Sono stati aggiornati i dati di Eduscopio, progetto della Fondazione Agnelli che permette a docenti, famiglie e studenti di valutare in termini assoluti e di confronto la qualità e la competitività delle scuole superiori italiane a partire dai dati delle performance dei loro studenti all’Università, o alla capacità di trovare lavoro dopo il diploma. A Milano il Leonardo risulta il miglior Liceo Scientifico mentre il Sacro Cuore come miglior Classico; a Roma, invece, il miglior Liceo Classico è il Visconti mentre il Righi si conferma come primo Liceo Scientifico della città. E a Verona?

Dati da Eduscopio.it
Dati da Eduscopio.it

I parametri scelti per la valutazione sono la media dei voti conseguiti ponderata per crediti formativi di ogni esame e la percentuale dei crediti acquisiti tra quelli previsti al primo anno. Utile poi l’indice FGA, un indicatore sintetico che combina medie e percentuali di crediti acquisiti dando loro lo stesso peso (50/50). Da valutare trasversalmente, ma non è questa la sede né se ne occupa Eduscopio, l’impatto sui dati degli alunni di origine straniera: per esempio, secondo la CISL, la città veneta con il maggior numero di alunni stranieri è proprio Verona (20.718); dato che incide sulle statistiche anche perché, oltre al gap culturale e sociale, accade che molti giovani interrompano “la frequenza scolastica tra i 17 e i 18 anni” e siano protagonisti di un abbandono scolastico precoce (32%, dato Veneto Statistiche Flash 2019-2020).

Dati da Eduscopio.it

I Licei Classici

A Verona, dunque, tra i Classici occupano le prime tre posizioni il Liceo Maffei (a soli 3 punti dal Sacro Cuore di Milano), il Guarino Veronese e il Liceo Medi di Villafranca. Se le performance in termini assoluti sembrano molto buone, marca la differenza rispetto all’eccellenza il numero dei diplomati in regola, il che significa che il Liceo Classico veronese ha una maggiore tendenza alla selettività piuttosto che all’inclusività; fa eccezione in questa classifica il Liceo Don Mazza (Diplomati in media: 86,7%) che paga questa attitudine con una preparazione mediamente lontana dalla vetta.

Dati da Eduscopio.it

I Licei Scientifici

Tra gli Scientifici, preso a riferimento il Liceo Leonardo da Vinci di Milano (FGA 91,38), le prime tre posizioni sono occupate da Guarino, Copernico-Pasoli e Messedaglia. Anche qui le percentuali di diplomati in regola, fatta eccezione per il Medi e il Leonardo Da Vinci (di Verona), sono tutte sotto l’80%, in molti casi sotto il 70% a dimostrazione di una crescente selettività; in questo senso il dato di Milano del Leonardo da Vinci, con un bassissimo indice di diplomati in regola (58,4), ci dà un primo segnale di come i percorsi che si legano alle materie scientifiche siano più impegnativi. Infatti, come detto, se l’indice è basso, la scuola è molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature e/o hanno abbandonato il corso di studi. 

Dati da Eduscopio.it

Gli Istituti Tecnici

Diverso il discorso tra i tecnici. Se i tecnici-tecnologici mantengono un FGA tra il 75% e il 60%, è molto più bassa la percentuale ai tecnici-economici, tra il 63% e il 42% con un indice di diplomati in regola generalmente inferiore al 60%.

Dati da Eduscopio.it

I dati, di fatto, mostrano come non solo questi percorsi siano molto selettivi, ma in generale sottolineano un’apparente difficoltà dei percorsi scolastici tecnico-economici veronesi, i cui studenti all’università hanno una media voti tra il 22 e il 25, con 2-3 punti di scarto rispetto ai tecnici-tecnologici. Questo dato potrebbe essere interpretato come effetto come una scarsa propensione alle materie tecniche/scientifiche delle nuove generazioni, un’efficacia decrescente dell’insegnamento nei cicli scolastici della primaria e della secondaria di I grado delle materie scientifiche oppure della licealizzazione delle recenti generazioni di studenti: segnala infatti il Ministero che

“I Licei, con il 57,8% delle preferenze, si confermano in testa alle scelte delle studentesse e degli studenti. Seguono gli Istituti Tecnici, con il 30,3% delle iscrizioni, e i Professionali, scelti dall’11,9% delle ragazze e dei ragazzi”.

Un effetto della licealizzazione potrebbe quindi essere quello di veder sottratti agli istituti tecnici tecnologici ed economici le menti più brillanti anche se almeno in Veneto il fenomeno è meno evidente in quanto si conferma Regione con più adesioni per i tecnici (38%) e buona seconda per i professionali (13,8%). Da valutare a parte la situazione delle Scienze Umane, un percorso umanistico che, come tale, dovrebbe avere alti valori di diplomati in regola mentre, in realtà, così non è, forse per effetto di un orientamento della secondaria di primo grado (la vecchia scuola media) che sta dirottando molti studenti verso un percorso percepito, erroneamente, come meno caratterizzato del classico ma comunque alleggerito nelle materie scientifiche (come gli scientifici o i tecnici) e forse valutato (sempre erroneamente) come meno impegnativo e più tagliato per un’utenza femminile o comunque meno motivata.

Le ragazze e le materie scientifiche

Messa così sembra una forzatura sessista, ma i dati del 2018 a livello nazionale ci dicono che le ragazze erano il 70,8% dei neo iscritti al Classico, il 79,3% al Linguistico e solo il 44% dei neo iscritti ai Professionali e il 31% nei Tecnici; lo confermano tre anni dopo i dati della Regione Veneto (maggio 2021) quando sottolineano tendenze che sembrano stereotipi, ma i numeri sono numeri.

Dati da Veneto Statistiche Flash (2019-2020)

Perché, se pure i ragazzi veneti sono sopra la media italiana per competenze matematiche, di fatto le ragazze in difficoltà sono quasi il doppio dei maschi: così, la prospettiva di diventare NEET (Not in Education, Employment or Training) è di 5 punti superiore ai maschi, dato in linea con la media nazionale, infatti “si tratta di 2,1 milioni di giovani, in aumento di 97.000 unità sul 2019. Per le donne la percentuale sale al 25,4% (oltre una su quattro) mentre per gli uomini è al 21,3%”.

Dati da Veneto Statistiche Flash (2019-2020)

Da segnalare poi un divario del 30% a favore degli uomini nelle lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), dato che sembra contraddittorio con il fatto che le donne si laureino in percentuale significativamente maggiore: è evidente allora che non solo gli uomini hanno probabilmente meno difficoltà a trovare lavoro subito dopo il diploma ma pure che le ragazze prediligono percorsi umanistici.

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