Quanto stiamo pagando per le nostre bollette di energia gas e luce? La domanda in questi giorni appare particolarmente urgente, perché i rincari – ampiamente previsti nel corso della scorsa estate a causa soprattutto della rovinosa guerra fra Russia e Ucraina – si stanno abbattendo da settimane su famiglie e aziende, che stanno ricevendo “mazzate” da cui in qualche caso sarà purtroppo difficile riprendersi.

Per fortuna c’è la possibilità di rateizzare le spese e questo è senz’altro un aiuto importante, ma c’è anche un’altra questione che sta suscitando interesse in città nelle ultime ore e che riguarda l’indice di mercato utilizzato dalla principale azienda di energia della città, AGSM AIM. Una parte delle bollette fin qui pagate nel corso dell’autunno e della prima parte d’inverno hanno riscontrato infatti un prezzo quasi doppio rispetto a quanto previsto dall’indice di mercato italiano. Come mai?

Un indice… che vale doppio

Di fatto AGSM AIM ha deciso di tenere ancorato sull’indice di Amsterdam il proprio valore mentre il prezzo del gas e dell’energia elettrica si può, dalla fine dell’anno scorso, agganciare a quello della Borsa italiana, cosa che peraltro hanno fatto alcuni dei competitor della municipalizzata veronese. La differenza non è irrilevante: in molti casi l’energia pagata a dicembre equivale a 0,635 euro al kWh mentre l’indice italiano prevede un costo, per la stessa energia, di 0,29 euro, quindi la metà. Anche nel caso del gas il prezzo pagato ad esempio sulla bolletta di dicembre è stato di 2,66 euro al metro cubo mentre per i contratti con indice italiano il costo si aggira attorno all’1,23 euro e anche in questo caso siamo ben oltre il doppio le tariffe che si sarebbero potute pagare.

Perché, allora, i contratti più vecchi, precedenti all’entrata in vigore del nuovo indice “ARERA” (Autorità per l’energia elettrica e il gas) con un indice che si aggiorna mensilmente, non sono stati adeguati alle nuove condizioni? Nella giornata di lunedì 30 gennaio (il giorno precedente a quello in cui scriviamo) è stato pubblicato sul quotidiano L’Arena un redazionale con l’intento di spiegare appunto la situazione.

Il redazionale fatto uscire da AGSM AIM sul quotidiano L’Arena il 30 gennaio 2023

In particolare il testo spiega che “i clienti di AGSM AIM Energia hanno dei contratti che fanno riferimento a due indici diversi: il Pfor e il Psv. Il Pfor è l’indice storico, da sempre calcolato secondo una formula stabilità dall’ARERA e viene aggiornato al termine di ogni trimestre per i tre mesi successivi. L’indice Psv, introdotto soltanto alla fine dello scorso anno da ARERA, si aggiorna mensilmente ed è legato alla media del prezzo all’ingrosso del gas del mese precedente. I due indici, quindi, hanno dinamiche e variazioni temporali differenti. I clienti che hanno un contratto legato al Pfor hanno avuto l’aggiornamento della tariffa del prezzo del gas a gennaio e tale aggiornamento varrà fino alla fine del mese di marzo. I clienti, invece, con un contratto legato all’indice Psv vedranno il prezzo del gas aggiornarsi mensilmente. Nonostante il trend del prezzo del gas da inizio gennaio sia in significativo calo, chi ha un contratto a Pfor non potrà beneficiare di queste riduzioni fino al prossimo aggiornamento che sarà efficace dall’inizio di aprile”.

In poche parole chi ha un contratto (più vecchio) legato all’indice Pfor (legato alla Borsa di Amsterdam) in questi mesi sta pagando, più o meno, il doppio di quelli (più “giovani”) legati all’indice Psv e agganciati alle variazioni della Borsa italiana. Gli indici, peraltro, sono variabili e non è nemmeno detto che quello che oggi appare più conveniente (quello italiano) possa esserlo anche in futuro. In passato l’indice di Amsterdam è stato, ad esempio, ben più conveniente e potrebbe tornare a esserlo un domani. Certo è che la fattura mensile, adottata da AGSM AIM a partire da dicembre per permettere ai suoi clienti di meglio regolarsi con le spese delle bollette, avrebbe decisamente più valore con un prezzo che viene aggiornato mensilmente (come il Psv) e non trimestrammente (come il Pfor). Fra l’altro anche il costo del teleriscaldamento è legato al Pfor e tempo fa l’associazione degli amministratori di condominio aveva richiesto di poterne ridiscutere i costi, senza mai ottenere risposta da AGSM AIM.

