La copertina di Verona-Fiorentina, nell’epoca del reel e di tiktok, non può che essere la prodezza balistica di Biraghi che dalla sua metà campo beffa Montipò e tutto il Bentegodi. E allora adeguiamoci e partiamo da lì anche noi. 

Il capitano viola all’89esimo minuto, sopra di due reti e con un avversario di fatto assente, ha pensato bene di fare il fenomeno e tirare a sorpresa con l’uomo a terra. Non troppo elegante, non ci piove, ma questi sono problemi di altri. 

Il problema del Verona è che i ragazzi in blu, all’89esimo minuto di un lunedì sera da brividi, avevano una tale voglia di tornare negli spogliatoi che si sono scordati una regola del calcio che si insegna agli esordienti. Un particolare ben più preoccupante di qualsiasi risultato a referto.

Un risultato troppo pesante

A ben guardare il rotondo tre a zero è davvero un risultato troppo pesante per quel che si è visto in campo, non è solo una frase fatta che gli allenatori dicono quando prendono un’imbarcata. La Fiorentina non ha particolarmente impressionato, limitandosi a insaccare le occasioni concesse, mentre l’Hellas ha costruito diverse occasioni, soprattutto nel primo tempo. 

Il punto è che anche se la partita fosse terminata con un risultato meno severo, il giudizio sulla gara non cambierebbe di una virgola. È stato di gran lunga il peggior Verona dell’era Sogliano-Zaffaroni.

I mister hanno messo in campo una squadra snaturata, con marcature sbagliate e senza quel punto di riferimento davanti che aveva aiutato l’Hellas a trovare un senso negli ultimi mesi.

Dawidowicz, lento e impacciato, è stato piazzato a marcare Ikone, il più veloce e temibile in dribbling dei viola. In difficoltà fin dall’inizio, il polacco ha di fatto obbligato Doig a non spingere, rimanendo a coprire su Dodò, lasciando una voragine tra i reparti e di fatto annullando la fascia sinistra che così bene aveva fatto recentemente.

Un Verona perso

Dall’altra parte capitan Faraoni, forse non pronto ma decisamente non all’altezza del giocatore che conosciamo, ha regalato anche la fascia destra, con Ngonge lasciato a pascolare e imbizzarrirsi per conto suo.  

Lazovic nel compito ingrato di marcare Amrabat ha sprecato energie e potenziale offensivo, pur riuscendo ad essere il più positivo dell’attacco. E poi Lasagna.

Gli unici a presidiare il campo e a cercare di districarsi nel dominio viola della mediana sono stati Tameze e Duda, il primo a recuperare palloni e sbattersi con le sue incursioni, l’altro a tentare di aggiustare le geometrie di un Verona perso.

Analisi delle tre reti

Il primo gol della Fiorentina arriva per errori tattici del mister e tecnici dei difensori, ma il Verona prova a reagire con il suo gioco di palle lunghe a nessuno. Ci pensa Lazovic a trasformare il fango in oro e a servire un pallone sulla testa di Lasagna. La porta è spalancata, il pallone è morbido e Kevin è Kevin.

Il pareggio sfumato è una botta per il Verona che, pochi minuti dopo, riceve il colpo di grazia con il raddoppio su calcio d’angolo. Hien si perde Cabral, che segna il quinto gol in quattro partite. Avere il bomber di certo aiuta…

Il secondo tempo non ha nulla da dire. Il Verona non scende in campo e, per quanto la partita sia assolutamente recuperabile, non si ha mai la sensazione che l’Hellas possa farlo. I difensori manovrano con lentezza sperando di far salire la retroguardia della Fiorentina e di sorprenderla con un lancio lungo sulla corsa degli attaccanti. Non ci casca nessuno e davanti non si tiene un pallone. L’ingresso di Gaich sembra dare un po’ più senso all’attacco gialloblù, ma ormai il danno è fatto, ognuno gioca per sé e cerca glorie improbabili. Il palo dell’argentino è solo il sigillo di una serata da archiviare.

Parola d’ordine, resettare e ritrovarsi

Al fischio finale la curva incita i suoi. Non è finito niente. L’Hellas non era salvo dopo la Salernitana e non è di certo spacciato oggi. Il percorso è ancora lungo e ci saranno altre sconfitte. Ora è imperativo resettare e ritrovarsi, ci sono solo cinque giorni per farlo prima di affrontare una gara fondamentale.

Poche settimane fa tutti avrebbero messo la firma per arrivare allo scontro diretto con lo Spezia con la prospettiva di agganciarli in classifica. Una partita da non sbagliare, certo, ma soprattutto una partita da affrontare con lo spirito che la squadra ha mostrato di avere.

Se l’approccio e le scelte saranno quelle viste contro la Fiorentina, allora sì, il Verona è spacciato.

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