Durlo è un paesino della Lessinia Orientale, situato a 845 metri di altitudine sul livello del mare, in provincia di Vicenza. Alle sue spalle la Purga di Durlo, montagna di origine vulcanica, a forma di cono praticamente perfetto. In questa piccola località, nel comune di Crespadoro, è presente “Durlo 86”, un’associazione ricreativa turistico sportiva, cui si deve l’idea e la realizzazione del progetto La Via dell’Acqua, una rete di sentieri dedicati all’acqua, al suo ruolo nel disegnare il paesaggio e al suo utilizzo nella vita di tutti i giorni.

Si tratta di dodici percorsi che vanno raggruppati sotto la dicitura I Sentieri dell’Acqua e di un percorso ad anello che prende lo stesso nome del progetto generale, La Via dell’ Acqua. Quest’ultimo è un itinerario di circa 6 chilometri percorribili in circa 2 ore, che si possono estendere fino a 3, grazie alla lettura di cartelli esplicativi posizionati in corrispondenza di punti di interesse significativo.
Li ho percorsi recentemente per voi lettori.

Il segnavia di questo anello è una goccia d’acqua blu, facile da seguire anche all’interno degli splendidi boschi di faggio e castagni che attorniano il paese. Si parte da Durlo, subito dopo la chiesa, in corrispondenza della Fontana del Leon, realizzata nel 1954 dal Corpo Forestale. Si tratta di una classica fontana di comunità, realizzata in cemento ed abbellita con una testa di leone scolpita, da cui fuoriesce il tubo con l’acqua.

Da qui si procede scendendo rapidamente di quota fino a incontrare il secondo punto di interesse rappresentato dalla Fontana di Contrada Lace. Anche questa è una fontana di comunità. La fontana è realizzata in pietra, all’interno di un vòlto ad arco che permetteva il suo utilizzo anche in caso di maltempo. Caratteristica, in questo caso, la rindola, pietra scavata che portava l’acqua nella vasca. 

Il percorso, in questo punto, prevederebbe il ritorno sui propri passi per proseguire con l’anello dei 6 chilometri. Io consiglio, invece, di scendere ancora seguendo le indicazioni per la Sorgente del Tamarloche. Ci si arriva in una ventina di minuti circa e ne vale sicuramente la pena. Il toponimo, pur ignorandone il significato, è di derivazione cimbra. Questa è una sorgente che mantiene costante la propria portata anche durante i mesi più secchi, segno che attinge a un amplissimo “serbatoio” sotterraneo. Boschi e zampilli d’acqua ovunque. 

Ritorniamo sui nostri passi, superiamo la Fontana di Contrada Lace e svoltiamo a destra per riprendere l’anello in direzione di Contrada Zordani e della sua bella fontana.

Non vi racconterò tutti i passaggi per non rubarvi il piacere della scoperta e dell’osservazione di luoghi, manufatti e paesaggi davvero molto belli e suggestivi.

Questa è una zona che  pochi veronesi conoscono e che offre sentieri e suggestioni a non finire. Cercate di andarci il prima possibile, magari in questa stagione autunnale, col sole e le foglie dai colori sgargianti. Fermatevi ad abbracciare le piante, ad ascoltare il suono dell’acqua e ad accarezzare con lo sguardo ciò che vi circonda. In queste situazioni, più che all’orologio, meglio affidarsi alle proprie emozioni.

Il progetto La Via dell’Acqua è stato realizzato in collaborazione con la Società Acque del Chiampo S.p.a. e le realtà amministrative locali. Dal veronese ci si arriva comodamente, percorrendo la Val d’Illasi fino al bogon – statua che rappresenta una lumaca – di Sant’Andrea, dove svoltando a sinistra, si sale fino a San Bortolo delle Montagne. Da qui si prende la direzione di Campofontana. All’altezza di Contrada Roncari si svolta a destra in direzione della Val di Chiampo. Sei chilometri di strada di montagna e saremo arrivati a Durlo.

Buon cammino!

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