In vista della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre), sono molte le associazioni, enti e istituzioni che organizzano lungo tutto il mese di novembre, incontri di sensibilizzazione, formazione o informazione riguardanti questo tema. Purtroppo molto spesso, anche sul tema della violenza di genere, si incappa in frasi fatte, luoghi comuni o slogan più o meno riusciti.

Per questo è davvero interessante l’iniziativa ideata dall’Ulss 2 della Marca Trevigiana, che ha il merito di cercare in modo creativo ma concreto, di avvicinare il più possibile le vittime di violenza intra famigliare. Soprattutto quelle donne che non oserebbero mai entrare nei luoghi formali di denuncia, ma che se agganciate in contesti soft invece, potrebbero ricevere quell’appiglio di cui hanno bisogno per provare ad uscire da una situazione di sofferenza.

Locandina dell’iniziativa

L’iniziativa in questione si intitola “Se la vita prende una brutta piega… dacci un taglio” ed è dedicata alla sensibilizzazione di parrucchieri ed estetiste; professionisti che spesso si ritrovano nel ruolo di confidenti di clienti vittime di violenza. Titolo e progetto ricalcano una proposta simile del Tennessee, in Nord America, che vanta il triste primato di essere tra primi 10 stati americani per numero di donne uccise da uomini.

In questo stato, dal 1° gennaio di quest’anno, dopo alcuni anni di sperimentazione, la formazione al riconoscimento delle vittime di violenza è diventato un corso obbligatorio per chi si preparare a diventare un professionista della bellezza. Anche in Italia erano già partiti progetti simili: in Piemonte e in provincia di Venezia per esempio. Ma gli ultimi due anni di pandemia hanno purtroppo bloccato queste, come altre iniziative innovative.

Ora l’Ulss 2 ci riprova e nei Comuni di Conegliano, Pieve di Soligo e Vittorio Veneto (tutti Comuni in provincia di Treviso), verranno proposti tre incontri per spiegare a parrucchieri ed estetiste, il senso dell’iniziativa. A tal proposito abbiamo intervistato la dottoressa Martina Barban, medico del Pronto soccorso di Conegliano e membro del gruppo di lavoro impegnato nel contrasto alla violenza contro le donne dell’Ulss 2.

Dottoressa Barban, ci spiega come è nata quest’idea?

«La nostra Azienda Sanitaria della Marca Trevigiana, è molto impegnata sul fronte del contrasto della violenza sulle donne. Con il tempo è nato un gruppo di lavoro molto sensibile e presente con iniziative di varia natura, la cui referente è la dottoressa Morellato del Pronto Soccorso di Montebelluna. Come distretto di Pieve di Soligo, abbiamo voluto avviare un’iniziativa che toccasse proprio i nostri comuni di riferimento. Questo progetto vede lavorare in sinergia il personale dei Pronto soccorso di Conegliano e Vittorio Veneto, il Comitato dei Sindaci del Distretto Pieve di Soligo, la Fondazione di Comunità Sinistra Piave, Il Centro Antiviolenza di Vittorio Veneto, lo Sportello Antares di Pieve di Soligo e le associazioni di categoria. Tanti soggetti diversi coinvolti, ciascuno portando le proprie risorse e competenze. Grazie al Comitato dei Sindaci per esempio, potremo usufruire gratuitamente delle sale in cui avverranno le serate di sensibilizzazione. Il primo obiettivo degli incontri infatti è far sì che il territorio in cui operiamo, sappia che esiste una rete antiviolenza attiva all’interno dell’Ulss 2 per il sostegno alle donne vittime di abusi.»

Come si articolerà il percorso?

«In programma ci sono tre serate informative rivolte a parrucchieri ed estetisti, che si terranno nel mese di novembre.

Dalla pagina Facebook dell’Ulss 2, per promuovere l’iniziativa.

L’obiettivo degli incontri è quello di far conoscere a questi professionisti la Rete per il sostegno alle donne vittime di abusi (Pronto Soccorso, Suem, Forze dell’ordine, Centri Antiviolenza…), rendendoli capaci di offrire un aiuto concreto nel caso in cui una cliente si confidi o percepiscano di avere di fronte una donna maltrattata. È prevista, inoltre, la distribuzione di materiale informativo sulla violenza di genere nei saloni dei partecipanti, con indicati i numeri di telefono di riferimento territoriali antiviolenza e stalking. A conclusione dell’iniziativa, il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, verrà chiesto ai professionisti di decorare le vetrine dei loro saloni con lo slogan della campagna e con i numeri telefonici di riferimento. L’iniziativa è libera, gratuita e per questo ci teniamo a pubblicizzarla il più possibile.»

Ma perché proprio i professionisti dei saloni di bellezza?

«Io lavoro in un Pronto Soccorso. Con l’esperienza e una formazione dedicata, ho imparato a riconoscere alcune dinamiche comuni che vive che subisce violenza. Per esempio, in Pronto Soccorso spesso le vittime sono accompagnate dal partner, cioè proprio la persona che le maltratta. Difficilmente quindi hanno la possibilità di poter esprimersi liberamente, spiegando cosa succede o magari chiedendo aiuto.

Anche solo prendere un volantino in sala d’attesa, diventa un’azione difficile da compiere.

Foto di cottonbro, pexels.com

Se invece il volantino si trova dalla parrucchiera, ecco che raccoglierlo diventa più semplice e meno rischioso. Se poi la parrucchiera è anche stata formata all’esistenza della rete, potrà dare delle semplici indicazioni su come poter contattare gli operatori antiviolenza. L’idea di provare, ci è venuta proprio ascoltando le nostre parrucchiere che ci hanno confidato di essere venute a conoscenza di certe situazioni e di non aver saputo cosa rispondere alla cliente. O di estetiste che chiacchierando, ci hanno raccontato di trovare ematomi o segni di violenza sulle clienti durante il trattamento. L’intento è quello di coinvolgere nella Rete antiviolenza sempre più persone attive nella comunità, facendo in modo che siano capaci di riconoscere una donna vittima di abuso e, in qualche modo, possano aiutarla e facendo sì che anche i saloni di bellezza diventino luoghi dove sensibilizzare le persone, con discrezione e delicatezza.»

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