Nell’estate dei sogni per lo sport italiano anche le Paralimpiadi di Tokyo 2020 non hanno deluso. Sono state 69 (14 ori, 29 argenti e 26 bronzi), infatti, le medaglie conquistate. Si tratta di un nuovo storico record per la spedizione azzurra, che di tutte questi titoli ne ha visti 26 conquistati da atleti veneti, e di questi 15 vinti da atleti veronesi.

Tre veronesi sul podio

Il più vincente dell’intera spedizione azzurra è stato proprio un veronese, Stefano Raimondi, che nel nuoto è riuscito a conquistare ben 7 medaglie (1 oro, 4 argenti e 2 bronzi). Per il nuotatore originario di Zimella quella di Tokyo è stata la sua prima Paralimpiade, raggiunta anche grazie al titolo europeo conquistato nel 2018 a Dublino nei 100 metri rana, la stessa specialità con la quale ha ottenuto il suo unico oro in terra nippponica.

La storia di Stefano Raimondi, come tanti altri, è tutta da raccontare. Già a 15 anni dovette subire una brusca e imprevista sterzata quando, a causa di un incidente in motorino, perse l’utilizzo di una gamba. Per questo brutto infortunio fu costretto ad abbandonare la sua passione, il calcio, per ritrovarsi in vasca a nuotare ogni stile possibile. Siamo di fronte a un talento che a soli 23 anni è riuscito, non solo a vincere un oro, ma anche quattro argenti – 100 metri dorso, 100 metri farfalla, 200m misti e staffetta 4×100 stile libero – e due bronzi nei 100 metri stile libero e nei 4 x 100 stile libero. 

Sempre dalla vasca del nuoto sono arrivate grandi soddisfazioni per l’Italia e per Verona. Il merito è di Xenia Francesca Palazzo, che è riuscita a conquistare altre quattro medaglie. L’azzurra, palermitana di nascita, può essere considerata veronese di adozione, visti tutti gli anni trascorsi ad allenarsi con il Verona Swimming Team. Dagli esordi del 2012, alla prima Paralimpiade, Xenia si è sempre confermata come un grande talento, arrivando già a Rio 2016 a conquistare ben due finali di categoria. Ma la maturazione definitiva è arrivata proprio a Tokyo 2020 dove a soli 23 anni è riuscita a conquistare un oro nella 4×100 stile libero, l’argento nei 200 metri misti e ben due bronzi, nei 400m e nei 50m stile libero.

Medaglie anche per Porcellato e Brunelli

Quella di Tokyo è stata un’edizione dove si è dato meritato spazio ai giovani, ma anche i veterani non sono stati da meno. L’esempio più concreto è quello dell’eterna Francesca Porcellato, che dopo aver vinto tutto alle rassegne paralimpiche estive e invernali, ha deciso di regalarsi un’ultima gioia, alla soglia dei 52 anni, vincendo l’argento nella cronometro femminile di ciclismo su strada.

La pongista veronese Michela Brunelli

Infine, per Michela Brunelli, l’argento nella gara a squadre del Ping Pong, è stato il coronamento di una carriera straordinaria alla quale mancava solo la medaglia paralimpica, dopo aver sfiorato il podio con due quarti posti in due edizioni consecutive.

Insomma, quella di Tokyo è stata una spedizione storica per la spedizione Paralimpica Azzurra ma soprattutto indimenticabile per la città di Verona. 

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