia la fine della guerra e la Liberazione dall’invasore nazista, nonostante lo strascico di qualche “scaramuccia” fra gli eserciti rivali in quello e anche nei giorni successivi. In questa immagine, a differenza di altre foto scattate quel giorno, non si vedono le ombre delle persone ritratte e quindi presumibilmente fu scattata verso mezzogiorno. La Seconda Guerra Mondiale, quindi, in Italia terminò con molta probabilità proprio qui a Verona, con quello scontro a fuoco in quello che un tempo fu un importante aeroporto e che oggi è adibito ad anonimo parcheggio. Un luogo per certi aspetti dimenticato da tutti, dai cittadini veronesi ma anche dalle Commissioni di Toponomastica del Comune di Verona, che non hanno mai ritenuto opportuno mettere una targa o un busto a ricordare, ad esempio, alcuni dei più grandi piloti italiani dell’epoca che partirono da qui, fra cui anche il più grandi di tutti, Francesco Baracca.

Francesco Baracca

In una giornata che purtroppo non smette di essere divisiva sia a livello Nazionale, come ha giustamente scritto ieri su questa testata Stefano Magrella, sia a livello locale – e le polemiche che hanno coinvolto l’ANPI di Verona e il Sindaco Federico Sboarina riguardo alle celebrazioni lo sono ancora una volta a testimoniare –ricordare il ruolo fondamentale che ebbe proprio la nostra città in quel fatidico 25 aprile del 1945 può aiutare le coscienze a superare – chissà – le divisioni e accettare il fatto che l’Italia non ha ancora fatto i conti con il suo controverso passato. Grazie, dunque, a chi ha creato e diffuso quel video per raccontare questa storia poco conosciuta della nostra città. 

Foto di copertina tratta dal sito www.cmpr.it.

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