Che la violenza di genere sia un fenomeno complesso ormai è risaputo.

Come non è possibile semplificarlo ad azioni estemporanee o, peggio, a raptus fuori dall’ordinario. Non è possibile nemmeno pretendere di affrontarlo con un’unica modalità: quella legislativa e penale, per esempio. Modalità che arrivano sempre dopo, troppo tardi e spesso si concludono colpevolizzando la vittima o non tutelandola adeguatamente.

Per questo gli enti attenti alla problematica, le associazioni ed i centri antiviolenza cercano sempre di trovare nuovi canali di sensibilizzazione e di informazione.

Da poco abbiamo raccontato di un’esperienza dedicata a parrucchieri ed estetiste, dell’Ulss 2 della Marca Trevigiana.

In questo articolo invece ci occuperemo di un’iniziativa che vede collaborare tra loro un’amministrazione comunale, delle associazioni e un centro commerciale.

È infatti necessario un capillare intervento comunicativo, informativo, ed educativo che raggiunga il più alto numero di persone, nella loro quotidianità e ben prima che succeda l’irreparabile.

Perché se certe azioni violente accadono significa che dietro c’è un pensiero che le permette. E qual è il veicolo principale di diffusione e consolidamento del pensiero? Il linguaggio.

Locandina dell’evento

A Castelfranco Veneto (TV), nel Centro Commerciale “I giardini del Sole”, è stata allestita una mostra composta da 45 pannelli, intitolata Lessici familiari. Stereotipi ad ogni latitudine, visitabile fino al 24 Novembre.

La mostra nasce a Milano, tra febbraio e marzo del 2020, e vuole far riflettere su quanto comunemente si cada negli stereotipi di genere, con il linguaggio quotidiano.

Ideata dall’associazione Cerchi nell’Acqua, centro antiviolenza milanese ormai storico e socio fondatore della rete nazionale DIRE (Donne in rete contro la violenza). a causa della pandemia ha subito una pausa ma ora ha finalmente ripreso a girare, facendo tappa anche a Castelfranco Veneto.

Qui è stata promossa e organizzata dalla Commissione Comunale per le Pari Opportunità, le Politiche di Genere e i Diritti Civili, in collaborazione con il centro antiviolenza Nilde.

La particolarità è la location: l’ingresso principale di un enorme centro commerciale. Abbiamo intervistato Daniela De Matteis, della Direzione dei Giardini del Sole, chiedendole il motivo di questa scelta.

De Matteis, di solito non si pensa a un centro commerciale come ad un luogo di sensibilizzazione, come nasce questa idea?

La dottoressa De Matteis, presso la mostra. Foto di L.Cappellazzo

«Il nostro centro commerciale è presente a Castelfranco da 26 anni ormai. Da sempre collaboriamo con il Comune perché come centro commerciale siamo sensibili a certe tematiche, che vanno dai temi ambientali e sociali fino a questo, della violenza sulle donne che abbiamo accolto a braccia aperte.

Mettiamo quindi a disposizione aree del nostro centro per varie iniziative. Fino a settimana scorsa per esempio avevamo un’iniziativa rivolta alle scuole elementari, dal titolo “Riscriviamo il futuro”, in cui abbiamo raccolto pennarelli scarichi che verranno poi rigenerati. Ai bambini in cambio regalavamo delle matite colorate con all’interno dei semini da piantare.

Vogliamo andare oltre il concetto che il centro commerciale è un luogo puramente di lucro e di spesa. Vogliamo invece poter utilizzare gli spazi disponibili della galleria per poter sensibilizzare le persone che la frequentano.»

Un po’ come le piazze del mercato di una volta quindi, che non sono solo luoghi di compra-vendita, ma anche di incontro e di scambio…

«Esattamente. Sarebbe una cosa bellissima riuscire a ricreare quel tipo di contesto in cui la gente si incontra e può ricevere informazioni importantissime, come queste della mostra di oggi.»

E infatti al centro commerciale, non si trovano solo le immagini e le frasi sui luoghi comuni più diffusi di tutti i paesi del mondo. Nei pomeriggi sono presenti a turno, i componenti della Commissione per le Pari Opportunità, che incontrano i visitatori ed offrono informazioni relative al contrasto della violenza sulle donne.

Volantini informativi presenti alla mostra

«La Commissione delle Pari Opportunità non è un organo consigliare, ma un insieme di persone variegato in cui si trovano sia Consiglieri Comunali che rappresentanti della cittadinanza. Di questi componenti esterni ci sono operatori del centro antiviolenza Nilde, operatori sanitari, volontari… tutte persone che dai loro particolari settori di intervento, possono offrire importanti informazioni alla cittadinanza.»

Ci spiega Pina Moffa, dello staff di Comunicazione e Ricerca e Sviluppo del Comune.

«Come Amministrazione stiamo cercando di creare varie iniziative sul tema della violenza contro le donne. Abbiamo una Commissione che sta lavorando molto bene, grazie all’apporto delle diverse figure professionali presenti.

Abbiamo in programma altri eventi, con l’obiettivo di creare un rapporto diretto con i nostri cittadini, dare loro la possibilità di avere un contatto diretto proprio con coloro che si occupano di questo tema e non solo organizzare eventi isolati che lasciano il tempo che trovano.» Conclude la vice sindaca nonché assessora alle Pari Opportunità, Marica Galante.

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