La tutela del consumatore

La cosa che lascia più perplessi, però, è che la giustificazione fornita per aver lasciato invariato questo indice senza alcuna comunicazione alla clientela è che il Decreto Milleproroghe promulgato dal Governo Draghi non permette fino al prossimo 30 giugno 2023 di variare unilateralmente un contratto da parte dell’azienda. “Fino a tale data la modifica di un contratto di fornitura può avvenire solo su richiesta del cliente”.

Sappiamo benissimo, infatti, che questo tipo di norma – come peraltro sosteneva il messaggio condiviso nelle chat da cui è partito tutto – è stata varata a tutela del consumatore e non è una norma da interpretare in senso restrittivo, tout court. Lasciando invece invariato il prezzo e senza avvisare subito il cliente lo si è lasciato “unilateralmente” nella situazione precedente, senza che questi avesse l’effettiva opportunità di arginare l’emorragia delle salatissime bollette (soprattutto di dicembre e gennaio) che proprio in questi giorni occorre pagare. A onor di cronaca nel luglio del 2022 AGSM AIM aveva inviato ai propri clienti una complicata missiva nella quale spiegava come viene calcolato il prezzo del gas e una proposta di modifica unilaterale del contratto, che prevedeva appunto l’aggancio delle nuove condizioni economiche all’indice PSV. La proposta poi evidentemente non ha avuto seguito, forse proprio a causa del Decreto Aiuti bis o dell’interpretazione che AGSM AIM ne ha dato.

Ad ogni modo non dovrebbe essere dato per scontato che tutti gli utenti di AGSM AIM leggano giornalmente il quotidiano L’Arena. La comunicazione, è vero, è presente sulla home page del sito aziendale, ma anche in questo caso l’utente non è tenuto, in mancanza di comunicazioni ufficiali, a monitorare costantemente il portale online di AGSM AIM.

Alla pagina www.agsmperte.it si trova la schermata qui sotto:

Cliccando sul testo si accede a una ulteriore schermata che prevede una serie di campi da compilare per richiedere di essere contattati e adeguare così il proprio contratto al prezzo legato all’indice Psv, in questo momento decisamente più vantaggioso.

La tempistica è tutto

Tenendo conto del particolare periodo storico che stiamo vivendo e delle difficoltà di molte famiglie a sostenere l’attuale situazione a causa proprio dell’aumento di molte voci di spesa, che si ripercuotono inevitabilmente sul tenore generale di vita, sarebbe stato davvero importante per i clienti della municipalizzata avere avuto tempestivamente questo tipo di informazioni. Anche ammesso che i metodi utilizzati per comunicare siano congrui, infatti, viene da chiedersi se le tempistiche scelte (fine gennaio, quasi al termine cioè del periodo-clou di massimo utilizzo del riscaldamento, come i mesi di dicembre e gennaio) siano efficaci nei confronti dei proprio clienti.

Contattiamo, perciò, l’ufficio stampa di AGSM AIM per chiedere una posizione ufficiale dell’azienda sulla questione e ci viene gentilmente comunicato che domani mattina, sulla querelle, si svolgerà una conferenza stampa. Non ci resta, dunque, che attendere per capire meglio le motivazioni che hanno portato a gestire in questo modo la comunicazione e il rapporto con i clienti.

Nel frattempo, proprio grazie al tam tam dei social, i telefoni della municipalizzata sono stati presi d’assalto da centinaia di utenti che hanno chiesto immediatamente il cambio di contratto, che però avrà efficacia a partire dal mese di febbraio.

Meglio tardi che mai, ma a quel punto sarà un po’ come aver chiuso la stalla dopo che sono già scappati i buoi.

La sede in lungadige Galtarossa di AGSM AIM

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